Nord-irlandese di Belfast, fin dai suoi esordi con Desolation Road nel 1988 (libro purtroppo mai tradotto in italiano), Ian McDonald si è distinto come uno degli autori più originali del ribollente panorama post-cyberpunk. L'originalità della sua voce emerge dal coro soprattutto in virtù del suo interesse per civiltà e culture remote, nello spazio e nel tempo. Se nel suo primo romanzo era il modello latino-americano del realismo magico, e ne I confini dell'evoluzione era un'Africa subtropicale assediata da una straordinaria invasione aliena, in River of Gods (vincitore nel 2004 del BSFA Award) il suo obiettivo si spostava sulla rigida società indiana, alle prese con le magmatiche trasformazioni innescate da singolari scoperte scientifiche e archeologiche.
Adesso McDonald torna con un nuovo romanzo che ripete la formula vincente del suo ultimo libro: ancora le suggestioni esotiche di un grande paese emergente nel panorama economico mondiale, ancora una struttura di storie a incastro a costruire da diverse angolazioni lo scenario affascinante del suo mondo futuro. Se in River of Gods era l'India, in Brasyl ci trasferiamo nella repubblica federale sudamericana, a cavallo tra il passato coloniale e un futuro saturo di tecnologia, passando per il nostro presente (ma è veramente il nostro?). Alternando tre diverse linee narrative, McDonald riesce così a operare simultaneamente su diversi livelli, passando dalla dimensione individuale e quasi minimalista a quella universale che abbraccia l'intera società sudamericana.
Nel 2006 Marcelina Hoffman è una produttrice televisiva di Rio de Janeiro, arrivista e senza scrupoli. La sua specialità è la forma più abbietta e raccapricciante di reality show, e adesso è a caccia del successo che la lancerà nell'Olimpo della TV: la riscoperta di un goleador che ormai vive recluso. Ma più la sua ricerca va avanti, più lei si scopre intrappolata nel congegno di una cospirazione che minaccia non solo la sua vita, ma la sua stessa anima. Nella San Paolo 2033 Edson de Freitas si trova messo alle strette da criminali di strada da una parte e forze dell'ordine dall'altra, quando l'improvviso incontro con Fia Kishida - un'esperta di fisica quantistica che ha prestato le sue abilità per fini illeciti - lo proietta in un intrigo internazionale. Fia viene uccisa da misteriosi sicari, ma poi ricompare all'improvviso nella vita di Edson, portandosi dietro una falange di assassini che si fanno chiamare "ammonitori". La terza storia segue invece la missione di padre Luis Quinn, un gesuita irlandese spedito nel Brasile del 1730 sulle tracce di padre Diego Gonçalves, un prete rinnegato che ha deciso di costruire nella giungla il suo impero di tenebra. Aiutato dal francese Robert Falcon, padre Luis si avventura nella foresta ostile per impedire il compimento dei folli piani di Gonçalves, ma nell'avventura s'imbatte in una falla nella struttura stessa del multiverso...
Il libro è stato recensito in termini entusiastici da Paul Di Filippo sulle pagine di Sci-Fi Weekly. In sintesi, il giudizio espresso sul web magazine americano: attraverso personaggi credibili, radicati nel loro tempo e nel loro mondo, McDonald intesse un'analisi interessante ed efficace dello sviluppo futuro del Brasile, passando in rassegna attraverso le epoche le potenzialità e le profonde contraddizioni di questa terra affascinante e per molti versi terribile. Particolarmente degne di nota sono le "lame-Q", una sorta di "coltelli quantistici" in grado di "affettare" il tessuto stesso della realtà: un espediente di cui McDonald si serve per manipolare la sua struttura del multiverso. La satira dei media di Spinrad e il brio transtemporale di Leiber si fondono in Brasyl con modelli del calibro di Gibson, Sterling, Brunner e Stephenson. "Il risultato è un thriller in tre parti" conclude Di Filippo, "che catalizza le aspettative e il divertimento del lettore", fino all'imprevedibile epilogo. Un romanzo che potremmo definire di "fantascienza iper-realista".
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