Il primo libro del vulcanico Charlie Stross uscito in Italia ha anticipato di pochi mesi la pubblicazione di Accelerando. Si tratta di Giungla di cemento, romanzo breve vincitore nel 2005 del premio Hugo, pubblicato nella prestigiosa collana Odissea della Delos Books, curata da Gianfranco Viviani.
Immaginate di svegliarvi un giorno e accorgervi che la mitologia che credevate frutto della superstizione o della fantasia di menti tanto prolifiche quanto disturbate non sia poi così irreale come avete sempre creduto che fosse. Le gorgoni erano già note all’esercito coloniale britannico e le conoscenze accumulate nel corso di anni di contatti documentati sono servite per approntare una intera tecnologia segreta. I casi di gorgonismo, studiati con cura da analisti militari recuperando studi apparantemente innocenti sulla dualità corpuscolare-ondulatoria della luce e su alcune peculiari formazioni gangliali in rarissimi casi clinici, hanno fornito all’Unità Anti Possessione, Sezione Analisi Arcane della Lavanderia, l’asso nella manica “per ridurre al minimo il numero di vittime quando i Grandi Antichi torneranno da oltre le stelle per mangiare i nostri cervelli”.
Si sarà capito il tono tra serio e faceto che caratterizza quest’opera di Stross, un romanzo breve che concentra in ogni pagina una incredibile densità di trovate e invenzioni, ora esilaranti ora inquietanti. Come la rete di telecamere “molto speciali” installate a copertura integrale della City, con l’intento di arrivare entro pochi anni a una messa in sicurezza dell’intero Regno Unito. Attraverso opportune back door un emulatore di basilisco dovrebbe rappresentare l’arma strategica contro l’imminente invasione, capace di pietrificare l’obiettivo appena inquadrato (e preferibilmente prima che abbia fatto piazza pulita dei cervelli in circolazione), ma quando una mucca di cemento, letteralmente carbonizzata, fa la sua comparsa nel bel mezzo della campagna inglese, per la Lavanderia si pone un serio problema di segretezza... Chi ha avuto accesso all’arma supersegreta per eccellenza? E quali saranno i suoi piani oscuri?
Bob Howard (un nome che è già tutto un programma come fa notare Salvatore Proietti nella sua prefazione, come al solito dettagliata e documentata) viene svegliato nel cuore della notte per individuare il responsabile e limitare i danni. I suoi modi da nerd trascineranno il lettore in un vortice delirante, tra oscure minacce e macchinazioni d’ufficio, richiami mitologici ed evocazioni pseudo-storiche, senza prendersi mai troppo sul serio. Stross tradisce la sua familiarità con il mondo dei giochi di ruolo, infilando nella storia manufatti sovrannaturali e deus ex machina, e infarcisce la storia di digressioni informatiche che lasciano un po’ il tempo che trovano. Ma malgrado un paio di passaggi che potrebbero risultare oscuri (per non dire esoterici) a chi ha poca familiarità con protocolli di rete ed elettronica digitale, il romanzo scorre travolgente, cavalcando la lunghezza d’onda di un’immaginazione illimitata e visionaria, ispirato dall’orrore metafisico di Howard Phillips Lovecraft e stemperato nei toni televisivi di un serial à la X-Files.
Giungla di cemento (The Concrete Jungle) è un’opera importante nel vasto corpus della produzione di Stross, avendone rappresentato la definitiva consacrazione come scrittore con la vittoria al premio Hugo. La serie della Lavanderia che vede protagonista Bob Howard si articola in altri due romanzi brevi (The Atrocity Archive, uscito proprio in coppia con The Concrete Jungle, e The Jennifer Morgue, 2006), a comporre un ideale trittico che riporta in auge nella fantascienza la tecnica del pastiche, combinando orrori lovecraftiani, trame spionistiche e gusto per il grottesco e l’estremo.
La produzione di Stross ad oggi si presenta di una varietà a dir poco strabiliante. Per quanto le sue opere più degne di attenzione siano forse quelle che trattano da vicino o da lontano il tema vingiano della Singolarità Tecnologica, Giungla di cemento è un'ottima introduzione a questo titano emergente della fantascienza contemporanea. Un valido assaggio della sua bravura, poi sublimata nella grandiosità visionaria di Accelerando.
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