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Intervista con Steven Spielberg
Tra i tre era il meno convinto, ma alla fine ha accettato con entusiasmo: un film di Indiana Jones non avrebbe potuto essere lo stesso senza il suo regista, Steven Spielberg
LeggiScientology contro tutti
Una lucida riflessione su Scientology, la pseudo religione inventata dallo scrittore Ron Hubbard, tra hollywood e la fantascienza
LeggiRitorno al domani
2 su 5
di Lafayette Ronald Hubbard
Return to Tomorrow, 1954, Mondadori, 2007
Il mondo senza sonno
Dopo “Il triangolo quadrilatero” di William Temple (opera che, guarda caso, sta per essere ripubblicata dopo 55 anni), questa rubrica presenta un romanzo francese del 1956 scritto da Jacques Sternberg (autore francese di origine belga e di padre polacco) apparso in versione “massacrata” su un “Urania” del 1957: “Il mondo senza sonno”. L’articolo che segue è un viaggio indietro nel tempo, alla riscoperta di una specie di universo alternativo alla fantascienza che conosciamo. Un mondo nel quale la science fiction seguiva altri percorsi, talora enigmatici e carichi di significati da interpretare; autori anticipavano d’un ventennio la New Wave e di un quarantennio la narrativa postmoderna con la sua mescolanza di generi; l’establishment culturale impazziva per la fantascienza; l’Italia copiava l’editoria francese; dozzine di fantascrittori italiani erano pubblicati in Francia…
LeggiStross, Heroes e qualche piccola novità 2
Lo scrittore del momento e la nuova serie televisiva al centro di questo nuovo numero di Delos, senza dimenticare l'intervista a Vernon Vinge. Ecco Delos 102
LeggiLa città senza ritorno
4 su 5
di Edwin C. Tubb
City of no return, 1954, Perseo Libri, 2006
Il Day After made in Italy
Come la narrativa, il cinema e il fumetto nostrano hanno raccontato il dopobomba: da Yambo a Vittorio Curtoni, da Bonvi a Milo Manara, fino ai cult movie di Joe D'Amato
LeggiWilliam Gibson: modelli emergenti nel tessuto della storia
Nessun autore ha saputo rivoluzionare il mondo della fantascienza come ha fatto lui: con un romanzo subito impostosi come manifesto di una nuova letteratura e una manciata di racconti è riuscito a dischiudere un’intera sterminata frontiera immaginifica agli scrittori della sua generazione. Un’influenza che continua a esercitare ancora oggi, e ben oltre i sempre più labili confini del genere. Cantore di un futuro distopico, talento visionario senza pari, se il mondo che ci circonda è come lo conosciamo lo dobbiamo in parte anche a lui: William Gibson
LeggiAmazzoni e computer - Intervista con Gianluigi Zuddas
Dopo una lunga assenza torna in libreria un nome molto noto agli appassionati della fantascienza e del fantasy, col romanzo C’era una volta un computer. Abbiamo fatto una chiacchierata
LeggiWilliam Gibson: nessuna mappa per questi territori
Nessun autore ha saputo rivoluzionare il mondo della fantascienza come ha fatto lui: con un romanzo subito impostosi come manifesto di una nuova letteratura e una manciata di racconti è riuscito a dischiudere un’intera sterminata frontiera immaginifica agli scrittori della sua generazione. Un’influenza che continua a esercitare ancora oggi, e ben oltre i sempre più labili confini del genere. Cantore di un futuro distopico, talento visionario senza pari, se il mondo che ci circonda è come lo conosciamo lo dobbiamo in parte anche a lui: William Gibson.
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