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Valerian
Anno 2314: il teletrasporto è diventato realtà. La possibilità di viaggiare nel tempo cambia radicalmente l'evoluzione naturale dell'umanità che può conoscere in ogni momento il proprio futuro e svelare i segreti del passato. Ma tale invenzione genera una nuova razza di criminali che viaggiando a ritroso posso modificare il corso degli eventi. Spetta agli agenti spazio-temporali inseguire i nemici attraverso il tempo e evitare catastrofici sabotaggi del continuum.
LeggiLa luce del passato
3 su 5
di A.C.Clarke e Stephen Baxter
Rizzoli, 2000
Wolverine: Arma X
Un uomo tormentato dal suo misterioso passato. Da sogni orribili che lo vedono in un tetro laboratorio, cavia e vittima di uno spaventoso processo mutante. Ma sono solo visioni oniriche? Chi era prima di essere uno dei membri degli X-Men? Lo chiamano l'eroe dei tre nomi: prima Logan, poi Arma X. Poi Wolverine.
LeggiDNA^2
Nel futuro, le fonti generali di sostentamento entreranno in una profonda crisi che imporrà al Governo severi controlli sulle nascite per evitare il sovrappopolamento del pianeta Terra. A guastare i precari equilibri sarà il famigerato Megaplayboy, padre di più di 100 figli col medesimo, terribile, codice genetico. Per fronteggiare la minaccia, il Dipartimento di Controllo Temporale spedisce nel passato un agente con il compito di fermare questo individuo manipolandogli il DNA...
LeggiUn occhiolino al Buon Dottore
Questo mese "Sotto Spirito" inizia, come promesso, una carrellata dissacrante e burlona di "mostri sacri" della SF internazionale. Il primo dei titani della fantascienza a cui la vostra rubrica preferita si permette di strizzare l'occhio è (scelta doverosa e pregna del massimo rispetto) il ciclopico "Buon Dottore" della scuola oltreoceanica, il celeberrimo, grafomane, immenso e (ahinoi) passato all'immortalità Isaac Asimov
LeggiHarlock
Siete pronti per un nuovo tuffo nel passato? Bene, questo mese la vostra rubrica preferita vi offre una seconda occasione per scrollarvi di dosso il peso degli anni, e di tornare come per incanto ai tempi della vostra (nostra?) giovinezza, i tempi mitici di quando portavamo i calzoni corti, andavamo a scuola, giocavamo a pallone nel cortile sotto casa e ignoravamo che il futuro avrebbe avuto le vesti tristi dell'AIDS e dei telefonini cellulari. Rammentate quei tempi, quei pomeriggi appannati e rimpianti trascorsi a colorare lo schermo del TV coi nostri sogni di cartone? Uno dei padroni del piccolo schermo di quei giorni, lo ricorderete, era un certo pirata dal mantello nero e dalla benda sull'occhio, un pirata buono e silenzioso, che solcava i cieli e lo spazio piuttosto che gli oceani. Chi fosse troppo giovane o troppo insensibile per rammentarlo, si levi dunque il cappello, perché parleremo proprio di lui, di Harlock
LeggiLa rosa bianca di Bonaparte
Racconto di Franco Ricciardiello
Franco Ricciardiello è uno degli autori più originali e raffinati del nostro paese. Lo ha riconosciuto anche la giuria del prestigioso Premio Urania, che ha indicato il suo romanzo Ai margini del caos quale vincitore dell'edizione 1998: lo leggeremo, su Urania, in ottobre. Le sue storie, dai titoli sempre affascinanti, toccano spesso le tematiche dell'ucronia, del presente o del passato alternativo, arrivando fino allo steampunk, come in questo caso. Abbiamo così voluto pubblicare questo racconto, già uscito sulla rivista Shining nel 1995, come corredo di lusso allo speciale sulla "fantascienza a vapore" di questo numero. Ai nostri lettori segnaliamo che è in preparazione, e probabilmente uscirà alla fine di settembre, un Delos Book tutto dedicato a Franco Ricciardiello. Tenete d'occhio quindi il sito dei nostri libri elettronici, all'indirizzo www.delos.fantascienza.com/books.
