Delos 16: Asimov su Spazio 1999
i segreti di Spazio: 1999

Che fine ha fatto Victor Bergman? Qual'era la trama dell'episodio finale mai trasmesso? Ci sarà mai un seguito? Ecco qualche risposta (da prendere con le molle...)

Traduzioni di Monica Dapiaggi e Silvio Sosio

Che fine ha fatto Victor Bergman? Il finale perduto di Spazio: 1999 Il primo Millennium Falcon La sorte di Paul, Victor e Kano: un'ipotesi Spazio: 1999 e UFO Un seguito per Spazio: 1999?

Che fine ha fatto Victor Bergman?

In "The making of Spce: 1999" (scritto da Tim Heald, pubblicato negli Stati Uniti da Ballantine nel novembre 1976), c'è un accenno ai cambiamenti effettuati nella sceneggiatura di "The metamorph" (primo episodio della seconda stagione). A questo punto, il personaggio di Tony Anholt viene chiamato "Simon Hays". Dalle pagg. 104-105:

Per esempio, soltanto nelle pagine blu ci fa riferimento alla scomparsa di Bergman, quando, nella scena 146, Simon dice (tra sé e sé): "Vorrei che Bergman fosse qui"

Sandra (annuisce): "Ma non c'è"

Simon: "Una maledetta tuta spaziale con un elmetto difettoso e Victor doveva proprio eserci dentro"

Sandra (gentilmente): "Non possiamo portarlo indietro, Simon".

Senza queste frasi, l'assenza di Bergman sarebbe assolutamente ingiustificata e, a parte le ovvie domande sulla coerenza e la continuità, ci sarebbero state innumerevoli lettere dei fans per chiedere cosa diavolo gli fosse successo.

(Se vi state chiedendo cosa sono le pagine blu: quando gli sceneggiatori fanno dei cambiamenti all'ultimo momento, li scrivono su carta blu, in modo da facilitare gli attori che cercano i cambiamenti).

Ovviamente, ci possono essere delle successive variazioni. Hanno cambiato il nome del personaggio di Tony Anholt in "Tony Verdeschi" e hanno eliminato quelle righe. Effettivamente avrebbero dovuto lasciarle e, già che c'erano, spiegare anche che fine hanno fatto Morrow e Kano.

Nel libro Spazio 1999 Seconda Serie: Gli Alieni Dai Mille Volti (AMZ 1979, libero adattamento di Gianni Padoan), che contiene la novelization di quella che dovrebbe essere - a quanto dice la seconda di copertina - la sceneggiatura originale di "The Metamorph", viene spiegata la fine di Bergman e soci in un altro modo:

"Purtroppo l'attraversamento del corridoio cosmico non era avvenuto senza conseguenze letali. L'anziano professor Bergman, la cui vita era sostenuta da una valvola elettronica impiantata nel cuore, non aveva retto alla spaventosa pressione ed era morto. La stessa sorte era toccata a David Kano, il nigeriano addetto al computer centrale, a cui una valvola simile era stata impiantata nel cervello. Tra le numerose vittime era stato anche il vicecomandante della base, Paul Morrow, fulminato dall'esplosione della sua mensola di controllo....."

Il finale perduto di Spazio: 1999

[Richard Houldsworth] La base lunare Alpha sta scomparendo, pezzo per pezzo. Mentre cercano di risolvere il mistero, Koenig ed il suo equipaggio scoprono la presenza di due bambini umani, che posseggono sconvolgenti poteri alieni. I bambini vengono osservati da un alieno adulto; un uomo complesso e molto contemplativo, che guarda ogni loro mossa, ma non li controlla.

La base lunare Alpha è completamente in balia dei due bambini, poiché essi utilizzano i loro poteri contro le forze della natura. Quasi come Caligola imperatore di Roma, essi passano da fasi di estrema crudeltà a fasi di estrema generosità.

