Verrà un giorno in cui Isaac Asimov non comparirà più sulle pagine di Urania e della altre riviste mondadoriane dedicate alla fantascienza, ma non è questo il giorno.
Il Buon Dottore apparve per la prima volta sulle pagine del terzo numero di Urania Rivista nel gennaio 1953, con il romanzo Il tiranno dei mondi (The Stars, Like Dust, 1951).
Per la cronaca anche il racconto L'eterno interrogativo (Darwinian Pool Room, 1950) era di Asimov ma appariva con lo pseudonimo John Starmore (usato solo in Italia per l'occasione).
Evidentemente due opere dello stesso autore sulla copertina doveva sembrare rischioso al direttore Giorgio Monicelli, il numero di Millemondi 1971 con tre romanzi di Asimov era ancora oltre l'orizzonte.
Tornando al discorso di Aragorn davanti al Nero Cancello di Mordor oggi una su Urania Collezione viene ristampato Neanche gli Dei, un romanzo molto particolare.
Tutto parte da una citazione del filosofo e drammaturgo tedesco Johann Schiller: "Contro la stupidità neanche gli Dei possono nulla", che Asimov utilizza per i titoli delle diverse parti del romanzo, aggiungendo un punto interrogativo che lascia aperto uno spiraglio di speranza.
Il tema del romanzo è attualissimo, si parla dell'energia necessaria a portare avanti la nostra civiltà, che di colpo senbra diventare abbondante e a buon mercato.
Apparentemente nessun problema ma, come sa bene chi si occupa di transizione energetica, le cose non sono mai lineari e semplici come sembrano.
Il libro.
È il 1971 e, come racconta Asimov stesso nell’introduzione, anzi, nella Dedica piuttosto lunga a questo volume… Se non contiamo Viaggio allucinante, che era la stesura sotto forma di romanzo di una sceneggiatura altrui, fanno ormai dieci anni e mezzo che non scrivo un romanzo di fantascienza. Non perché io abbia smesso di scrivere, dal momento che in questi anni ho scritto più che mai. Semplicemente, non ho scritto romanzi di fantascienza. Poi arriva il 1972, e con esso “Neanche gli Dei”, subito vincitore dei primi Hugo, Nebula e Locus. Dopo molti anni di assenza, Asimov torna finalmente sulle nostre pagine con questo grande classico, apparso nella serie regolare lo stesso anno della sua uscita negli Stati Uniti. Neanche gli Dei (pubblicato originariamente su una rivista in tre parti distinte, intitolate, rispettivamente: 1. Contro la stupidità… 2. … Neanche gli Dei… 3. Possono nulla?) narra della scoperta sulla Terra di una sostanza che – secondo le nostre leggi fisiche – non potrebbe neanche esistere. Il Plutonio 186 proviene da un universo parallelo al nostro, dove prospera una civiltà aliena avanzatissima. Un giovane fisico pieno di sogni, Peter Lamont, scopre che dal contatto tra i due universi si può ricavare una fonte di energia apparentemente inesauribile. Ma sarà davvero così semplice?
L'autore
Isaac Asimov (Petroviči, Russia, 1920 – New York, 1992) ha iniziato a scrivere racconti a soli undici anni e ha raggiunto il successo negli anni Cinquanta con i romanzi della Trilogia della Fondazione e i racconti del Ciclo dei Robot, nei quali ha enunciato le celebri tre leggi della robotica. Maestro indiscusso della fantascienza del Novecento, le sue opere sono considerate una pietra miliare sia nel campo della letteratura sia in quello della divulgazione scientifica.
Isaac Asimov, Neanche gli Dei (The Gods Themselves, 1972), Urania Collezione 222, Mondadori, collana Urania – Traduzione Beata Della Frattina, euro 6,90, ebook euro 4,99.
3 commenti
Aggiungi un commentoLo lessi anni fa diverso dagli altri di Asimov romantico e malinconico.Capolavoro
Fu scritto dopo una lunga sosta, in quel periodo Asimov si dedicò a testi di divulgazione scientifica ma quando tornò alla fantascienza lo fece con questo grande romanzo.
BTW come divulgatore scientifico Asimov era un gigante.
Che dire, sarò nostalgico e non aggiornato, ma è tra i miei due romanzi preferiti...l'altro è Fine dell'eternità.
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