A dimostrazione che, a volte, capita di avere una seconda chance nella vita, ecco ritornare il regista Russell Mulcahy dal regno dei pessimi film, in cui si era progressivamente infilato dopo aver ricevuto un lancio stratosferico con il mitico Highlander. Un film che come tutti ricordate non ha mai avuto alcun seguito, a parte alcune schifezze che per puro caso avevano lo stesso titolo.
In questi giorni Mulchay ha tirato un sospiro di sollievo, dopo aver visto il successo della terza puntata di Resident Evil, da lui diretta, che improvvisamente lo ha fatto riemergere dagli abissi.
Ed eccolo infatti cogliere l'occasione al volo, rimanendo comunque in un ambito familiare.
Sarà lui a girare la versione cinematografica del romanzo Zen in the art of slaying vampires, scritto nel 1997 da Steven Elliot Altman, già autore di fumetti e videogames, il cui Zen dovrebbe essere il primo di una (tanto per cambiare) trilogia.
Il protagonista di Zen diventa vampiro dopo che una notte lui e la sua ragazza vengono aggrediti in quel di Soho.
Come sempre, lei defunge, mentre lui, diventato succhiasangue, viene avvicinato da una società segreta chiamata The Ministry, che ha dichiarato guerra ai vampiri.
Attraverso il duro insegnamento di un maestro Zen, l'uomo dovrà imparare a resistere al richiamo del sangue, ma non solo, perché i non morti sono molto interessati alla sua anima.
Lo stesso autore si occuperà della sceneggiatura e anche del videogame collegato al romanzo.
Decisamente i vampiri godono di ottima salute.
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