A dimostrazione della teoria per cui la fantascienza a volte è la rappresentazione di eventi che devono ancora accadere, all'alba del 13 settembre la sonda spaziale Cassini è arrivata nell'orbita di Giapeto, una delle lune di Saturno che era anche la meta della spedizione poco fortunata del mitico 2001: Odissea nella spazio.
Rimanendo sospesa a una distanza di mille e cinquecento chilometri circa, la sonda ha scattato foto della sua superficie (come vedete qui a fianco), ma al pari dell'astronave del romanzo (che nel film invece si fermava all'orbita di Giove) anche lei ha avuto i suoi problemi: mentre stava inviando i dati alla Nasa è stata colpita da un raggio cosmico che ne ha bloccato temporaneamente le funzioni.
Dodici ore dopo dalla terra sono riusciti a far ripartire i suoi sistemi e il download è stato completato con successo.
La vera sorpresa per il team che segue Cassini è però arrivata dalla Terra, sotto forma di un videomessaggio da parte del venerando Arthur C. Clarke, che dallo Sri Lanka (dove vive) ha inviato loro i suoi più sentiti auguri per aver raggiunto l'obiettivo da lui immaginato nel lontano 1968 e poi trasformato nel film che tutti conosciamo.
In realtà è il secondo tentativo da parte della sonda di recuperare immagini di Giapeto, ed è stato anche il migliore. Gli scienziati si sono infatti focalizzati su una cresta rocciosa circondata da una lunga catena montuosa vicino all'equatore che appare molto antica. I loro studi verteranno quindi sul cercare di capire come la suddetta cresta possa essersi formata.
Come ha detto uno degli scienziati, Torrence Johnson, "Giapeto è una vera macchina del tempo, ci sta mostrando un paesaggio molto antico".
E chi lo sa, magari guardando bene in fondo alla cresta rocciosa, scorgeremo uno strano bagliore...
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