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Giochi di ruolo e fantascienza
Gli appassionati di narrativa del fantastico e gli amanti dei giochi di ruolo sono due categorie legate da un complesso (e a volte contraddittorio) rapporto di comunanza, da una singolare parentela non sempre riconosciuta, a volte persino ripudiata, ma dalla quale alla lunga è impossibile sottrarsi.
Come lontani cugini separati più dai reciproci sospetti che dalla distanza, il popolo della fantascienza e quello dei giochi di ruolo spesso ergono steccati a separare i rispettivi orticelli, disconoscendo le sorgenti comuni cui entrambi attingono linfa vitale. Questo articolo vuole essere una lancia spezzata a favore dell'incontro tra i due mondi. Lungi dal tentare una trattazione completa dell'argomento "Gioco di ruolo & Fantascienza" (per vastità, tale tema meriterebbe almeno un saggio), esso vuole semplicemente offrire una panoramica, un'istantanea dello stato attuale dell'arte, offrendo definizioni, chiarendo il significato di alcuni termini "da iniziati", elencando gli esempi più notevoli e interessanti provenienti dalla fusione tra i due mondi. Offrendo, in definitiva, l'unico elemento in grado di unire due realtà orgogliose della propria identità e sospettose l'una dell'altra, quando non addirittura in competizione: la conoscenza reciproca.
Conoscere Philip J. Farmer
C'è chi lo ama svisceratamente e chi non lo sopporta. C'è qualcuno che lo crede uno scrittore impegnato e difficile, chi un autore avventuroso e leggero, e qualcuno anche uno scribacchino pornografico. Hanno tutti ragione, e forse è proprio questo il punto davvero straordinario di Philip Jose Farmer. Un autore capace di infrangere tabù in epoche in cui i tabù erano ancora forti; e capace anche di scrivere migliaia di pagine stiracchiando idee ormai troppo consumate. Un autore capace di tirar fuori dal cappello le idee più originali di un genere, la fantascienza, nel quale l'originalità è - o dovrebbe essere - requisito indispensabile. Un autore capace di affascinare con avventure, paesaggi e situazioni inconsueti che tengono il lettore incollato alla pagina.
LeggiLois McMaster Bujold: analisi di un fenomeno 2
Ci sono grandi autori fra gli scrittori dell'ultimo decennio? Probabilmente sì, anche se la loro luce non brilla ancora come quella dei grandi nomi degli anni passati. Fra i migliori candidati a essere ricordata fra gli scrittori di questo fine secolo c'è comunque, di certo, Lois McMaster Bujold, una delle autrici che hanno riscosso maggior successo, scrivendo una fantascienza tutto sommato tradizionale. Anna Dal Dan la segue da parecchio tempo e ce ne parla.
LeggiChi è Arthur C. Clarke?
Apprendiamo da poche ore dell'incredibile intervista rilasciata da Clarke al Mirror (un giornale scandalistico) in cui confessa di essere un pedofilo, e subito leggiamo sull'Indipendent la smentita e si grida al complotto politico. Ogni giornale si affanna in questo momento a proclamare la sua presunta verità, noi ci affanniamo a cercare il nostro presunto Clarke. E per far questo non possiamo far a meno di chiederci chi sia A.C.Clarke...
LeggiWatchmen
Gli albi dei supereroi appartengono o no (anche solo in qualità di figlioli scapestrati) alla grande famiglia del fumetto di fantascienza? Domanda difficile, dalla risposta pericolosa. Com'è noto, non c'è mestiere più criticato e triste di quello del classificatore.
LeggiBurton & Cyb
I fumetti di fantascienza, come obbedendo a una legge non scritta, assumono quasi invariabilmente toni drammatici (quando non addirittura tragici). Desolati scenari post-catastrofe, truculente ambientazioni belliche, oscuri e cupi paesaggi cyberpunk... Il pessimismo sembra regnare ovunque sovrano. Ma non è sempre così: la fantascienza a fumetti può anche essere solare, scanzonata, ottimista, goliardica. E questo mese la rubrica Fantasia&Nuvole, concedendosi una divagazione spensierata ma tutt'altro che "leggera", ci porta a conoscere l'opera che forse più di ogni altra rappresenta l'eccezione alla regola. Signori, via i musi lunghi: è l'ora di sorridere (anzi, di ridere a crepapelle) con Burton & Cyb di José Ortiz e Antonio Segura.
