Ricerca: «dopo-prima-durante-la-caduta»
Il mondo di Zoe
Racconto di Riccardo Vigilante
Avevo letto altri racconti di Riccardo Vigilante, e avevo sempre notato il germe nascosto di qualcosa di oscuro, una capacità narrativa non indifferente e l'utilizzo di un linguaggio non casuale, lontano dagli stereotipi tipici degli esordienti quanto lo sono le sue trame complesse e spiraleggianti. Questo "Il mondo di Zoe" è una delle più belle cose che ho letto di recente, non solo di autori italiani, soprattutto per il coraggio di non voler spiegare, di non volersi rendere del tutto evidente al primo passaggio degli occhi del lettore. Provate a rileggerlo, dopo la prima volta. Scoprirete nuovi piani e nuove dimensioni in cui affondare il vostro interesse, come se vi trovaste di fronte a una sorta di universo escheriano fatto di prospettive ingannevoli e in continua trasformazione. Eppure Vigilante ci vede perfettamente chiaro, e alla fine tutti i nodi tornano al pettine, sciogliendosi con una semplicità che ha del miracoloso. Leggere per credere.
LeggiInvasione alternativa 1
E' il ciclo di maggior successo degli ultimi mesi: durante la Seconda Guerra Mondiale, la Terra viene invasa da una bellicosa razza aliena, i Rettili. Gli Stati Uniti di Roosevelt, la Germania Nazista e l'Unione Sovietica di Stalin si alleano per respingere il nemico comune. Uno scenario grandioso che Harry Turtledove descrive in tre grossi volumi. E questo mese esce il quarto.
LeggiNote sulla Cultura
E' uno degli autori più amati dal pubblico italiano. Romanzo dopo romanzo, Iain M. Banks è andato costruendosi il proprio universo, noto come la civiltà della Cultura. In occasione dell'uscita del nuovo romanzo, L'Altro Universo, pubblichiamo questo saggio nel quale l'autore si sofferma sulle peculiarità delle sue ambientazioni.
LeggiSchwarzie contro Batman
Incontriamo Arnold Schwarzenegger che,dopo una lunga serie di ruoli positivi, torna ad essere "cattivissimo" interpretando Mr.Freeze in "Batman & Robin".
LeggiScacco doppio
Racconto di Lino Aldani
Lino Aldani, da molti, è considerato il padre della fantascienza italiana, eppure io, che indubbiamente sotto molti aspetti sono un suo "figlio" narrativo (nel senso che ho potuto beneficiare dei suoi preziosissimi consigli per aggiungere pepe e sale al mio modo di scrivere), credo che Lino non sia affatto uno scrittore di fantascienza. No, non voglio ricominciare con quelle sterili discussioni sul fatto che "Quando le radici" (il più bel romanzo di Aldani) o "Visita al padre" (il suo più bel racconto), secondo alcuni sono di fs mentre secondo altri no; voglio solo fare notare che quando le storie di Lino parlavano della nostra terra, con personaggi estremamente vicini a noi, al nostro presente umano e sociale (come nel romanzo e nel racconto citati prima), sono riuscite a intaccare la sensibilità del lettore, a trascinarlo in un universo evocativo di grande scrittura, a dargli insomma tutto quello che giustifica l'appellativo di scrittore. Lo stesso, a mio avviso, non è avvenuto quando Aldani si è cimentato in prove più specificatamente fantascientifiche. Alcuni dei suoi più applauditi racconti sono in realtà abbastanza approssimativi e mediocri, come se Lino fosse stato costretto a distrarre la sua ispirazione umanistica verso questi percorsi della narrativa di genere, che in definitiva non gli erano poi molto congeniali. Non mi riferisco solo a "Buonanotte Sofia", a "Trentasette centigradi" o ai piu' recenti "In attesa del cargo" e "Mochuelo", ma in generale a tutta la produzione di Lino che ha contribuito a classificarlo come uno scrittore di fs. Ebbene, se non fosse stata per questa "etichetta", Aldani avrebbe potuto conquistarsi uno spazio di rilievo come scrittore mainstream, producendo opere del livello di "Quando le radici" senza essere costretto a inventarsi mezzucci di second'ordine per farle apparire come appartenenti all'universo fantascienza. Potrebbe sembrare un paradosso, ma non lo è. Aldani ha sempre cercato di appiccicare un'etichetta fantascientifica alle sue opere, anche quando non lo erano affatto o potevano farne a meno (forse perché credeva di non avere alcuna speranza nell'acido mondo del mainstream, e che fosse più semplice affermarsi nello scantinato della narrativa di genere), e quando ha scritto fs pura, non so sotto quali stimoli, ha dato il peggio di sé, perché accade spesso che uno scrittore, quando deve sottostare a imposizioni di carattere "tecnico", anziche' "creativo", non riesca a dare il meglio. Anche se i racconti che seguono ci dimostrano che Lino era bravo comunque, conosceva il mestiere e sapeva imbastire un racconto come dio comanda. Eppure una cosa è la fredda operazione d'imbastitura di un racconto, un'altra è il processo creativo dettato dall'ispirazione e dalla musa interna che ogni vero scrittore porta dentro di sé. Musa che Lino ha consultato a fondo, quando si è messo a scrivere alcune opere che sono delle pietre miliari della narrativa italiana. Certo non di fantascienza.
