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Schiavi degli invisibili
4 su 5
di Eric Frank Russell
Sinister barrier, 1939, Coniglio Editore, 2011
Sette esperti di SF in cerca di un classico
Abbiamo chiesto ad alcuni noti protagonisti, a vario titolo, del mondo della fantascienza italiana di indicare tre classici, da leggere o rileggere, e indicarne le motivazioni. Ecco chi sono e quali romanzi hanno scelto.
LeggiLa notte dell’Azteca
Racconto di Luigi Brasili
Una partita di calcio, in diretta interplanetaria, segnerà il destino di due fratelli gemelli.
LeggiSkyline: gli alieni scendono dal cielo
Arriva nelle sale italiane il film a basso costo dei fratelli Colin e Greg Strause che rinnova la tradizione del film di fantascienza a tema "l'invasione dei cattivi alieni".
LeggiIl dolore del marmo
Racconto di Enrica Zunic'
Enrica Zunic' (pseudonimo di Enrica Lozito) si è imposta all’attenzione del mondo fantascientifico nel 2002, con la pubblicazione dell’antologia Nessuna giustificazione (Solid Books), grazie alla quale ha vinto il Premio Italia nel 2003. Ma il suo percorso letterario era iniziato ben dieci anni prima, con la pubblicazione del racconto Il dolore del marmo – che riproponiamo in quest’antologia –, pubblicato sul numero 3 della rivista Space Opera, datato 1991.
La Zunic’ è nata a torino, dove vive e lavora. La sua è una fantascienza originale, saldamente legata al fatto di essere attivista di Amnesty International. La tematica dei diritti dell’uomo, dunque, si fonde con una science fiction che potremmo definire classica e che in qualche modo ricorda il miglior Joe Haldeman, soprattutto quello di Guerra eterna (The Forever War).
Altri suoi racconti sono apparsi nelle antologie Universo privato e altre storie (Keltia Editrice, 1994), I mondi di Delos, (a cura di Franco Forte e Ubik, Garden Editoriale, 1999) e Sette anni alieni. Il meglio del Premio Alien (a cura di Franco Forte e Franco Clun, Solid, 2002). Il suo racconto Ain del nome dei numeri e della riparazione del cielo è stato pubblicato su Robot n. 53 (Delos Books, 2008).
In Il dolore del marmo, l’orrore della guerra e della tortura passa inevitabilmente per l’anima delle vittime e dei carnefici, lasciando tracce indelebili. È quello che accade anche ai protagonisti della storia, che siamo sicuri appassionerà e regalerà intense emozioni a chi lo leggerà per la prima volta, o a chi coglierà quest’occasione per rileggerlo, nella speranza che l’autrice torni presto a regalarci altre storie dello stesso tenore.
Due donne in riva al lago
Racconto di Vittorio Curtoni
In quest’antologia formata da primi racconti c’è una sola eccezione: Vittorio Curtoni, di cui presentiamo Due donne in riva al lago, apparso nel 1969 su Oltre il Cielo 153. Il primo racconto di Curtoni è Danzate, morituri!, apparso sempre su Oltre il Cielo nel 1966. Ogni regola ha sempre un’eccezione e per un nome come quello di Curtoni ci è sembrato giusto farla, anche perché il racconto che proponiamo è davvero molto bello e intrigante.
Vittorio Curtoni (nato a San Pietro in Cerro, Piacenza, nel 1949) non ha certo bisogno di presentazioni, ma forse in pochi sanno che il Vic nazionale fin dalla giovinezza scriveva racconti ballardiani – in alcuni casi con espressa autorizzazione dello stesso James Graham Ballard in persona -, ispirato e rapito dalla bellezza narrativa dello scrittore inglese.
Oltre a essere traduttore sopraffino, editor, saggista e curatore di Robot (dal 1976 al 1979 pubblicata da Armenia Editore e dal 2003 dalla Delos Books), la più bella rivista di fantascienza, Curtoni è per molti – critici e lettori - uno degli scrittori più interessanti della cosiddetta seconda generazione della science fiction italiana. Andatevi a rileggere, se ne volete una prova concreta, i racconti delle sue antologie - La Sindrome Lunare e altre storie (Speciale Robot 6, Armenia Editore, 1978), Retrofuturo (Shake Edizioni, 1999) e Ciao futuro (Urania n. 1406, Mondadori, 2001) - e il suo unico romanzo, Dove stiamo volando (Galassia 174, La Tribuna, 1972).
Dei due racconti apparsi su Oltre il Cielo, Due donne in riva al lago ci è sembrato il più significativo, evocativo, quasi metafisico, in cui i temi cari a Ballard si fondono con la sensibilità di un allora giovane scrittore italiano di fantascienza, che in barba al tempo è rimasto sempre giovane.
Incursion Part 1&2 (Season Finale)
Mentre la Destiny prosegue imperterrita per l’universo, continuando a nascondere i suoi misteri e seguendo un percorso che solo lei conosce, l’umanità ancora troppo giovane per capirla se la litiga. Il suo destino sarà armonia o perdurante dualismo? Solo la prossima stagione ce lo dirà.
LeggiCinquant’anni di fantascienza. Intervista con Ugo Malaguti
Scrittore, editor, curatore di riviste, editore, traduttore, saggista: ripercorriamo insieme allo scrittore bolognese il mezzo secolo di fantascienza che lo ha visto protagonista della scena italiana.
LeggiTerremotati e “terra-mutanti”
Una riflessione sui terremoti reali e quelli di fiction, o meglio di science fiction.
LeggiAutocrisi 2020
4 su 5
di Pierfrancesco Prosperi
Elara Libri, 1997