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I principi di Ceylon
Questo mese un intervento un po' particolare: un'intervista con Sandro Inzerillo ed Emanuele Pistola, editor della rivista cyber palermitana: "Cyberzone". E' uscito proprio nei primi giorni di giugno il numero 4 del secondo anno di attività di questa rivista. Il costo è di L. 5.000, per una rivista tipografica, in bianco e nero con grafica mozzafiato. (Per contatti telefonate a Emanuele Pistola allo 091/335078 o indirizzate la vostra posta a: "Altroquando" di Salvatore Rizzuto, corso Vittorio Emanuele, 174 - 90133 - Palermo)
LeggiScacco doppio
Racconto di Lino Aldani
Lino Aldani, da molti, è considerato il padre della fantascienza italiana, eppure io, che indubbiamente sotto molti aspetti sono un suo "figlio" narrativo (nel senso che ho potuto beneficiare dei suoi preziosissimi consigli per aggiungere pepe e sale al mio modo di scrivere), credo che Lino non sia affatto uno scrittore di fantascienza. No, non voglio ricominciare con quelle sterili discussioni sul fatto che "Quando le radici" (il più bel romanzo di Aldani) o "Visita al padre" (il suo più bel racconto), secondo alcuni sono di fs mentre secondo altri no; voglio solo fare notare che quando le storie di Lino parlavano della nostra terra, con personaggi estremamente vicini a noi, al nostro presente umano e sociale (come nel romanzo e nel racconto citati prima), sono riuscite a intaccare la sensibilità del lettore, a trascinarlo in un universo evocativo di grande scrittura, a dargli insomma tutto quello che giustifica l'appellativo di scrittore. Lo stesso, a mio avviso, non è avvenuto quando Aldani si è cimentato in prove più specificatamente fantascientifiche. Alcuni dei suoi più applauditi racconti sono in realtà abbastanza approssimativi e mediocri, come se Lino fosse stato costretto a distrarre la sua ispirazione umanistica verso questi percorsi della narrativa di genere, che in definitiva non gli erano poi molto congeniali. Non mi riferisco solo a "Buonanotte Sofia", a "Trentasette centigradi" o ai piu' recenti "In attesa del cargo" e "Mochuelo", ma in generale a tutta la produzione di Lino che ha contribuito a classificarlo come uno scrittore di fs. Ebbene, se non fosse stata per questa "etichetta", Aldani avrebbe potuto conquistarsi uno spazio di rilievo come scrittore mainstream, producendo opere del livello di "Quando le radici" senza essere costretto a inventarsi mezzucci di second'ordine per farle apparire come appartenenti all'universo fantascienza. Potrebbe sembrare un paradosso, ma non lo è. Aldani ha sempre cercato di appiccicare un'etichetta fantascientifica alle sue opere, anche quando non lo erano affatto o potevano farne a meno (forse perché credeva di non avere alcuna speranza nell'acido mondo del mainstream, e che fosse più semplice affermarsi nello scantinato della narrativa di genere), e quando ha scritto fs pura, non so sotto quali stimoli, ha dato il peggio di sé, perché accade spesso che uno scrittore, quando deve sottostare a imposizioni di carattere "tecnico", anziche' "creativo", non riesca a dare il meglio. Anche se i racconti che seguono ci dimostrano che Lino era bravo comunque, conosceva il mestiere e sapeva imbastire un racconto come dio comanda. Eppure una cosa è la fredda operazione d'imbastitura di un racconto, un'altra è il processo creativo dettato dall'ispirazione e dalla musa interna che ogni vero scrittore porta dentro di sé. Musa che Lino ha consultato a fondo, quando si è messo a scrivere alcune opere che sono delle pietre miliari della narrativa italiana. Certo non di fantascienza.
LeggiL'ABC di Italcon '97
Com'è ormai tradizione, anche quest'anno il reportage del Convegno Nazionale del Fantastico, ve lo proponiamo nella versione scanzonata e brillante di Francesco Grasso. Il quale, questa volta, per far capire meglio cosa voglia dire Italcon, ha messo giù un vero e proprio piccolo glossario...
