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Millemondi, tutti in Italia
Tutti in Italia, e molti da Delos... Il grande evento di questo mese è l'uscita del primo Millemondi tutto dedicato alla fantascienza italiana. Per la prima volta sulla collana di strenne da edicola di Mondadori arriva un'antologia di racconti nostrani, e la gente di Delos è protagonista: curatore dell'antologia è il nostro responsabile della narrativa Franco Forte, autore della copertina è il nostro digital artist e columnist Maurizio Manzieri, e due racconti vengono dalla penna di Francesco Grasso e Vittorio Curtoni. Si intitola Strani giorni, e sarà in edicola entro il mese di marzo.
LeggiIntervista con Michael Whelan
Se siete lettori di fantascienza, vi sarà senz'altro capitato di soffermarvi affascinati sulla copertina del libro che avevate in mano, scrutando il volto del personaggio raffigurato e cercando di immaginarne i pensieri, e immergendovi in una situazione, in un'ambientazione resa sempre più reale da quei dettagli del disegno, scoperti man mano che lo perlustrate con lo sguardo. Se vi è capitata un'esperienza del genere, probabilmente l'autore della copertina del libro era Michael Whelan, forse il più bravo, e sicuramente il più famoso fra gli illustratori di fantascienza. Maurizio Manzieri, nostro prezioso collaboratore e artista lui stesso, ha realizzato questo speciale - completo di intervista - su questo mito vivente.
LeggiIntroduzione a Michael Whelan
Se siete lettori di fantascienza, vi sarà senz'altro capitato di soffermarvi affascinati sulla copertina del libro che avevate in mano, scrutando il volto del personaggio raffigurato e cercando di immaginarne i pensieri, e immergendovi in una situazione, in un'ambientazione resa sempre più reale da quei dettagli del disegno, scoperti man mano che lo perlustrate con lo sguardo. Se vi è capitata un'esperienza del genere, probabilmente l'autore della copertina del libro era Michael Whelan, forse il più bravo, e sicuramente il più famoso fra gli illustratori di fantascienza. Maurizio Manzieri, nostro prezioso collaboratore e artista lui stesso, ha realizzato questo speciale - completo di intervista - su questo mito vivente.
LeggiChi è Arthur C. Clarke?
Apprendiamo da poche ore dell'incredibile intervista rilasciata da Clarke al Mirror (un giornale scandalistico) in cui confessa di essere un pedofilo, e subito leggiamo sull'Indipendent la smentita e si grida al complotto politico. Ogni giornale si affanna in questo momento a proclamare la sua presunta verità, noi ci affanniamo a cercare il nostro presunto Clarke. E per far questo non possiamo far a meno di chiederci chi sia A.C.Clarke...
LeggiOscar Chiconi: riprogettare il Titanic
Infiliamo il cd-rom Starship Titanic nel nostro PC e saliamo sulla nuova nave intergalattica di Douglas Adams con la guida del suo disegnatore Oscar Chichoni. Un viaggio in un mondo tridimensionale creato grazie alla fantasia che si sposa con la tecnologia: in questo caso, in un "matrimonio" molto particolare.
LeggiDiscussioni
Questo spazio non sarà, assolutamente, uno spazio fisso. Tuttavia, visto che il nostro editoriale del mese scorso ha suscitato qualche dissidio, ci sembra giusto lasciare lo spazio per la replica al diretto interessato. Non vogliamo replicare punto per punto perché non ci sembra il caso di portare avanti ulteriormente la polemica, sebbene De Turris in qualche punto ci attribuisca affermazioni ben lontane dalle nostre. Un paio di cose le dobbiamo annotare: De Turris fa riferimento più volte alla nostra età, che non è così tenera come sembra supporre (le nostre prime fanzine di fantascienza risalgono a quasi vent'anni fa); ribadiamo inoltre che la nostra critica non era a De Turris come persona ma all'articolo di De Turris, che in quel contesto - un numero celebrativo di Urania - ci sembrava fuori luogo e abbiamo scritto perché. Per quanto riguarda poi l'accusa di vivere di ciberspazio e non accorgerci di cosa accade nel mondo dell'editoria, credo che rispondano bene i trentatré numeri di Delos sotto gli occhi di tutti. Infine perché non notare, nella nostra costante difesa del mezzo elettronico, che nessuna rivista cartacea avrebbe pubblicato integralmente una risposta di sei cartelle a un editoriale di poche righe? Per tutto il resto lasciamo il giudizio ai lettori.