LeggiNotte
Racconto di Sandro Battisti
Come prima impressione, questo racconto sembra una sarabanda di termini più o meno cyber messi lì per impressionare, per far vedere che chi scrive è quanto meno un buon navigante letterario del cyberspazio. In realtà, come tutto il cyberpunk o similia, l'originalità ha un po' a desiderare e la trovatina conclusiva non fa certo saltare nella poltrona per la sorpresa. Tutto sommato, però, "Notte" è apprezzabile per un intenso sapore nero-cyberpunkiano fatto di colori, odori e suoni con sfumature molto vivide, quasi palpabili. Una porta che si apre dopo una seconda porta e che forse non ci fa vedere mai la stanza che c'è dietro, eppure riusciamo a intuire tutto, e quello che vediamo è ciò che vogliamo vedere, è l'effetto doppler applicato ai nostri sentimenti di silicio e metallo. Il che, per quanto mi riguarda, è abbastanza per meritare al racconto di essere letto, soprattutto tra le pagine di una rivista elettronica come Delos.
LeggiLa loca
Racconto di Emiliano Farinella
Be', Farinella ormai cominciamo a conoscerlo tutti. Il suo stile è incalzante e duro, sboccato come pretende la "moda" cyberpunk (ma solo per una questione di noia, di banalità, perché ormai essere cazzuti e scurrili vuol dire essere al passo coi tempi). La storia, ispirata al poeta La Loca, in sè quasi non esiste, lo so io per primo, ma mi piace il fatto che questo racconto sia lo stereotipo cyberpunk fatto persona. E poi il personaggio principale e alcuni flash d'ambientazione sono davvero tosti. A volte basta questo per fare di un insieme di parole una storia.
LeggiThe Prisoner - Il Prigioniero
Un uomo guida una macchina sportiva (una Lotus 7) per il centro di Londra. La scena cambia: ora egli è in un corridoio poco illuminato; l'espressione è tesa ed aggressiva. In pochi istanti irrompe in un ufficio dove, dopo un violento alterco con quello che sembra essere un funzionario, consegna una lettera di dimissioni e se ne va. Nuovamente in auto, questa volta l'uomo si dirige verso casa; in parallelo, assistiamo alla distruzione del suo dossier da parte dell'organizzazione per cui lavorava.
Ora l'uomo è nel suo alloggio, dove prepara in fretta le valigie; è chiara la sua intenzione di abbandonare tutto, forse per sempre. Non si accorge però di essere stato pedinato: qualcuno immette nella serratura della porta un gas narcotizzante, che tramortisce quasi istantaneamente il protagonista.
Al risveglio, l'uomo si trova ancora nel medesimo appartamento, solo l'esterno è cambiato. Londra è scomparsa, al suo posto un villaggio.
PK Paperinik New Adventures
Può un fumetto essere allo stesso tempo un'assoluta novità e l'erede di una celeberrima tradizione? Può proporsi come una rivelazione moderna e rappresentare nel contempo un vecchio amico ritrovato? Può delinearsi come un'indiscussa Opera Prima e ciò nonostante vantare un illustrissimo pedigree?
Sembra un controsenso. Eppure, è il caso del fumetto questo mese sotto i riflettori di Fantasia & Nuvole. Si tratta di PK, ovvero Paperinik New Adventures, una pubblicazione appena nata (la serie regolare è giunta appena al numero 6, anche se ci sono stati più "numeri zero") ma che ha già raggiunto con pieno merito uno strepitoso successo di pubblico e di critica (citiamo ad esempio il Premio Cartoomics per la migliore iniziativa editoriale e per il miglior sceneggiatore, Alessandro Sisti).