La collana Cosmo Biblioteca continua a pubblicare (leggasi: ristampare) romanzi di fantascienza che sono dei capisaldi della fantascienza. Questi ultimi due, pur separati da un abisso temporale di oltre venticinque anni, sono entrambi romanzi senza età.
Parliamo di una grande autrice: Ursula K. Le Guin, vincitrice di innumerevoli premi e del suo I reietti dell’altro pianeta (Dispossessed. An ambiguous utopia, 1974) vincitore nel 1975 del premio Hugo e del premio Nebula.
I secondo autore, invece è John Charles Wright, il cui romanzo d’esordio L’età dell’oro (The Golden Age: A Romance of the Far Future, 2002) è stato salutato come il capolavoro del millennio appena iniziato. Fanno parte del Ciclo dell’Età dell’oro i due successivi romanzi Phoenix e La luce del millennio. In questi ultimi anni si è dedicato anche alla narrativa fantasy con due cicli, Everness e Chaos.
Dalla quarta di copertina di I reietti dell’altro pianeta: Due pianeti gemelli, Urras e Anarres. Il primo, quasi desertico, non ha mai favorito gli insediamenti umani finché non vi sono giunti i seguaci di Odo, in contrasto insanabile con la società del benessere che prospera su Anarres. Da allora, gli Odoniani hanno creato una società di sopravvivenza, consona ai loro ideali: una "fratellanza" da cui sono esclusi i concetti di proprietà, di governo e di autorità. I contatti fra i due pianeti sono limitati e un muro chiude il porto franco in cui scendono le navi spaziali anarresiane, salvaguardando gli «anarchici», i nullatenenti di Urras, dalle idee (non meno che dai microbi) di Anarres... Nel ritratto di due opposti modi del vivere civile (una società opulenta e una fondamentalmente anarchica, sebbene percorsa da una rete di «precetti» e di «rituali»), Ursula K. Le Guin mostra l’essenziale senso della Storia come «lavoro da fare» tra rischi e incertezze e porta la fantascienza all’altezza della grande letteratura.
Dalla quarta di copertina di L’età dell’oro: In un futuro lontanissimo, la Mente Umana ha celebrato il suo trionfo sulla Natura. La nanotecnologia, l’intelligenza artificiale e la realtà virtuale hanno permesso all’uomo di sconfiggere il tempo, lo spazio e le leggi fisiche dell’universo. Il sistema solare, governato da esseri immortali, è una società interplanetaria perfetta, in cui non esistono conflitti. Ma questa nuova, luminosa età dell’oro rischia di venire destabilizzata da un singolo individuo, Phaethon, della casata dei Radamanthus. Durante una grandiosa festa che celebra i mille anni della Grande Trascendenza, Phaethon s’imbatte prima in un uomo che lo accusa di essere un impostore, poi in un Nettuniano che si presenta come un suo vecchio amico — anche se lui non lo ricorda affatto — e che gli fa una rivelazione sconcertante: gran parte della memoria di Phaethon è stata rimossa dal suo cervello e archiviata in qualche remota località dell’universo, proprio da quel governo che lui ha sempre ritenuto giusto e infallibile...
I reietti dell’altro pianeta di Ursula K. Le Guin (Dispossessed. An ambiguous utopia, 1974), traduzione di Riccardo Valla, Editrice Nord, collana Cosmo Biblioteca 16, pag. 333, euro 9,00.
L’età dell’oro di John C. Wright (The Golden Age, 2002), traduzione di Gianluigi Zuddas, Editrice Nord, collana Cosmo Biblioteca 17, pag. 396, euro 9,60.
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