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Ariel
Racconto di Giandomenico Antonioli
Giandomenico Antonioli è già apparso su Delos, con il suo bellissimo racconto "Datemi la mia dolce geisha", arrivato secondo a un premio Alien. Questa volta il ritmo e l'atmosfera del racconto che ci ha proposto sono cambiati considerevolmente, ma la sua capacità d'interessare il lettore non ne risente affatto. "Ariel" ha un sapore tutto suo che cresce paragrafo dopo paragrafo, intessendo un gioco di sense of wonder e mistero che affascina, anche al di là della trama in sé e della sua, per certi versi, scontata conclusione.
LeggiLibero come un uccello
Racconto di Federico Gattini
Bello, divertente, scritto con un certo mestiere. Che cosa volere di più da un racconto, soprattutto un racconto di narrativa di genere? Federico Gattini è un'autentica novità per lo saff di Delos. Ci ha mandato di soppiatto il suo racconto, io e Silvio l'abbiamo letto ed entrambi ne siamo rimasti folgorati. Non dico che sia un capolavoro (ce ne sono ben pochi nella mia pur fornitissima libreria), ma certo raggiunse il suo scopo: diverte e ci fa respirare una sana boccata di ottima fs.
LeggiPK Paperinik New Adventures
Può un fumetto essere allo stesso tempo un'assoluta novità e l'erede di una celeberrima tradizione? Può proporsi come una rivelazione moderna e rappresentare nel contempo un vecchio amico ritrovato? Può delinearsi come un'indiscussa Opera Prima e ciò nonostante vantare un illustrissimo pedigree?
Sembra un controsenso. Eppure, è il caso del fumetto questo mese sotto i riflettori di Fantasia & Nuvole. Si tratta di PK, ovvero Paperinik New Adventures, una pubblicazione appena nata (la serie regolare è giunta appena al numero 6, anche se ci sono stati più "numeri zero") ma che ha già raggiunto con pieno merito uno strepitoso successo di pubblico e di critica (citiamo ad esempio il Premio Cartoomics per la migliore iniziativa editoriale e per il miglior sceneggiatore, Alessandro Sisti).
Il mondo di Zoe
Racconto di Riccardo Vigilante
Avevo letto altri racconti di Riccardo Vigilante, e avevo sempre notato il germe nascosto di qualcosa di oscuro, una capacità narrativa non indifferente e l'utilizzo di un linguaggio non casuale, lontano dagli stereotipi tipici degli esordienti quanto lo sono le sue trame complesse e spiraleggianti. Questo "Il mondo di Zoe" è una delle più belle cose che ho letto di recente, non solo di autori italiani, soprattutto per il coraggio di non voler spiegare, di non volersi rendere del tutto evidente al primo passaggio degli occhi del lettore. Provate a rileggerlo, dopo la prima volta. Scoprirete nuovi piani e nuove dimensioni in cui affondare il vostro interesse, come se vi trovaste di fronte a una sorta di universo escheriano fatto di prospettive ingannevoli e in continua trasformazione. Eppure Vigilante ci vede perfettamente chiaro, e alla fine tutti i nodi tornano al pettine, sciogliendosi con una semplicità che ha del miracoloso. Leggere per credere.
LeggiAldo Carotenuto: la nostra ossessione preferita
Aldo Carotenuto è uno dei maggiori conoscitori e studiosi del pensiero di Jung. Autore di numerosi saggi (I sotterranei dell'anima, La strategia di Peter Pan, La chiamata del Daimon, sono solo alcuni titoli) su svariate tematiche presenti all'interno della psicanalisi. Carotenuto ha pubblicato, recentemente, presso Bompiani Il fascino discreto dell'orrore (pagine 377, lire 16.000) saggio dedicato all'arte, al cinema e alla letteratura fantastica. Un viaggio e uno studio del fantastico e dell' horror da Poe a Stephen King, da Kafka a Bosch.
LeggiIllustratori e megabyte
Un tempo computer e creatività sembravano pianeti lontani anni luce. Negli ultimi anni, sempre di più, l'informatica viene in aiuto agli artisti che la sanno utilizzare. Ma quali sono le problematiche tecniche più comuni per chi vuole diventare un illustratore digitale? Giorgio Ginelli, esperto di fantascienza e giornalista di informatica, delinea un panorama della situazione.
