Come sopravvivere in un mondo invaso dalle acque di un’alluvione devastante e flagellato da piogge torrenziali? È la sfida con cui si deve confrontare una creaturina dalla testa di gatto e dal corpo di lumacone, il gattocertola (slugcat), protagonista di Rain World, un survival platform dalle meccaniche spietate, impassibile persino di fronte alla formula classica del trial and error. Il gioco è stato sviluppato per Pc e Ps4 dalla svedese Videocult, piccola software house con a capo il programmatore Joar Jakobsson, insieme al quale ha da subito collaborato il compositore James Primate. A loro si sono in seguito aggiunti gli altri membri del team.
In Rain World il cucciolo di gattocertola, rimasto solo, poiché la catastrofe lo ha separato dal resto della famiglia, ha l’obiettivo di ritrovare i congiunti, chiamato a destreggiarsi in un ambiente costellato di trappole ed estremamente ostile, dove è facile finire preda di nemici voraci, capaci di escogitare tanti stratagemmi pur di averla vinta sull’animaletto. Quest’ultimo riesce ad arrampicarsi, correre e balzare con agilità, grazie a un’animazione molto accurata che tiene conto della fisica effettiva, sullo sfondo di livelli di gioco che invitano a esplorare gli ecosistemi, dove permangono i relitti di una civiltà industriale il cui destino sembra essere segnato. Procedendo, a poco a poco, di tessera in tessera, diventa comunque più chiaro l’enigma di ciò che è accaduto lì dove si raccapezza ora il gattocertola, mentre nei momenti di assenza dei violenti temporali cerca di procacciarsi il cibo, contendendolo agli altri concorrenti, costretti a immagazzinare risorse sufficienti per riuscire a superare i restanti, lunghi periodi di ibernazione, caratteristici dell’esistenza in questo strano universo post-apocalittico dalle suggestioni aliene.
La grafica, ispirata ai classici a 16 bit, disegna scenari originali, quadri in movimento modellati in uno stile dove forme e colori convergono a delineare un coinvolgente esempio di pixel art. L’intelligenza artificiale contribuisce a dar vita a uno sviluppo dell’azione in continuo mutamento, nelle stesse interazioni tra il gattocertola, il contesto e la variegata fauna incontrata che interpreta autonomamente le diverse situazioni, rendendo ogni partita qualcosa di unico, per mezzo anche del design procedurale applicato alle mappe.
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