I pianeti perduti sono un tema classico della fantascienza, siano il risultato di un'astronave che ha perso la rotta o del collasso di un impero galattico le colonie dove esseri umani rimangono tagliati fuori del resto della civiltà si contano a decine.

Naturalmente altrettanto innumerevoli sono le società che si sviluppano su questi mondi isolati, dal pianeta popolato da insetti giganteschi raccontato da Murray Leinster ne Il pianeta dimenticato alle fantastiche società ospitate dal pianeta Darkover, creato da Marion Zimmer Bradley, passando per le "colonie perdute" di Bertram Chandler e i mondi dispersi dalla "grande esplosione" di Eric Frank Russell.

Anche le società formate da sole donne sono ben rappresentate, John Whyndam con Considera le sue vie, James Tipree jr. con Houston, Houston, ci sentite? e Joanna Russ con Quando cambiò sono solo alcuni esempi.

I due temi confluiscono in Ammonite, romanzo della scrittrice britannica Nicola Griffith, dove i terrestri entrano in contatto con gli abitanti del pianeta Jeep, popolato solo da donne, di indubbia discendenza umana.

Questa situazione è dovuta a un terribile virus che uccide tutti i maschi, risparmiando la maggior parte delle donne, e ha costretto le superstiti di un lontano naufragio spaziale ad adattarsi per non estinguersi.

La protagonista del romanzo, Marguerite Angelica Taishan, è un'antropologa che vede nello studio della particolare società di Jeep un'opportunità unica, e per questo accetta di affrontare i pericoli di un vaccino sperimentale e di una complessa re-immnizzazione al ritorno dalla missione.

Da subito si intuisce che le cose sono più complicate di quello che sembrano, Marguerite viene avvertita che il ritorno dal pianeta è impossibile, il Consiglio per l'Insediamento e l'Istruzione è controllato dalla Durallium, la spietata compagnia che vuole impadronirsi delle ricchezze minerarie del pianeta.

Nonostante questo la scienziata scende ugualmente su Jeep, e si trova subito di fronte a una serie di misteri da risolvere, il più ovvio è rappresentato dalla presenza stessa delle abitanti del pianeta, come è stato possibile che, dopo essere regredite tecnologicamente a un livello infimo, le sopravvissute al virus siano riuscite a riprodursi?

E che ruolo giocano i Goth, creature semileggendarie, che forse hanno un oscuro legame con il virus che infesta il pianeta?

Forse la soluzione si trova sull'altopiano di Tehuantepec, che ha già inghiottito un'assistente di Margue, e cela le origini della peculiare società di Jeep. L'antropologa parte alla ricerca dell'amica e di risposte, ben presto verrà a conoscenza della sorte della collega, ma la soluzione agli enigmi del pianeta non sarà altrettanto immediata.

Scrittrice non molto prolifica ma con un livello qualitativo notevole Nicola Griffith ha scritto un'opera vigorosa e convincente, la società al femminile che popola il pianeta Jeep non è un'utopia, minacciata e contrapposta ai rappresentanti di una società patriarcale e violenta, da entrambe le parti ci sono persone di buona volontà e persone malvage, e sono personaggi reali, che agiscono in base a motivazioni profonde e credibili.

Indubbiamente i personaggi, le loro interazioni e i loro comportamenti, costituiscono il punto forte del romanzo, ma non per questo manca l'azione, Jeep non è un pianeta dove la vita possa scorrere tranquilla, inoltre la minaccia, nascosta ma non per questo meno reale, della Durallium costituisce una vera e propria spada di Damocle che pende sulla testa dell'intero pianeta.

Un altro aspetto affascinante dell'opera è il cambiamento subito dalla protagonista, il virus ha giocato una parte non solamente distruttiva nella costruzione della peculiare società del pianeta, le forze che hanno plasmato la struttura sociale sono ancora all'opera, come si renderà ben presto conto Margue.

Ammonite è un romanzo che entusiasmerà molti, straordinario che rappresenti un'opera prima, e che non lascerà nessuno indifferente, che piaccia o meno la società di lesbiche immaginata dalla scrittrice britannica.

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Nicola Griffith è nata nel 1960 a Leeds, in Inghilterra, e attualmente vive negli Stati Uniti, dove si è sposata con un'altra scrittrice di fantascienza, Kelley Eskridge.

Entrata in contatto con la fantascienza classica se ne allontanò in seguito per la mancanza di tematiche femminili, ma la scoperta della generazione di autrici femminili come Ursula Le Guin, Joanna Russ, Vonda McIntyre, Octavia Butler e altre l'ha riavvicinata con rinnovato interesse al campo.

Nel 1993 le venne diagnosticata la sclerosi multipla, malattia che le ha impedito di proseguire nella pratica delle arti marziali.

Nicola Griffith ha pubblicato opere di fantascienza ma anche thriller e fantasy, ottenendo diversi premi di prestigio, tra i quali possiamo ricordare il premio Nebula e il James Tiptree jr., il premio dedicato alle opere che esplorano il rapporto tra i sessi.

Sfortunatamente il romanzo Slow river (1995), vincitore sia del Nebula che del Lambda Literary Award non è ancora stato pubblicato in Italia.

Tra i racconti possiamo ricordare Le specchio e terrardente, ambientato sullo stesso pianeta di Ammonite, e lo struggente Canzoni di rane toro e schiamazzar d’oche, ambedue i racconti, assieme a un terzo, Storia di un troll, sono stati pubblicati sul numero 71 di Nova sf*.