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Salvatore Proietti: “Per la SF è importante la memoria storica”
Il critico e docente universitario ci spiega come e perché è importante leggere e rileggere i classici della fantascienza.
LeggiI quattro soli di Dumarest
5 su 5
di Edwin C. Tubbs
Elara, 2010
Storie dal crepuscolo di un mondo
5 su 5
a cura di George R. R. Martin & Gardner Dozois
Songs of the dying Earth, 2009, Mondadori, 2011
Daitarn 3: con l'aiuto del sole vincerò!
Vita, morte e miracoli di un'icona degli anime degli anni Settanta, uno dei robottoni più amati della storia della televisione italiana.
LeggiGuida pratica all’ebook
Tutti ne parlano, ma cosa sono? Se vi sentite spersi tra EPUB, DRM, EINK e altre sigle, o non sapete da dove cominciare, o se volete un ripassino, ecco un rapido compendio di tutto ciò che riguarda il fantastico mondo degli ebook.
LeggiStorie dello spazio profondo
4 su 5
di Bonvi & Guccini
1969, Rizzoli Lizard, 2010
Sheila
Racconto di Fabio Calabrese
Anche Fabio Calabrese (triestino, classe 1952), come Dario Tonani, è emerso dall’ondata del fandom degli anni Settanta, attestandosi poi come scrittore tra gli anni Ottanta e Novanta. Nel 1976 ha dato vita, insieme a Giuseppe Lippi, alla fanzine Il Re in Giallo e due anni dopo ha esordito professionalmente con il racconto che qui presentiamo, Sheila, scelto da Inisero Cremaschi per l’antologia universo e dintorni (Garzandi Editore, 1978).
Calabrese ha collaborato con le principali case editrici del settore, tra cui Fanucci e Perseo Libri e suoi racconti sono apparsi su Urania, Futuro Europa, Nova SF e Delos.
Ha collaborato al Dizionario dell'Universo di J.R.R. Tolkien, edito da Rusconi nel 1999 e riproposto da Bompiani nel 2003, a cura Società Tolkeniana Italiana.
Nel 2000 ha dato vita, assieme a Roberto Furlani, alla webzine fantascientifica “Continuum” e nel 2006 ha vinto il premio Silmaril, della Società Tolkieniana Italiana, con il racconto L’arma di Dio.
Nel 2007, ha pubblicato su Futuro Europa n. 48, il romanzo Uomini e Sauri e l’anno dopo è uscito per la Dagon Press l’antologia Nel tempio di Bokrug ed altri racconti lovecraftiani.
Recentemente, sono uscite due antologie per le Edizioni Scudo (scaricabili on-line sul sito della casa editrice http://www.innovari.it/scudo.htm): Il risveglio della spada, con racconti di heroic fantasy, e Dentro e fuori di noi, con storie di fantascienza.
E anche alla fantascienza appartiene Sheila, una toccante ed erotica storia da “primo contatto”, con un finale drammatico che non mancherà di sorprendere il lettore, nella tradizione del miglior racconto di fantascienza.
Il dolore del marmo
Racconto di Enrica Zunic'
Enrica Zunic' (pseudonimo di Enrica Lozito) si è imposta all’attenzione del mondo fantascientifico nel 2002, con la pubblicazione dell’antologia Nessuna giustificazione (Solid Books), grazie alla quale ha vinto il Premio Italia nel 2003. Ma il suo percorso letterario era iniziato ben dieci anni prima, con la pubblicazione del racconto Il dolore del marmo – che riproponiamo in quest’antologia –, pubblicato sul numero 3 della rivista Space Opera, datato 1991.
La Zunic’ è nata a torino, dove vive e lavora. La sua è una fantascienza originale, saldamente legata al fatto di essere attivista di Amnesty International. La tematica dei diritti dell’uomo, dunque, si fonde con una science fiction che potremmo definire classica e che in qualche modo ricorda il miglior Joe Haldeman, soprattutto quello di Guerra eterna (The Forever War).
Altri suoi racconti sono apparsi nelle antologie Universo privato e altre storie (Keltia Editrice, 1994), I mondi di Delos, (a cura di Franco Forte e Ubik, Garden Editoriale, 1999) e Sette anni alieni. Il meglio del Premio Alien (a cura di Franco Forte e Franco Clun, Solid, 2002). Il suo racconto Ain del nome dei numeri e della riparazione del cielo è stato pubblicato su Robot n. 53 (Delos Books, 2008).
