In Sfera orbitale veniva narrata la scoperta di una sfera di Dyson, un gigantesco artefatto che racchiude al suo interno una stella.

In Ritorno a Orbitsville lo scenario è completamente diverso rispetto al primo romanzo, dopotutto sono passati due secoli e sono avvenuti cambiamenti epocali.

Mentre l'umanità si sta spargendo su una (piccola) parte di Orbitsville la Terra è quasi spopolata a seguito di una tumultuosa e massiccia emigrazione verso la nuova frontiera.

L'animo umano però resta il medesimo e così Garry Dallen, un agente di polizia nativo di Orbitsville ma trasferito sulla Terra, si trova a dover affrontare una vera e propria tragedia: moglie e figlio vengono ridotti a due vegetali con la mente completamente cancellata.

La sua ricerca del colpevole lo porterà molto più lontano di quanto immaginabile, fino al ritorno su Orbitsville, dove le intenzioni dei misteriosi costruttori della sfera iniziano a chiarirsi.

A differenza del primo romanzo della trilogia, una classica avventura spaziale, qui Bob Shaw ha scritto un romanzo giallo che solo alla fine vira al fantascientifico, tirando le fila della vicenda e fornendo una serie di indizi su quello che rappresenta davvero la gigantesca sfera orbitale chiamata Orbitsville. 

Il libro

La scoperta di Orbitsville, un titanico guscio di supermateria grande miliardi di volte la Terra che ingloba un sole lontano, ha cambiato per sempre la storia dell’umanità.

Ormai quasi tutti gli esseri umani sono emigrati in massa nel nuovo gigantesco Eden spaziale, nonostante i misteri di cui rimane intriso, e solo un esiguo numero di persone è rimasta sul pianeta natale, che invece versa in uno stato di abbandono.

La vecchia Terra si è trasformata in una meta turistica per gli abitanti di Big O, o Optima Thule, come è stato rinominato Orbitsville, tanto che certe zone sono state arricchite di olomorfi, ologrammi di forma umana, per stiepidire il paesaggio desolante.

Ma non per questo il vecchio pianeta è meno pericoloso.

Se ne accorge presto Garry Dallen, un ufficiale delle forze dell’ordine, nato su Orbitsville e tornato di recente sulla Terra, nell’antica Georgia, per un’opportunità di lavoro.

Un giorno, mentre Garry è intento a dare la caccia a dei potenziali assassini, sua moglie Cona e il loro figlioletto Micheal entrano nel suo ufficio in cerca di un po’ di refrigerio.

E trovano all’interno qualcuno che non avrebbe dovuto esserci. Geral Matieu, un drogato di felicina, si è intrufolato nell’edificio per distruggere le tracce delle sue operazioni di appropriazione indebita, e dopo aver ucciso il computer punta la stessa arma, una vietatissima Liddit Special, contro la donna e il bambino.

Da quel momento la vita di Garry cambierà per sempre. E la ricerca di un colpevole lo porterà alla risoluzione di enigmi che nemmeno si immagina, e che coinvolgono la natura stessa di Orbitsville.

L'autore

Irlandese d’origine, Bob Shaw è nato nel 1931 ed è morto nel 1996. Dopo un’intensa attività come appassionato, ha cominciato a scrivere alla fine degli anni Sessanta. Ha contribuito non poco a modificare il panorama della sf britannica con testi come Il cieco del non-spazio (Night Walk, 1967), Cronomoto (The Two-Timers, 1968), Altri giorni, altri occhi (Other Days, Other Eyes, 1972), Antigravitazione per tutti (Vertigo, 1978), Autocombustione umana (Fire Pattern, 1984) e i memorabili racconti di Una vergogna per l’Italia (tratti da Cosmic Kaleidoscope, 1976, e Tomorrow Lies in Ambush, 1977).

Bob Shaw, Ritorno a Orbitsville (Orbitsville departure, 1983), Mondadori, collana Urania Collezione 241, pagg. 208 – Traduzione Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli, euro 6,90, e-book euro 4,99.