LeggiFrammento di una vita vissuta nell'ora del lupo
Racconto di Lanfranco Fabriani
Ricordo bene questo racconto. Lanfranco me lo mandò qualche anno fa, quando stavo curando per Stampa Alternativa l'antologia di fs italiana "Fantasia", e avevo deciso di interpellare anche lui, soprattutto per merito di un suo bellissimo racconto che era uscito sulla fanzine "The Time Machine" e che ricordavo per freschezza di stile e impeto narrativo. Lanfranco aderì con entusiasmo alla mia richiesta e mi fece pervenire questo racconto, il cui titolo mi restò impresso. Per "Fantasia" decisi di non accettarlo, non perché non fosse un buon racconto, anzi (altrimenti non avrei deciso di presentarlo ai lettori di Delos, adesso) ma semplicemente perché nella mia personale graduatoria delle preferenze del materiale che stavo selezionando non era tra i primi venti, che poi effettivamente uscirono sull'antologia. Più che altro, spiegai allora a Lanfranco, per il modo scontato in cui termina il racconto. Questa critica è valida tutt'ora, seppure, dopo averlo riletto, in modo meno determinante. Devo confessare che mi era rimasto un leggero rimpianto per questo racconto, e oggi sono felice di poterlo pubblicare, seppure in un contenitore assai diverso com'è Delos.
LeggiRadio fantascienza 1
Facevo giusto caso ieri l'altro che con il prossimo anno sono passati già vent'anni dalla mia prima trasmissione radiofonica dedicata alla SF (caspita, come si invecchia velocemente a questo mondo!). E allora mi sono detto: perché non tracciare brevemente la storia di questa esperienza personale? Ed eccomi qui, con qualche curiosità e informazione che potrebbe tornare utile a qualche nuovo fan disposto a sacrificare parte del suo tempo, non solo facendo una fanzine, partecipando ai convegni, scrivendo articoli per altre testate, realizzando qualche raccontino o romanzetto, interviste e rubriche a volontà, ma anche pronto a impegnare almeno sessanta minuti alla settimana divulgando la fantascienza via etere. Il tutto per la sola gioia di occuparsi amatorialmente del proprio genere narrativo preferito. Se non è sadomasochismo questo, ditemi voi...
Al contempo, se tra i nostri lettori ci fosse qualcuno che ha avuto, o sta avendo, esperienze in questo campo ci scriva che racconteremo anche la sua attività radiofonica.
Fantascienza da giocare: la saga di Descent
Uno dei videogames di maggiore successo è Descent: la discesa. Arrivato al numero 2 e di cui è in preparazione il numero 3. Che tipo di fantascienza è questa?
LeggiKen il guerriero 1
Ancora una volta protagonista della rubrica Fantasia&Nuvole, un personaggio proveniente dalla schiera degli "anime", i lungometraggi d'animazione giapponesi. Si tratta questa volta di Ken il guerriero.
LeggiCronache del tempo medio 1
Con questa puntata la nostra rubrica dedicata al fumetto di fantascienza torna in Argentina, paese che per ragioni storico-culturali (già discusse nel numero dedicato a L'Eternauta) è stato e continua indiscutibilmente ad essere un gigante nel campo delle "nuvole parlanti"
LeggiO Gorica tu sei maledetta 1
Racconto di Valerio Evangelisti
E' l'autore più acclamato del momento, forse di tutti i momenti che la fantascienza italiana abbia mai vissuto: Valerio Evangelisti, e Delos (della quale Valerio è un appassionato sostenitore!) è onorata di ospitarlo. Questa storia è uno dei pochi racconti dell'autore della saga di Eymerich, e sebbene il famoso inquisitore non sia fra i personaggi, la trama si ricollega strettamente al romanzo Le catene di Eymerich.
LeggiSellerio Editrice: intervista con Angelo Barbato 1
Proseguendo la presentazione delle Case Editrici italiane che si occupano di fantascienza, questo mese Delos si sposta in Sicilia, e punta il suo obiettivo sulla Sellerio, realtà editoriale "storica" di Palermo, che di recente ha sorprendentemente inaugurato una collana dedicata al fantastico. Avendo dato parola a tutti gli altri editori del settore, per la "par condicio" Delos ha proposto un'intervista anche ad Angelo Barbato, responsabile di questa nuova collana.
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