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Cross Media: roba da fantascienza
Al centro di questo numero di Delos ci sono I Vendicatori, protagonisti del film The Avengers. Ma potete leggere anche articoli su Battleship e sul romanzo d'esordio di Francesco Toccoli.
LeggiMass media, miraggi e classici
Una singolare antologia curata da Paul Di Filippo, un nuovo romanzo di Matt Ruff e la ristampa di storie di Silverberg, Leiber e Gunn compongono il menù di questo mese per chi vuole leggere la fantascienza in inglese.
LeggiCronache dal fantaneolitico 9
Anche per quest'anno, Delos vi augura buone vacanze con una succulenta antologia estiva, dedicata alla storia della fantascienza italiana. Abbiamo chiesto a VIttorio Catani di raccogliere otto (tranne il suo scelto dal sottoscritto) racconti classici, degli anni Sessanta e Settanta, di autori di casa nostra. L'ispirazione ci è venuta proprio dalla rubrica di Catani dal titolo Quando le radici che lo scrittore pugliese ha curato prima sulla nostra rivista e che adesso pubblica su Robot. Una ghiotta occasione per i giovani lettori - e non solo - per avvicinarsi alla sf italiana con autori che non hanno bisogno di presentazioni. Ma lasciamo la parola a Catani e a noi non resta che augurarvi buona lettura. (c.t.)
LeggiSalvatore Proietti: “Per la SF è importante la memoria storica”
Il critico e docente universitario ci spiega come e perché è importante leggere e rileggere i classici della fantascienza.
Leggi100 capolavori della science fiction
Una breve guida ai romanzi che hanno fatto la storia della fantascienza. L'ideale per chi vuole cominciare a leggere science fiction.
LeggiSette esperti di SF in cerca di un classico
Abbiamo chiesto ad alcuni noti protagonisti, a vario titolo, del mondo della fantascienza italiana di indicare tre classici, da leggere o rileggere, e indicarne le motivazioni. Ecco chi sono e quali romanzi hanno scelto.
LeggiAlla ricerca dei classici
Uno speciale dedicato a Leggere i classici della fantascienza, su cosa s'intende per "classico" e su quanto sia importante leggere i testi fondamentali della science fiction.
LeggiUn viaggio verso l’infinito
Ipotesi sul “Primo Contatto” al contrario: e se fossero gli umani ad andare su un pianeta alieno? Riflessioni, tra il serio e il faceto, sull’animo umano e dintorni e sui possibili scenari di un’invasione umana su un altro mondo.
LeggiLa palla al piede degli ebook
Arrivano gli ebook, anche i grossi editori scendono in campo, ma c'è una brutta sorpresa: lucchetti da tutte le parti. Molto, molto male: ecco perché.
LeggiDue donne in riva al lago
Racconto di Vittorio Curtoni
In quest’antologia formata da primi racconti c’è una sola eccezione: Vittorio Curtoni, di cui presentiamo Due donne in riva al lago, apparso nel 1969 su Oltre il Cielo 153. Il primo racconto di Curtoni è Danzate, morituri!, apparso sempre su Oltre il Cielo nel 1966. Ogni regola ha sempre un’eccezione e per un nome come quello di Curtoni ci è sembrato giusto farla, anche perché il racconto che proponiamo è davvero molto bello e intrigante.
Vittorio Curtoni (nato a San Pietro in Cerro, Piacenza, nel 1949) non ha certo bisogno di presentazioni, ma forse in pochi sanno che il Vic nazionale fin dalla giovinezza scriveva racconti ballardiani – in alcuni casi con espressa autorizzazione dello stesso James Graham Ballard in persona -, ispirato e rapito dalla bellezza narrativa dello scrittore inglese.
Oltre a essere traduttore sopraffino, editor, saggista e curatore di Robot (dal 1976 al 1979 pubblicata da Armenia Editore e dal 2003 dalla Delos Books), la più bella rivista di fantascienza, Curtoni è per molti – critici e lettori - uno degli scrittori più interessanti della cosiddetta seconda generazione della science fiction italiana. Andatevi a rileggere, se ne volete una prova concreta, i racconti delle sue antologie - La Sindrome Lunare e altre storie (Speciale Robot 6, Armenia Editore, 1978), Retrofuturo (Shake Edizioni, 1999) e Ciao futuro (Urania n. 1406, Mondadori, 2001) - e il suo unico romanzo, Dove stiamo volando (Galassia 174, La Tribuna, 1972).
Dei due racconti apparsi su Oltre il Cielo, Due donne in riva al lago ci è sembrato il più significativo, evocativo, quasi metafisico, in cui i temi cari a Ballard si fondono con la sensibilità di un allora giovane scrittore italiano di fantascienza, che in barba al tempo è rimasto sempre giovane.