Delos 12: Thread
Televisione tascabile
a cura di
Franco Clun
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Fusione nucleare, auto elettriche o a idrogeno, treni a levitazione magnetica, chirurgia a distanza, realtà virtuale da creare in casa propria. Previsioni del genere non sono una novità. Lo sviluppo vertiginoso dell'informatica e della telematica negli ultimi anni fa pensare al futuro come a un a lampada magica dalla quale può scaturire tutto ciò che è umanamente lecito immaginare. E' di questi giorni la notizia del primo neurocomputer, il Synapse-1, realizzato dalla tedesca Siemens Nixdorf, in grado da solo di svolgere il lavoro di 8.000 stazioni (3,2 miliardi d'operazioni al secondo) e d'elaborare dati con un procedimento simile a quello che avviene nel cervello umano.
Per quanto riguarda i grandi mezzi di comunicazione, i progressi di questi ultimi anni fanno pensare che lo sviluppo della televisione avverrà in due direzioni: miniaturizzazione e miglioramento delle prestazioni. L'apparecchio del futuro sarà sempre più piccolo ed efficiente. Interattivo, portatile e con una richiesta quasi nulla d'energia, potrebbe assumere l'aspetto di un paio d'occhiali (la salvaguardia dell'altrui privacy è sacrosanta) in grado di produrre i suoni e le immagini che desideriamo con comandi sempre più semplificati.
Un sogno? Può essere, ma se riflettiamo, scopriremo che già da parecchi secoli abbiamo a disposizione questa meraviglia della tecnologia. Leggero, individuale, utilizzabile in qualsiasi momento: il libro.
Un libro non produce immagini e suoni? Errore. Non si può leggere senza udire le parole del protagonista, senza vedere le immagini suscitate dalle parole. I nostri suoni e le nostre immagini sarebbero migliori di quelle preconfezionate, sempre più ricche di particolari ma che richiedono sempre meno partecipazione (fornendoci risate e applausi preconfezionati evitano che ci si sforzi di provare emozioni genuine). Con la televisione siamo spettatori passivi, con il libro dobbiamo far lavorare l'immaginazione per interpretare l'ambientazione, l'espressione del viso, l'intonazione delle parole, la scena, suggeriti dallo scrittore. L'autore ci fornisce le informazioni minime, noi dobbiamo mettere tutto il resto. Il libro è un accordo tra chi scrive e chi legge, è un mezzo di comunicazione insostituibile, insuperabile perché richiede la nostra partecipazione e mantiene in esercizio la mente.
Per gli appartenenti alla piccola e fortunata minoranza che trova facile e piacevole la lettura, in tutte le sue manifestazioni, non esiste forma di comunicazione che possa stargli alla pari. Per quanto possa essere piacevole fare da spettatori, partecipare è molto meglio.
Noi intanto vi auguriamo buone feste e un fantastico 1996!
Cogliamo l'occasione per ringraziare quanti hanno parlato di Delos negli ultimi mesi: in particolare Marco Calvo e MC Microcomputer per l'articolo apparso sul numero di dicembre, Roberto Ravasi e NetWorld per lo spazio dedicato sulla rivista a partire dal numero di dicembre/gennaio, Franco Forte, Giuseppe Lippi e Urania per l'articolo che uscirà - forse quando leggerete sarà già uscito - sulla rivista mondadoriana. Ringraziamo anche lo staff di MC Link e Carlo Massarini per aver fatto apparire su Rai 1, nella trasmissione MediaMente, alcune videate di Delos per alcuni decimi di secondo!
Vi avvisiamo inoltre che sul numero di novembre di CD-ROM Oggi della Futura Publishing sono stati pubblicati i primi otto numeri di Delos su CD-Rom per Macintosh (ringraziamo Luca Accomazzi). (S.S.)
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