Koenig e il suo equipaggio restano sconvolti quando scoprono che i due bambini sono loro discendenti. Nel futuro (a trecento anni da quando si svolge la storia), gli Alphani si sono trasferiti su di un pianeta alieno, si sono riprodotti in gran numero e vivono in una società talmente stabile da permettere loro di colonizzare nuovi mondi. La loro espansione è osservata con estrema attenzione da una razza aliena molto avanzata, la cui presenza è ignota ai discendenti di Alpha. La loro strategia è quella di esaminare la natura della popolazione terrestre: per fare questo rapiscono due bambini. Li viziano, danno loro poteri eccezionali e aspettano che i loro istinti naturali si risveglino.

I risultati di questo esperimento sono quindi stati riportati su Alpha dalla specie aliena; di nuovo alla colonia da cui si sentono minacciati. Gli umani sono quindi giudicati da questa potenza incontrollata nelle mani di due bambini irrazionali e indisciplinati. Se il loro comportamento fosse rivelatore della vera natura della razza umana, Alpha verrebbe distrutta, la storia cambiata e la colonia degli Alphani mai esistita.

La naturale cattiveria umana provocherà la distruzione della specie? I risultati suggeriscono che i bambini siano irrimediabilmente cattivi e che l'umanità non meriti quindi redenzione.

Tuttavia, nel momento in cui il destino degli Alphani sembra segnato, e la base sembra votata a sicura distruzione, uno dei bambini compie un atto di straordinario sacrificio. Tale azione rivela tutto ciò che di buono c'è nell'Umanità e permette al giudice alieno di far tornare gli umani nel novero dei buoni. trecento anni nel futuro, le due specie possono finalmente entrare in contatto e vivere felice e in pace.

Questa è la trama dell'episodio Children Of the Gods, un possibile finale di Spazio: 1999 che non venne mai realizzato.

Nell'intervallo tra la prima e la seconda serie di Spazio: 1999, John Byrne scrisse tre nuove sceneggiature, inconsapevole dei cambiamenti che sarebbero stati inflitti alla serie. Arrivò il produttore americano Fred Freiberger, che introdusse un nuovo personaggio (Maya, l'aliena con la capacità di mutare forma), eliminò tre personaggi della passata stagione (Victor Bergman, David Kano e Paul Morrow) e cambiò totalmente l'atmosfera dello show.

Due delle sceneggiature furono riscritte e ne fu cambiato il titolo: "The biological computer" divenne "The metamorph", la storia che introduce Maya. "The face of Eden" divenne il penultimo episodio della serie, intitolato "The immunity syndrome". La terza storia "Children of the Gods" fu rifiutata. "Come scrittore non sai mai se qualcosa che hai scritto è buono oppure no, perché lo senti troppo vicino", dice Byrne a TV-zone, "ma Gerry (Anderson) mi disse che si trattava di una delle più belle cose che avesse mai letto".

Purtroppo, questo punto di vista non venne condiviso dal nuovo produttore, colui che stava portando Spazio: 1999 lontana dai temi che avevano caratterizzato la prima stagione. "A Freddie la storia non piaceva", dice, "mi sarebbe molto piaciuto averla realizzata, sarebbe stato un episodio fantastico. Il mio più grande rimpianto è di non averne tenuta nemmeno una copia."

"Era una storia piena di speranza", continua, "ma presupponeva la morte di un bambino. Doveva essere qualcosa di così riconoscibilmente umano che anche un alieno avrebbe riconosciuto la sua natura universale."

Invece, a Byrne fu commissionata la sceneggiatura di un episodio sostitutivo, più in linea con il formato della seconda stagione. Così nacque "The last of the Psycons", il cui titolo fu cambiato in "The Dorcons". La storia racconta del rapimento di Maya da parte di una razza aliena; una volta trapiantato in un Dorconiano, il cervello di uno Psyconiano porta all'immortalità. Il cervello di Maya risulta necessario per il capo dei Dorconiani.

"The Dorcons" fu l'ultimo episodio di Spazio: 1999; lo show terminò dopo due stagioni e 48 episodi. Tuttavia, sebbene "The Dorcons" fosse un episodio assolutamente godibile, "Children of the Gods" sarebbe stato un finale molto più adeguato per la serie.

