E' il momento di guardare su, verso le stelle. Verso il buio siderale, verso la notte profonda che sentiamo vivere dentro, dentro la nostra psiche, nella nostra anima. Il fascino arcaico che l'umanità ha sempre provato per la volta celeste è stato alla base delle credenze, delle religioni, del misticismo che per taluni razionalisti non sono altro che ciarpame intellettuale: sarà vero? Nessuno è ancora in grado di dirlo, ogni verità è tale, anche quelle che si contrappongono ferocemente.
Quindi, il tempo che abbonda, il meteo favorevole, la probabile lontananza dall'inquinamento delle illuminazioni urbane favoriscono, in questo periodo dell'anno, l'osservazione dell'universo; ma come dei perfetti principianti ci limitiamo a guardare gli intrecci luminosi così come guarderemmo una mappa dettagliata di Reykjavik: senza sapere cosa, effettivamente, ammiriamo. In nostro soccorso può venire Celestron Skyscout Personal Planetarium, un oggetto poco più che portabile che ha al suo interno un database di circa 6.000 tra stelle, pianeti e oggetti celesti vari. Tramite una tecnica di derivazione GPS basterà puntare l'oggetto – al pari di un binocolo – verso il punto stellare che ci incuriosisce, e in breve sapremo esattamente cosa stiamo guardando. Ovviamente, se cerchiamo Marte ma non sappiamo da quale parte guardare, digitandone il nome, Celestron Skyscout ci guiderà - tramite delle banali frecce - verso il punto dove l'oggetto si trova. In più metteteci che il database è aggiornabile, tramite l'inserimento del Celestron nella porta USB del PC.
Il prezzo di tutto ciò? 399 $ (pari a circa 290 Euro) che collocano il gadget sicuramente in una fascia d'acquisto e d'utilizzo non proprio alta, ma nemmeno bassa.
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