Delos 3: Thread L'eco di Delos
di Franco Forte
Umberto Eco, prima di scontrarsi con la corazzata di Papa Wojtila e naufragare
sul serio (almeno nel mare magnum delle vendite librarie), ha lanciato l'ennesimo
sasso nella polemica costante tra letteratura e informatica, sostenendo che se e'
vero che il computer 'distrae' dal libro potenziali lettori, ugualmente, date le
nuove tendenze di lettura dei testi che appaiono sul video (esempio lampante
Internet e le varie bbs), il rampollo degli anni duemila dovrebbe abituarsi
sempre piu' alla lettura, e quindi, quasi per magnetico riflusso, riavvicinarsi
al libro in riposanti pause dopo ore trascorse davanti allo schermo.
Bella teoria, ma decisamente difficile da confutare, almeno per il momento. Certo
Eco e' sempre stato profeta affidabile, ma noi vogliamo andare oltre le sue
disserzioni e proporre attraverso Delos un buon connubio tra pratica e teoria.
Ovvero: Delos rappresenta la perfetta (almeno nelle intenzioni) sintesi tra
potenzialita' tecnico-grafica del computer e il fascino arcano dell'impaginazione
di una rivista.Siamo sulla cima di una collina e ci guardiamo attorno. Che cosa
vediamo? Incredibili potenzialita' espressive a costi nulli rispetto alla
realizzazione (stampa e via dicendo) di una rivista su carta, e nel frattempo
interattivita' totale tra il prodotto e le esigenze di un pubblico di lettori
ormai grandemente familiarizzati con le radiazioni di uno schermo televisivo.
Addio Grande Fratello, ci verrebbe da gridare, ma forse stiamo correndo troppo.
Secondo lo scrittore americano Bruce Sterling la televisione gioca un ruolo
decisivo ma refrattario nella societa' umana, mentre il contenitore computer e'
lo strumento attraverso il quale la creativita' e l'intelligenza umana posso
esprimersi ai massimi livelli.
Romantico e sognatore? Precursore dei tempi?
Delos non vuole rispondere. Si limita a dare forma alla creativita' dei suoi
esecutori e a lasciar correre.
Se saran rose, fioriranno. Anche di cristallo.
O disegnate con Photoshop.
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