A suo modo, esso porta a compimento tutta la storia di Spazio: 1999; rivela il destino finale degli Alphani, e, sebbene la colonia del futuro non si veda mai, la sua esistenza conferma che gli Alphani hanno alfine raggiunto il loro scopo di trovare una nuova casa.

"Non avevo pensato a quello", dice Byrne, sarebbe effettivamente stata una fine eccellente, ma quando si fa un programma, si spera sempre che non finisca mai".

Un primo studio di modellino per il Millennium Falcon di Guerre Stellari. Indovinate un po' come mai fu scartato? Perché assomigliava troppo a un'aquila di Spazio: 1999!

La sorte di Paul, Victor e Kano: un'ipotesi

Marc Martin, un fan americano, ha immaginato la storia che ha portato alla scomprarsa dei tre personaggi principali che sono spariti nel passaggio fra la prima e la seconda stagione.

X5 COMPUTER UPLOAD -- DECLASSIFIED

Amici Alfani,

Ho notato che c'è stata qualche controversia riguardante la sorte di Victor Bergman, Paul Morrow e David Kano. Visto che le voci stanno diventando sempre più incontrollate, ho sentito il bisogno di mettere per iscritto le mie ipotesi.

Quando Alpha lasciò il sistema di Arkadia, Paul scoprì una segnale acustico di soccorso. Era originato dalla cintura di asteroidi attorno al sistema di Arkadia e, quando i sensori indicarono la presenza di un grande oggetto metallico fra le rocce vaganti nello spazio, Victor volle investigare. Kano, che si interessò immediatamente della cosa, volle essere della partita per fornire qualunque analisi computerizzata potesse essere necessaria e si offrì volontario per la missione. Visto che Alan Carter era al momento non disponibile (si era rotto una gamba cadendo da un ponte di manutenzione dell'Aquila), Paul si offrì come pilota, insieme ad altri due tecnici che furono anch'essi assegnati alla missione.

Dato che Alpha si stava allontanando dalla sorgente del segnale, l'Aquila aveva una finestra di lancio abbastanza ridotta per poter raggiungere il posto, investigare e tornare indietro. Venne scoperto il relitto di un'astronave, ma molto mal ridotto, non più adatto per la navigazione e nessun segno di vita. Così l'equipaggio dell'Aquila si preparò a tornare su Alpha.

Quando erano era ancora all'interno della fascia di asteroidi, una meteora colpi l'aquila, mettendo fuori uso gran parte dei sistemi principali della nave. Paul segnalò via radio che non c'era modo per l'aquila di raggiungere la velocità necessaria a raggiungere Alpha usando i motori ausiliari, e ormai era stato passato il punto di non ritorno per qualunque missione di soccorso. Se fosse stata mandata un'aquila a riprenderli non avrebbe più fatto a tempo a tornare su Alpha che ormai era lontana.

L'ultimo messaggio ricevuto su Alpha fu di Victor, tre giorni dopo, che informava che i razzi erano stati riparati in qualche modo. Il collegamento si fece difficile perché Alpha si stava allontanando uscendo dal raggio di comunicazione, ma si capì che Victor affermava che sarebbero tornati su Arkadia. Secondo i computer di Alpha, avevano solo il trenta per cento di possibilità di farcela.

Spero che questo metta fine alla discussione. Le voci di un incidente di volo o di una tuta difettosa che avrebbe ucciso Victor sono circolate per anni, e penso che tutti voi doveste conoscere la verità.

La tragedia mi ha fatto ripensare agli estremi pericoli che fronteggiamo ogni giorno, ai quali ormai sembriamo esserci abituati. Qualche giorno dopo, dichiarai chiusa la missione, e trasferii i comandi di Alpha al Centro di Comando, protetto molto meglio. Tony Verdeschi, un amico di Paul della sezione sicurezza, fu promosso alla posizione di Controllore di Volo. Tanya Alexandria, che a mio parere assomiglia un po' a Greta Garbo, fu trasferita alla sezione computer come Specialista di Programmazione.