LeggiIntervista con Casper Van Dien
Dopo un passato come protagonista di Beverly Hills 90210, alcuni film e documentari nei quali intepretava la parte di James Dean, e la consacrazione in Starship Troopers di Paul Verhoven, Casper Van Dien, simpatico ventinovenne, divorziato con due figli è il nuovo Signore della giungla in Tarzan e il mistero della città perduta.
LeggiIl Bond degli anni novanta: Intervista con Pierce Brosnan
Dopo Dante's peak, dopo L'amore ha due facce di Barbra Streisand, dopo Mars Attacks! di Tim Burton e soprattutto dopo il successo planetario di 007 Goldeneye, Pierce Brosnan è diventato una star hollywoodiana di prima grandezza e lui, povero ragazzo irlandese figlio di una bambinaia ragazza madre, si è perfettamente immedesimato nel personaggio. Camicia aperta per intimidire con la sua peluria brizzolata, annoiato, con l'aria un po' stanca, non troviamo più in lui quella spontaneità che ricordavamo appartenergli poco più di due anni fa alla presentazione del suo primo 007.
LeggiScacco doppio
Racconto di Lino Aldani
Lino Aldani, da molti, è considerato il padre della fantascienza italiana, eppure io, che indubbiamente sotto molti aspetti sono un suo "figlio" narrativo (nel senso che ho potuto beneficiare dei suoi preziosissimi consigli per aggiungere pepe e sale al mio modo di scrivere), credo che Lino non sia affatto uno scrittore di fantascienza. No, non voglio ricominciare con quelle sterili discussioni sul fatto che "Quando le radici" (il più bel romanzo di Aldani) o "Visita al padre" (il suo più bel racconto), secondo alcuni sono di fs mentre secondo altri no; voglio solo fare notare che quando le storie di Lino parlavano della nostra terra, con personaggi estremamente vicini a noi, al nostro presente umano e sociale (come nel romanzo e nel racconto citati prima), sono riuscite a intaccare la sensibilità del lettore, a trascinarlo in un universo evocativo di grande scrittura, a dargli insomma tutto quello che giustifica l'appellativo di scrittore. Lo stesso, a mio avviso, non è avvenuto quando Aldani si è cimentato in prove più specificatamente fantascientifiche. Alcuni dei suoi più applauditi racconti sono in realtà abbastanza approssimativi e mediocri, come se Lino fosse stato costretto a distrarre la sua ispirazione umanistica verso questi percorsi della narrativa di genere, che in definitiva non gli erano poi molto congeniali. Non mi riferisco solo a "Buonanotte Sofia", a "Trentasette centigradi" o ai piu' recenti "In attesa del cargo" e "Mochuelo", ma in generale a tutta la produzione di Lino che ha contribuito a classificarlo come uno scrittore di fs. Ebbene, se non fosse stata per questa "etichetta", Aldani avrebbe potuto conquistarsi uno spazio di rilievo come scrittore mainstream, producendo opere del livello di "Quando le radici" senza essere costretto a inventarsi mezzucci di second'ordine per farle apparire come appartenenti all'universo fantascienza. Potrebbe sembrare un paradosso, ma non lo è. Aldani ha sempre cercato di appiccicare un'etichetta fantascientifica alle sue opere, anche quando non lo erano affatto o potevano farne a meno (forse perché credeva di non avere alcuna speranza nell'acido mondo del mainstream, e che fosse più semplice affermarsi nello scantinato della narrativa di genere), e quando ha scritto fs pura, non so sotto quali stimoli, ha dato il peggio di sé, perché accade spesso che uno scrittore, quando deve sottostare a imposizioni di carattere "tecnico", anziche' "creativo", non riesca a dare il meglio. Anche se i racconti che seguono ci dimostrano che Lino era bravo comunque, conosceva il mestiere e sapeva imbastire un racconto come dio comanda. Eppure una cosa è la fredda operazione d'imbastitura di un racconto, un'altra è il processo creativo dettato dall'ispirazione e dalla musa interna che ogni vero scrittore porta dentro di sé. Musa che Lino ha consultato a fondo, quando si è messo a scrivere alcune opere che sono delle pietre miliari della narrativa italiana. Certo non di fantascienza.
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