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Il futuro delle Tre Leggi
Le Tre Leggi della robotica create da Asimov hanno cambiato per sempre il modo di vedere i robot nella fantascienza? Andiamo a vedere il loro influsso sui robot successivi...
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LeggiI tiranni della mente
I memi condizionano la nostra mente e, in maniera sempre più massiccia, guidano i nostri modi di pensare e agire. La memetica è la scienza che li studia. Vediamo che cosa sono, come funzionano e come possiamo difenderci.
LeggiLa notte del Moro
Racconto di Giovanni De Matteo
Sono nato nel 1981 a Policoro (MT), ma da quasi sempre la mia vita si snoda attorno a Castelnuovo di Conza, 800 anime sospese tra l'Irpinia e l'Appennino Lucano. La vita di paese non ha mai offerto grosse occasioni di svago, così ho trascorso l'adolescenza divorando i libri che mi capitavano a tiro. L'incontro con la fantascienza risale al 1993, quando il fatidico Almanacco della Bonelli mi schiuse le porte di un mondo che fino a quel momento mi ero sempre limitato ad assimilare nella forma di seconda mano delle trasposizioni cinematografiche. Ho cominciato con Lovecraft, Van Vogt e Asimov, per poi proseguire con Dick, Pohl, Heinlein, Herbert, Ballard, fino a Gibson, Sterling, Di Filippo e l'ondata cyberpunk degli '80, nella cui sensibilità ancora mi riconosco.
Di recente sono giunto finalista alla X edizione del Premio Alien. Il mio primo romanzo era giunto, nel 2000, finalista alla prima edizione del Premio Solaria indetto dalla Fanucci. Insieme al secondo è tuttora in cerca di un editore. Miei racconti sono pubblicati sui siti Otherside2002 ( web.tiscali.it/otherside2002/), www.pennadoca.net, www.domist.net, www.ilcancello.com e sulla fanzine milanese Avatär. Da circa un anno collaboro con Sandro Battisti e il blog www.cybergoth.splinder.it. Il progetto originario si è esteso a comprendere una catena di luoghi cibernetici affini, tra cui www.junction.splinder.it, uno strano attrattore di scarti artistici, speculazione e delirio, in piena sintonia con lo spirito postmoderno.
Attualmente vivo a Roma, dove sto completando gli studi in Ingegneria Elettronica.
Il racconto che vi apprestate a leggere ha molti debiti. Tra gli omaggi non proprio espliciti, restano evidenti quelli ad Alfred Bester (La Tigre della Notte è stabilmente nella cinquina dei miei libri preferiti), Thomas Pynchon (in particolar modo L'incanto del lotto 49) e Bruce Sterling (impossibile negare l'influenza del suo capolavoro, il ciclo della Matrice Spezzata). A loro va la mia riconoscenza, nella speranza che non decidano di far valere i loro diritti in tribunale...
Bocca di vetro
Racconto di Alberto Cola
Suppongo questo sia il momento in cui ci si aspetti sempre che l'autore dica qualcosa di estremamente interessante. Il classico, tanto per iniziare: "parlaci di te". Be', ho sempre pensato che in realtà quello che di interessante l'autore aveva da dire si trova già nel racconto o romanzo che uno si appresta a leggere, o quantomeno me lo auguro, visto che forse state per leggere qualcosa di mio. Ma tant'è, mi tocca, quindi vediamo un po' di raschiare il fondo e scoprire cosa ne viene fuori.
Sono nato nel '67, un anno sfortunato visto che ci si ricorda sempre del '68 con un bel sospiro contestatore, e del '69 per via di quella bazzecola della Luna, ricordate? Ecco, io no, data l'età, e ammetto che un po' mi dispiace. Comunque sono arrivato in possesso dell'età giusta negli anni dirompenti di Edwige Fenech, se questo può servire. Storici anch'essi. Mantengo viva la mia fantasia lavorando come amministratore immobiliare, dopo aver dato quattordici esami del corso di laurea in giurisprudenza ed essermi accorto che, a ben vedere, il diritto privato e la filosofia del diritto non erano personaggi troppo entusiasmanti dei libri che stavo leggendo. Vi chiederete (e anche se non ve lo state chiedendo ve lo dico io): com'è che sei arrivato alla fantascienza? Semplice, perché i primi due libri che ho letto in vita mia, complice la libreria di mia nonna, furono: "La freccia di Cupido" di Barbara Cartland e "La compagna velata" di Liala. Comunque ho appena terminato "L'urlo" di Robert Graves, tanto per dimostrarvi che nel frattempo qualcosa è cambiato. In mezzo ci potete trovare di tutto, persino un po' di fantascienza. Decidere di scriverne, poi, è stato un atto di pura follia. A proposito di cambiamenti, se proprio dovessi identificarne uno legato al piacere di scrivere, scelgo quello capitatomi la sera in cui Franco Forte mi telefonò per dirmi che aveva deciso di inserire un mio racconto nell'antologia "Millemondi - Strani giorni" di Urania. Ancora oggi continuo a pensare che abbia sbagliato numero, ma credo pure che una persona moderatamente intelligente sappia sempre quando è il momento di tacere. Scusate, ma essendo giunto alla fine non posso esimermi dalla classica e mai troppo scontata domanda: sogni nel cassetto? Che diamine gente, ovvio, continuare a dare la caccia alle storie, braccarle negli spigoli del mio cervello aspettando la loro resa e inchiodarle su una pagina.. Almeno finché avrò velocità e fiato per farlo. Poi, amen. Ma nel frattempo mi sarò divertito, contateci.
