Possedere un telefonino, o un palmare, è diventata una cosa assolutamente normale per noi esseri tecnologici. Spesso facciamo un uso intensivi di questi gadget – ormai molto più che gadget, sono oggetti in grado di condizionare pesantemente la nostra esistenza – e spesso, ne abusiamo.
Pare che nell'abuso di questi device si produca – a volte – una sindrome assai particolare, prossima a quella che alcuni pazienti che hanno da poco subito un'amputazione sperimentano: l'arto fantasma; in questo caso, il BlackBerry fantasma. Ovvero la sensazione che il braccio, o la gamba che non c'è più formicoli o faccia male; nel corrispettivo tecnologico, nel caso in cui si dimentichi il cellulare o il palmare a casa, la sensazione di sentirlo suonare o vibrare.
Secondo Jack Tsao, professore di neurologia all'Università del Maryland, c'è una base fisiologica in questa percezione assai particolare.
Per Jon Kaas invece - un collega di Barr della Vanderbilt University – si può parlare di un fenomeno psicologico chiamato condizionamento operativo: quando una cavia viene ricompensata nel premere una leva con del cibo, questa la preme più frequentemente; così, con i piccoli device elettronici da comunicazione, se si è gratificati dal ricevere telefonate si può prendere l'abitudine di controllare il cellulare anche senza gli avvisi di chiamata. «La gente viene premiata quando riesce a percepire le vibrazioni e impara a rispondervi sempre meglio», ha spiegato Kaas: «Con la ripetizione le connessioni tra nervi e cervello si rafforzano. Se ne formano di nuove che rendono automatico il processo e indipendente dall'effettivo azionamento della suoneria. Ed ecco dunque i falsi positivi».
Chi pensate abbia ragione, tra Barr e Kaas? Avete mai sperimentato questa strana sensazione? Sono davvero le prime avvisaglie di pre-postumanismo, così come ci sembrano pre-postumani gli individui che indossano i vistosi auricolari bluetooth?
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