Un consiglio spassionato: se doveste mai ritrovare un'astronave sepolta da qualche parte, non fateci un giro dentro e ancora meno scongelate i corpi che trovate sparsi in giro, di solito tendono a essere di pessimo umore.

Questo consiglio non è stato seguito per due volte di seguito, una delle quali l'abbiamo potuta seguire con bellissimo film di John Carpenter The Thing, del lontano 1982.

Ma, prima del gruppo di scienziati capitanati da Kurt Russell, c'era stato un altro team, che aveva fatto un buco nel ghiaccio e fatto una scoperta che avrebbe reso la loro vita un inferno.

Ed è proprio la loro storia quella che la Universal si appresta a raccontare, in pratica realizzando un prequel del film di Carpenter, ma con l'intenzione di basarsi molto sul racconto breve originale di John W. Campbell Jr.

Due i nomi già coinvolti: un perfetto sconosciuto alla regia, ovvero Matthijs van Heijningen, che arriva dal mondo della pubblicità; uno invece notissimo, ovvero Ronald D. Moore, autore di Battlestar Galactica e Caprica, che si occuperà della sceneggiatura.

In questo remake/reboot/prequel che dir si voglia, la storia è ambientata in un Norvegia, dove una spedizione scoprirà per la prima volta un'astronave nascosta nei ghiacci e il cui abitante comincerà a impossessarsi degli abitanti del campo.

Certo è che, se vuole essere visto come la storia che precede il film di Carpenter, il fattore sorpresa mancherà parecchio, ma possiamo comunque contare su una possibile buona sceneggiatura da parte di Ron Moore.

Nel frattempo, per sicurezza, lasciate le astronavi sepolte lì dove si trovano, non rispondere a chiamate di soccorso dallo spazio profondo e non entrate nella Event Horizon. Non ci guadagnereste niente di buono.