Un plagio da Nobel
Lasciatemi controllare... No, fino a oggi questa rubrica non ha mai azzardato la parodia di un Premio Nobel. Be', dopotutto c'è sempre una prima volta, no? E poi un simile riconoscimento rende magari immortali, ma non certo immuni dalla satira. Quindi togliamoci il cappello e pronunciamo col dovuto raccoglimento il nome dell'autore di cui ci occuperemo questo mese: nientemeno che il celeberrimo Gabriel García Marquez.
LeggiLa trilogia degli Anelli
Un libro storico che ha inaugurato un filone. Un imponente progetto cinematografico in bilico tra follia e genialità. Da Tolkien a Jackson qualche considerazione su un fenomeno prima editoriale poi cinematografico che ha sempre diviso, anche nelle sue letture politiche. Con un pizzico di Hollywood, ma senza esagerare.
LeggiBios
Racconto di Antonio G. Bortoluzzi
Antonio Giacomo Bortoluzzi:"Ho trentotto anni e abito da sempre in un bel posto in provincia di Belluno, la conca dell'Alpago, e se immaginiamo una retta che congiunge Venezia a Cortina è proprio là in mezzo, dalla parte delle montagne. Lavoro in un'azienda che produce e commercializza occhiali. Da ragazzo leggevo più di quanto fosse necessario per conseguire il diploma di Congegnatore Meccanico. Così ho incontrato dei tipi, gli scrittori. Erano Salgari e Verne e poi ce n'erano tantissimi altri: gli americani grandi e gli italiani bravi. Poi poeti e poetesse e perfino saggisti tedeschi con la barba. Leggevo anche il vocabolario, ma a caccia di parole sporche. Non so se la lettura sia servita a molto, ma mi ha fatto compagnia soprattutto quando avevo i brufoli e il mondo era bruttissimo. Ho cominciato a scrivere da qualche anno, nei ritagli di tempo, perché vedo in giro cose e storie, brutte e belle e strane che non riesco a tenere tutte per me. Nel 2002 sono stato finalista al premio Il Prione di La Spezia e la casa editrice Edizioni Giacché mi ha pubblicato il racconto Curve. Nel 2003 sono stato finalista al Premio Alien (ed. 2002) con Bios e segnalato con un altro racconto Struttura due. Gli amici di Parole di Sicilia mi hanno pubblicato una poesia sul loro sito e pubblicheranno ancora un racconto (La vecchia e la bestia) nella rubrica Cartoline d'Italia."
LeggiLa scorciatoia
Racconto di Antonio Sorrentini
Antonio Sorrentini è nato a Napoli il 15 gennaio del 1969 e dal 1998 vive a Milano. Da sempre sviluppatore software in vari linguaggi e per molteplici piattaforme è stato anche tra i fondatori di una delle più importanti società Internet attive in Italia nel settore del turismo. Nel 2002 ha abbandonato il mondo dell'informatica per dedicarsi esclusivamente alla scrittura. Il suo primo racconto, La sventura di Mirko, è apparso su PC World Estate nell'agosto 2003 e al momento sta lavorando alla scrittura di un romanzo. I suoi autori preferiti sono Gabriel Garcia Marquez e Rudy Rucker, ma apprezza anche Eco, Baricco, Bradbury, King e Joe R. Lansdale. I suoi hobby sono la moto e la vela.
LeggiRitorno a casa
Il fumetto di questo mese è ispirato al racconto Ritorno a casa di Franz Kafka. Lo disegna, come sempre, la penna fresca ed evocativa di Luca "Gil" Vergerio
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