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Fantascienza
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di Angelo Moscariello
2006, Electa, 2006
Angelo De Ceglie
E' stato una della personalità più presenti nella fantascienza italiana degli anni settante e ottanta, ed è scomparso prematuramente nel 1985
LeggiCiclone Fazio
Si chiama Antonio Fazio, non governa la Banca d'Italia ma scrive fantascienza, e anche bene. Il suo ultimo libro, CyClone, è uscito da Perseo Libri. Pino Cottogni lo ha intervistato
LeggiEuropa, fantascientifica luna
Alessandro Vietti aveva già collaborato con Delos parecchie volte, ma da questo numero comincia a specializzarsi sulla divulgazione scientifica, settore nel quale darà un contributo sempre valido e interessante, non solo a Delos ma anche al Corriere della fantascienza
LeggiDuemilaiku
I Fantaiku erano già comparsi su Delos qualche numero prima, ma con l'iniziativa Duemilaiku prende il via, su Delos 53, quella che diventerà la Galleria Fantaiku, che oggi comprende oltre 17.000 haiku.
LeggiL'occhio amorevole
Racconto di Sergio Cicconi
Dopo la laurea in filosofia, un po' per amore un po' per studio, ho trascorso (e perso felicemente) anni errabondi in città d'Europa e degli USA. Ho scritto vari racconti (alcuni pubblicati su magazine negli Stati Uniti e in Italia) e due romanzi giovanili che più che incompiuti definirei malcompiuti. Un terzo romanzo invece l'ho appena ultimato, e non aspetta altro che vedersi stampato. Su Delos ho pubblicato Vita mentale di alcune macchine e Il canto dell'ultima voce. L'occhio amorevole è un racconto che nessuno capisce (nemmeno io) e che ciò nonostante è arrivato terzo al Premio Alien 2002. Nel 1998 con mia grande sorpresa mi sono ritrovato tra i finalisti del Premio Calvino con una raccolta di racconti intitolata L'accumulazione delle distanze.
Ma che tipo di roba scrivi? mi chiedono spesso. E io non so mai cosa rispondere; la fantascienza mi piace molto, ma poi produco fantascienza che è poco fantascientifica; e lo stesso capita con l'horror: il mio è horror soft, o soft-horror, che è come dire: horror non troppo horror. Ultimamente ho deciso di rispondere così: scrivo cose di confine. E chi vuole intendere...
Il romanzo appena terminato (di horror? di fantascienza?, di confine?) parla di mutazioni possibili, di un'idea di corpo metaforico e mutante, di arte del corpo e sul corpo e col corpo, e parla di carne, di tanta carne, di corpi pieni di carne, di poetesse in carne, di scorribande notturne di un tassista-trasportatore di corpi, di medici plastici con pruriti artistici, di una scultura di carne che aspira alla vita.
Insomma, per chi non l'avesse capito, la carne mi piace. In tutte le sue forme...