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The Prisoner - Il Prigioniero
Un uomo guida una macchina sportiva (una Lotus 7) per il centro di Londra. La scena cambia: ora egli è in un corridoio poco illuminato; l'espressione è tesa ed aggressiva. In pochi istanti irrompe in un ufficio dove, dopo un violento alterco con quello che sembra essere un funzionario, consegna una lettera di dimissioni e se ne va. Nuovamente in auto, questa volta l'uomo si dirige verso casa; in parallelo, assistiamo alla distruzione del suo dossier da parte dell'organizzazione per cui lavorava.
Ora l'uomo è nel suo alloggio, dove prepara in fretta le valigie; è chiara la sua intenzione di abbandonare tutto, forse per sempre. Non si accorge però di essere stato pedinato: qualcuno immette nella serratura della porta un gas narcotizzante, che tramortisce quasi istantaneamente il protagonista.
Al risveglio, l'uomo si trova ancora nel medesimo appartamento, solo l'esterno è cambiato. Londra è scomparsa, al suo posto un villaggio.
Lino Aldani: commenti e testimonianze
Ho chiesto a tredici noti personaggi della SF italiana di intervenire con qualche parola a proposito di Aldani. Volevo sentire la voce di chi è stato ed è legato a lui da amicizia o rapporti professionali, e di chi l'ha conosciuto solo come autore. La richiesta è stata accolta con molto favore e soprattutto responsabilità. Sono molto grato agli intervenuti. Sono presenti, nell'ordine, interventi di: Vittorio Curtoni , Vittorio Catani, Domenico Gallo, Antonio Caronia, Eugenio Ragone, Renato Pestriniero, Ugo Malaguti, Ernesto Vegetti, Franco Ricciardiello, Enrico Rulli, Marco Calvo, Gian Filippo Pizzo, Mirko Tavosanis.
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