Le sue prime vere esperienze, però, risalgono al college. Sono gli anni della maturità, quelli che lo vedono ragazzo attivo al Sarah Lawrence College di New York. Insieme a Jill Mazursky, figlia del regista Paul Mazursky, scrive la sua prima sceneggiatura, che in seguito diventerà il film Taking Care of Business (1990) per la regia di Arthur Hiller. Si tratta di una commedia con protagonista James Belushi.Per tutti gli anni novanta, scriverà vari film, tra cui A proposito di Henry (Regarding Henry, 1991) - di Mike Nichols, con Harrison Ford e Annette Bening – e Amore per sempre (Forever Young, 1992) - per la regia di Steve Miner (1992), con Mel Gibson, Jamie Lee Curtis e un ancora poco conosciuto Elijah Wood, protagonista assoluto (Frodo Baggins) della trilogia del Signore degli Anelli di Peter Jackson. Fino allo strepitoso successo di Armageddon (1998) di Michael Bay, con Bruce Willis, Ben Affleck e Liv Tyler.
In quello stesso anno, Abrams si cimenta per la prima volta con la televisione, sia come produttore sia come regista, con il serial Felicity, protagonista Keri Russell, che viene trasmessa per quattro stagioni su The WB. Abrams è co-creatore della serie assieme a Matt Reeves e produttore esecutivo, ma firma anche il tema della colonna sonora, come aveva già fatto dal 1982 in alcune produzioni e come farà spesso in seguito.
La serie narra le disavventure della giovane e impulsiva Felicity Porter, che in una New York dai toni cupi, affronta le tipiche insicurezze adolescenziali e, aiutata dagli amici, diventa una donna adulta, arrivando all’epica scelta amorosa tra il tenebroso Ben e l’affascinante Noel.
Già in questa serie si delinea la bravura di Abrams nello scrivere storie con protagoniste delle donne. Felicity sarà a tutti gli effetti la protagonista-prototipo della successiva serie del regista-produttore americano: Alias. Stavolta è protagonista della serie la giovane attrice Jennifer Garner già apparsa in alcuni episodi di Felicity.
La serie rivoluziona un genere, quello della spy-story, che almeno in televisione era ferma ai tempi di Missione Impossibile (1966).
La protagonista della serie è una giovane donna, Sydney Bristow, ch viene reclutata al college come agente di una divisione segreta della CIA chiamata SD–6. Ma la sua vita viene completamente sconvolta il giorno in cui rivela il suo segreto al proprio fidanzato: il ragazzo viene ucciso e suo padre Jack le rivela che la sezione segreta è in realtà il nemico. Ora Sydney è un’agente della CIA che lavora per entrambe le parti facendo il doppio gioco. Obbiettivo: l’annientamento dell’SD6 e del suo diabolico capo, Alvin Sloane. Ma molti altri sono i giocatori presenti sulla scacchiera, a partire dalla glaciale Laura Bristow, un tempo agente infiltrata del KGB e madre di Sidney, per proseguire con Michael Vaughn, incaricato dalla CIA di supervisionare Sydney e segretamente innamorato di lei, fino ai manufatti del misterioso veggente e scienziato medievale Milo Rambaldi. Manufatti che potrebbero assicurare il dominio del mondo a chi possedesse la “chiave” per risvegliarli...
Il successo della serie è mondiale e proietta J.J. nell’Olimpo dei grandi della Tv. La serie va in onda per soli quattro stagioni a causa della defezione della protagonista - Jennifer Garner – che intende affacciarsi sul grande schermo, vista la popolarità raggiunta.
Il resto è storia dei nostri giorni. Lost consacra definitivamente il genio di Abrams e Tom Cruise decide di affidargli la regia del terzo capitolo cinematografico della saga Mission: Impossible.
Il film non ottiene il successo che Paramount e Cruise speravano, ma ciò nulla toglie al giovane Abrams. Anzi. La Paramount si assicura i suoi servizi per il grande schermo, mentre la Warner Bros. Strappa il quarantenne regista alla Touchstone. Abrams dovrà così abbandonare i suoi attuali progetti, le serie What About Brian e Six Degrees per dedicarsi al nuovo canale televisivo The Cw, creato dalla fusione dei canali Wb e Upn. Per non parlare del progetto che tutti fan di Star Trek attendono con ansia: quello del prossimo film che sarà incentrato sulla serie classica e sulle figure del Capitano Kirk e del vulcaniano Spock.
Un banco di prova che avrebbe fatto tremare i polsi a qualsiasi regista e produttore, ma che Abrams ha accettato con la consapevolezza e la spensieratezza che sono ascrivibili solo a coloro che sono in possesso di uno straordinario talento. E su questo non ci sono dubbi.
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