In Il dolore del marmo, l’orrore della guerra e della tortura passa inevitabilmente per l’anima delle vittime e dei carnefici, lasciando tracce indelebili. È quello che accade anche ai protagonisti della storia, che siamo sicuri appassionerà e regalerà intense emozioni a chi lo leggerà per la prima volta, o a chi coglierà quest’occasione per rileggerlo, nella speranza che l’autrice torni presto a regalarci altre storie dello stesso tenore.
www.deus.va, ovvero “La dura vita del webmaster di Dio”
Racconto di Elisabetta Vernier
Elisabetta Vernier, cagliaritana di nascita ma residente a Milano, ha un dottorato di ricerca in Ingegneria e lavora presso una multinazionale del settore ITC. È giornalista e traduttrice, oltre che scrittrice. È una delle colonne del portale Fantascienza.com e della nostra rivista Delos.
Il racconto WWW.DEUS.VA, ovvero “La dura vita del webmaster di Dio”, che qui ripresentiamo, è quello con cui ha esordito come scrittrice ed è stato pubblicato sul numero 5 della rivista Strane Storie (Lo Stregatto Editore, 2001). Nel 2003, invece, è apparso il suo romanzo Clipart, pubblicato prima dalla Solid - e vincitore del Premio Italia 2004 - e poi riproposto dalla DelosBooks nel 2009. ClipArt è diventato anche un podcast ed Elisabetta, insieme a S* e con il nickname Eliver, ha creato anche Fantascienza.POD, il primo podcast italiano dedicato alla fantascienza letteraria, televisiva e cinematografica. Nel 2007 ha creato il Delos BookClub, il primo circolo culturale italiano in Second Life®, dedicato alla letteratura fantastica e all'arte.
Nel 2005 ha curato l'antologia Fantaiku, una collezione di più di 280 haiku d'argomento fantastico di oltre 80 autori che scrivono sulla Galleria, mentre nel 2006 - insieme ad Angelica Tintori - ha curato il saggio Stargate SG-1 (Delos Books), la guida a una delle serie televisive di maggior successo degli ultimi anni, con cui ha vinto il Premio Italia 2005 nella categoria Miglior saggio in volume.
Il suo racconto Origami è apparso nell’antologia Donne al Futuro (a cura di Emiliano Farinella, Dario Flaccovio Editore, 2005) e quello intitolato Embargo è uscito sul numero 1544 della collana Urania (Mondadori, 2009), in appendice al volume di Dario Tonani L’Algoritmo bianco.
Sosumi è il titolo del racconto che Delos ha pubblicato sul numero 116 (Luglio, 2009) ed è con molto piacere che riproponiamo anche per quest’anno un suo racconto nel’antologia estiva. Come abbiamo già detto si tratta di WWW.DEUS.VA, ovvero “La dura vita del webmaster di Dio”, un breve e sarcastico racconto in cui intuiamo che non è facile essere il webmaster di Dio, soprattutto se l’Altissimo riceve circa due milioni di messaggi al giorno e quando la concorrenza è davvero in gamba…
Due donne in riva al lago
Racconto di Vittorio Curtoni
In quest’antologia formata da primi racconti c’è una sola eccezione: Vittorio Curtoni, di cui presentiamo Due donne in riva al lago, apparso nel 1969 su Oltre il Cielo 153. Il primo racconto di Curtoni è Danzate, morituri!, apparso sempre su Oltre il Cielo nel 1966. Ogni regola ha sempre un’eccezione e per un nome come quello di Curtoni ci è sembrato giusto farla, anche perché il racconto che proponiamo è davvero molto bello e intrigante.
Vittorio Curtoni (nato a San Pietro in Cerro, Piacenza, nel 1949) non ha certo bisogno di presentazioni, ma forse in pochi sanno che il Vic nazionale fin dalla giovinezza scriveva racconti ballardiani – in alcuni casi con espressa autorizzazione dello stesso James Graham Ballard in persona -, ispirato e rapito dalla bellezza narrativa dello scrittore inglese.
Oltre a essere traduttore sopraffino, editor, saggista e curatore di Robot (dal 1976 al 1979 pubblicata da Armenia Editore e dal 2003 dalla Delos Books), la più bella rivista di fantascienza, Curtoni è per molti – critici e lettori - uno degli scrittori più interessanti della cosiddetta seconda generazione della science fiction italiana. Andatevi a rileggere, se ne volete una prova concreta, i racconti delle sue antologie - La Sindrome Lunare e altre storie (Speciale Robot 6, Armenia Editore, 1978), Retrofuturo (Shake Edizioni, 1999) e Ciao futuro (Urania n. 1406, Mondadori, 2001) - e il suo unico romanzo, Dove stiamo volando (Galassia 174, La Tribuna, 1972).
Dei due racconti apparsi su Oltre il Cielo, Due donne in riva al lago ci è sembrato il più significativo, evocativo, quasi metafisico, in cui i temi cari a Ballard si fondono con la sensibilità di un allora giovane scrittore italiano di fantascienza, che in barba al tempo è rimasto sempre giovane.