Spero che ora sia tutto chiaro. Tutti i dettagli sono disponibili, per chi sia interessato, sul computer principale.

John Koenig

Comandante, Base Lunare Alpha

Spazio: 1999 e UFO

La maggior parte delle produzioni di Gerry e Sylvia Anderson durarono al massimo 39 episodi se non meno, a causa del fatto che Lew Grade, il finanziatore, era più interessato a produrre nuove serie che a continuare serie vecchie. Così, quando terminò la produzione dei 26 episodi di UFO nell'autunno del 1970, non c'era proprio l'intenzione di girarne altri. Tanto che Grade chiese agli Anderson di cominciare una nuova serie poliziesca chiamata The Protectors.

UFO andò in onda in Inghilterra appena terminò la produzione dell'ultimo episodio, e le stazioni locali non sapevano come programmarla; si aspettavano da Gerry Anderson una nuova serie per ragazzi, ma UFO era sostanzialmente per adulti. Alla fine la serie fu trasmessa agli orari più disparati, alcuni anche a tarda notte, e come è prevedibile questo contribuì ad avere ascolti deludenti.

Per la ITC era molto importante il mercato americano, e UFO fu trasmesso in USA due anni dopo il termine della produzione. Nelle aree di New York e Los Angeles UFO ebbe ottimi ascolti nei primi mesi, tanto che la CBS era intenzionata a chiedere una seconda stagione. Per questo motivo Gerry Anderson e il suo team iniziarono a lavorare a un seguito di UFO, ambientato nell'anno 1999. La guerra con gli Alieni si era allargata, e il quartier generale della Shado era stato spostato su Base Luna. I modelli, i set, i costumi e le sceneggiature erano già pronti, ma gli ascolti di UFO iniziarono a calare, e Lew Grade decise di abbandonare il progetto. Successivamente Gerry ebbe l'idea di utilizzare il lavoro di preproduzione per una nuova serie: era nata Spazio 1999.

Non c'è tuttavia nessun indizio negli episodi di collegamenti fra le due serie. I fan hanno fatto molte congetture su un "universo comune". Prima dell'uscita di Spazio 1999 ITC fece circolare l'informazione che l'invasione aliena era stata fermata attorno al 1990, e la Base Lunare Alfa era un'evoluzione della Base Luna della Shado, mentre le Aquile era una nuova versione degli intercettori. Non tutti i fan credettero a questa ipotesi.

Un seguito per Spazio: 1999?

[Chris Laprise] Domenica 12 dicembre 1993 Sci-Fi Channel ha dedicato uno speciale a Spazio: 1999, parlando dei club di appassionati di questo serial, e proponendo spezzoni di un'intervista a Gerry Anderson.

In sostanza, Sci-Fi Channel ha parlato molto bene degli effetti speciali e dello stile della serie, che aveva molti sostenitori soprattutto nella prima stagione, e ha commentato che l'"americanizzazione" della seconda stagione fu la causa del calo di ascolti fuori dagli USA. Sci-Fi Channel ha fatto rivivere Spazio: 1999 programmandone le repliche e, si affermava nello speciale, non era da escludere che, se le repliche avessero avuto molto successo, lo stesso Sci-Fi Channel avrebbe potuto prendere in considerazione l'idea di produrre una nuova serie o addirittura un film.

Sebbene la cosa sia evidentemente molto lontana, il fatto che l'idea sia stata proposta significa che, da parte di Sci-Fi Channel, di Gerry Anderson o di entrambi c'è la volontà o quantomeno la voglia.

Secondo la mia opinione oggi un remake di Spazio: 1999 sarebbe senz'altro un successo, se l'esperienza di Star Trek ci insegna qualcosa. E sarebbe anche un'alternativa all'universo Trek, un po' troppo monopolista. Per testimoniare a Sci-Fi Channel quanto vi piacerebbe vedere un seguito di Spazio: 1999 potete scrivere, telefonare o faxare:

The Sci-Fi Channel

1230 Avenue of the Americas

New York, NY 10020

Tel. (212) 408-8895

Fax (212) 408-8228

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