LeggiJames Bond: 007 non muore mai
Come mai uno speciale su James Bond su una rivista di fantascienza? La domanda è lecita, e vorremmo tranquillizzare i nostri lettori: non ci stiamo trasformando in una rivista di cinema tout court, come la sfortunata Cinema SFX. Non ci sembra del tutto fuori luogo parlare di 007: viene classificato, sì, spionaggio, ma il gusto per i gadget tecnologici, il respiro apocalittico dei suoi cattivi che non puntano mai a meno della conquista della mondo, e qualche puntatina nello spazio, rendono questa serie senza dubbio molto vicina al nostro genere preferito. In più, siamo sicuri che molti fra coloro che apprezzano un buon film di fantascienza non restano insensibili udendo il famoso tema di Monty Norman. Così, in occasione dell'uscita del diciottesimo film, e grazie all'intraprendenza del nostro Marco Spagnoli, abbiamo pensato di offrirvi questo speciale. Potete gustarvelo sorseggiando un vodka martini, se volete, ma mi raccomando: agitato, non mescolato.
LeggiDigipainting '97
Ovvero, Il lato fantastico di un fantastico modo di dipingere. Nella mostra internazionale che ha avuto luogo a Roma in maggio, dedicata alla pittura digitale, un'arte che diventa sempre più sofisticata e richiesta anche nel mondo della sf, gli artisti fantastici, tra i quali il nostro Maurizio Manzieri, hanno avuto la loro parte di successo. Maurizio ci racconta com'è andata.
LeggiAmici
Racconto di Roberto Sturm
Questo racconto è stato segnalato a un'edizione del premio Alien (perdonatemi ma non ricordo più quale), ma da quello che so ha ottenuto anche altri riconoscimenti, per cui qualche pregio "oggettivo" deve necessariamente averlo. Se decido di pubblicarlo su Delos è perché a me personalmente è piaciuto, ha rievocato emozioni che credevo sopite da tempo, forse anche dolorose, eppure estremamente vivide e reali. Quando un'opera di narrativa riesce a toccare certe corde del nostro intimo, allora vuol dire che almeno in parte ha raggiunto il suo scopo. "Amici" di Sturm, per quanto mi riguarda, c'è riuscito perfettamente, anche se non saprei oggettivare in alcun modo quello che ha suscitato dentro di me.
LeggiScacco doppio
Racconto di Lino Aldani
Lino Aldani, da molti, è considerato il padre della fantascienza italiana, eppure io, che indubbiamente sotto molti aspetti sono un suo "figlio" narrativo (nel senso che ho potuto beneficiare dei suoi preziosissimi consigli per aggiungere pepe e sale al mio modo di scrivere), credo che Lino non sia affatto uno scrittore di fantascienza. No, non voglio ricominciare con quelle sterili discussioni sul fatto che "Quando le radici" (il più bel romanzo di Aldani) o "Visita al padre" (il suo più bel racconto), secondo alcuni sono di fs mentre secondo altri no; voglio solo fare notare che quando le storie di Lino parlavano della nostra terra, con personaggi estremamente vicini a noi, al nostro presente umano e sociale (come nel romanzo e nel racconto citati prima), sono riuscite a intaccare la sensibilità del lettore, a trascinarlo in un universo evocativo di grande scrittura, a dargli insomma tutto quello che giustifica l'appellativo di scrittore. Lo stesso, a mio avviso, non è avvenuto quando Aldani si è cimentato in prove più specificatamente fantascientifiche. Alcuni dei suoi più applauditi racconti sono in realtà abbastanza approssimativi e mediocri, come se Lino fosse stato costretto a distrarre la sua ispirazione umanistica verso questi percorsi della narrativa di genere, che in definitiva non gli erano poi molto congeniali. Non mi riferisco solo a "Buonanotte Sofia", a "Trentasette centigradi" o ai piu' recenti "In attesa del cargo" e "Mochuelo", ma in generale a tutta la produzione di Lino che ha contribuito a classificarlo come uno scrittore di fs. Ebbene, se non fosse stata per questa "etichetta", Aldani avrebbe potuto conquistarsi uno spazio di rilievo come scrittore mainstream, producendo opere del livello di "Quando le radici" senza essere costretto a inventarsi mezzucci di second'ordine per farle apparire come appartenenti all'universo fantascienza. Potrebbe sembrare un paradosso, ma non lo è. Aldani ha sempre cercato di appiccicare un'etichetta fantascientifica alle sue opere, anche quando non lo erano affatto o potevano farne a meno (forse perché credeva di non avere alcuna speranza nell'acido mondo del mainstream, e che fosse più semplice affermarsi nello scantinato della narrativa di genere), e quando ha scritto fs pura, non so sotto quali stimoli, ha dato il peggio di sé, perché accade spesso che uno scrittore, quando deve sottostare a imposizioni di carattere "tecnico", anziche' "creativo", non riesca a dare il meglio. Anche se i racconti che seguono ci dimostrano che Lino era bravo comunque, conosceva il mestiere e sapeva imbastire un racconto come dio comanda. Eppure una cosa è la fredda operazione d'imbastitura di un racconto, un'altra è il processo creativo dettato dall'ispirazione e dalla musa interna che ogni vero scrittore porta dentro di sé. Musa che Lino ha consultato a fondo, quando si è messo a scrivere alcune opere che sono delle pietre miliari della narrativa italiana. Certo non di fantascienza.
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