LeggiIntervista con Joe Haldeman
Dalla fantascienza "militare" del premio Hugo "Guerra Eterna" alle raccolte di poesie: Joe Haldeman è fra gli autori più interessanti e versatili degli ultimi decenni, apprezzato anche in Italia anche se le sue opere migliori da noi non sono arrivate.
LeggiCyberschwarzie
Fisico da culturista esasperato, mascellone squadrato e brillante autoironia sono le credenziali di uno dei più duri eroi della fantascienza contemporanea: Arnold Schwarzenegger. Ripercorriamo la carriera cinematografica dell'attore austriaco analizzando il suo particolare rapporto con la cara buona vecchia sf.
LeggiScacco doppio
Racconto di Lino Aldani
Lino Aldani, da molti, è considerato il padre della fantascienza italiana, eppure io, che indubbiamente sotto molti aspetti sono un suo "figlio" narrativo (nel senso che ho potuto beneficiare dei suoi preziosissimi consigli per aggiungere pepe e sale al mio modo di scrivere), credo che Lino non sia affatto uno scrittore di fantascienza. No, non voglio ricominciare con quelle sterili discussioni sul fatto che "Quando le radici" (il più bel romanzo di Aldani) o "Visita al padre" (il suo più bel racconto), secondo alcuni sono di fs mentre secondo altri no; voglio solo fare notare che quando le storie di Lino parlavano della nostra terra, con personaggi estremamente vicini a noi, al nostro presente umano e sociale (come nel romanzo e nel racconto citati prima), sono riuscite a intaccare la sensibilità del lettore, a trascinarlo in un universo evocativo di grande scrittura, a dargli insomma tutto quello che giustifica l'appellativo di scrittore. Lo stesso, a mio avviso, non è avvenuto quando Aldani si è cimentato in prove più specificatamente fantascientifiche. Alcuni dei suoi più applauditi racconti sono in realtà abbastanza approssimativi e mediocri, come se Lino fosse stato costretto a distrarre la sua ispirazione umanistica verso questi percorsi della narrativa di genere, che in definitiva non gli erano poi molto congeniali. Non mi riferisco solo a "Buonanotte Sofia", a "Trentasette centigradi" o ai piu' recenti "In attesa del cargo" e "Mochuelo", ma in generale a tutta la produzione di Lino che ha contribuito a classificarlo come uno scrittore di fs. Ebbene, se non fosse stata per questa "etichetta", Aldani avrebbe potuto conquistarsi uno spazio di rilievo come scrittore mainstream, producendo opere del livello di "Quando le radici" senza essere costretto a inventarsi mezzucci di second'ordine per farle apparire come appartenenti all'universo fantascienza. Potrebbe sembrare un paradosso, ma non lo è. Aldani ha sempre cercato di appiccicare un'etichetta fantascientifica alle sue opere, anche quando non lo erano affatto o potevano farne a meno (forse perché credeva di non avere alcuna speranza nell'acido mondo del mainstream, e che fosse più semplice affermarsi nello scantinato della narrativa di genere), e quando ha scritto fs pura, non so sotto quali stimoli, ha dato il peggio di sé, perché accade spesso che uno scrittore, quando deve sottostare a imposizioni di carattere "tecnico", anziche' "creativo", non riesca a dare il meglio. Anche se i racconti che seguono ci dimostrano che Lino era bravo comunque, conosceva il mestiere e sapeva imbastire un racconto come dio comanda. Eppure una cosa è la fredda operazione d'imbastitura di un racconto, un'altra è il processo creativo dettato dall'ispirazione e dalla musa interna che ogni vero scrittore porta dentro di sé. Musa che Lino ha consultato a fondo, quando si è messo a scrivere alcune opere che sono delle pietre miliari della narrativa italiana. Certo non di fantascienza.
LeggiLino Aldani: commenti e testimonianze
Ho chiesto a tredici noti personaggi della SF italiana di intervenire con qualche parola a proposito di Aldani. Volevo sentire la voce di chi è stato ed è legato a lui da amicizia o rapporti professionali, e di chi l'ha conosciuto solo come autore. La richiesta è stata accolta con molto favore e soprattutto responsabilità. Sono molto grato agli intervenuti. Sono presenti, nell'ordine, interventi di: Vittorio Curtoni , Vittorio Catani, Domenico Gallo, Antonio Caronia, Eugenio Ragone, Renato Pestriniero, Ugo Malaguti, Ernesto Vegetti, Franco Ricciardiello, Enrico Rulli, Marco Calvo, Gian Filippo Pizzo, Mirko Tavosanis.
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