LeggiI custodi del tempo
E va bene, uomini fortunati. Dopo tanti sacrifici, dopo anni di risparmi, siete andati dal concessionario e avete acquistato (a rate, 36 mesi a tasso zero) la vostra bella macchinetta del tempo. Adesso è lì, lucida e fiammante, parcheggiata nel giardino di casa, in attesa di portarvi ovunque voi desideriate, magari Dove Nessuno è Mai Giunto Prima.
LeggiViaggiare nel tempo 1
La tematica dei viaggi nel tempo è una delle più affascinanti di tutto il genere fantascientifico. Da sempre gli scrittori di science-fiction si sono prodigati nel realizzare opere che parlassero di paradossi temporali, tempo alternativo correlato al mutamento storico e via dicendo. Tant'è che in questo breve articolo vengono tracciati solo alcuni percorsi narrativi e non un'intera disamina di tutto il materiale letterario proposto al riguardo di questo tema suggestivo. Attività, per altro, che necessiterebbe sicuramente più "tempo" rispetto alle poche ore che ho a disposizione prima di andare in linea con questo nuovo numero di Delos Science Fiction!
LeggiFrammento di una vita vissuta nell'ora del lupo
Racconto di Lanfranco Fabriani
Ricordo bene questo racconto. Lanfranco me lo mandò qualche anno fa, quando stavo curando per Stampa Alternativa l'antologia di fs italiana "Fantasia", e avevo deciso di interpellare anche lui, soprattutto per merito di un suo bellissimo racconto che era uscito sulla fanzine "The Time Machine" e che ricordavo per freschezza di stile e impeto narrativo. Lanfranco aderì con entusiasmo alla mia richiesta e mi fece pervenire questo racconto, il cui titolo mi restò impresso. Per "Fantasia" decisi di non accettarlo, non perché non fosse un buon racconto, anzi (altrimenti non avrei deciso di presentarlo ai lettori di Delos, adesso) ma semplicemente perché nella mia personale graduatoria delle preferenze del materiale che stavo selezionando non era tra i primi venti, che poi effettivamente uscirono sull'antologia. Più che altro, spiegai allora a Lanfranco, per il modo scontato in cui termina il racconto. Questa critica è valida tutt'ora, seppure, dopo averlo riletto, in modo meno determinante. Devo confessare che mi era rimasto un leggero rimpianto per questo racconto, e oggi sono felice di poterlo pubblicare, seppure in un contenitore assai diverso com'è Delos.
LeggiNuovi inquilini
Racconto di Andrea Colombo
Di Andrea Colombo abbiamo già pubblicato un breve racconto tempo fa (Le grida non smettono mai, numero 20), e questo racconto è stato accettato subito dopo, prima di investire Franco della responsabilità della selezione della narrativa. Sono racconti che ci ricordano certi episodi di Ai confini della realtà, un horror sottile e arguto alla Richard Matheson. Un autore che, a nostro avviso, potrà crescere ancora molto.
LeggiRadio fantascienza 1
Facevo giusto caso ieri l'altro che con il prossimo anno sono passati già vent'anni dalla mia prima trasmissione radiofonica dedicata alla SF (caspita, come si invecchia velocemente a questo mondo!). E allora mi sono detto: perché non tracciare brevemente la storia di questa esperienza personale? Ed eccomi qui, con qualche curiosità e informazione che potrebbe tornare utile a qualche nuovo fan disposto a sacrificare parte del suo tempo, non solo facendo una fanzine, partecipando ai convegni, scrivendo articoli per altre testate, realizzando qualche raccontino o romanzetto, interviste e rubriche a volontà, ma anche pronto a impegnare almeno sessanta minuti alla settimana divulgando la fantascienza via etere. Il tutto per la sola gioia di occuparsi amatorialmente del proprio genere narrativo preferito. Se non è sadomasochismo questo, ditemi voi...
Al contempo, se tra i nostri lettori ci fosse qualcuno che ha avuto, o sta avendo, esperienze in questo campo ci scriva che racconteremo anche la sua attività radiofonica.