Manfred Macx è un broker memetico all’apice della carriera. La sua professione? Scovare idee stravaganti ma attuabili e cederle a persone che faranno fortuna con esse. È il migliore nel suo lavoro e, cosa ancora più singolare, lo fa gratis. La sua ricompensa è l’immunità virtuale dalla tirannia dei contanti: grazie alla fitta rete di amicizie allacciate per ragioni professionali, ovunque vada riesce a trovare qualche vecchio amico per sponsorizzare le sue spese private. Ma questo lavoro comporta degli effetti collaterali: innanzitutto lo obbliga a sperimentare sulla propria pelle una bruciante sensazione di shock da futuro, quando ogni giorno si ritrova a scaricare più di un megabyte di testo e diversi giga di contenuto audiovisivo solo per tenersi aggiornato; ma ancora più rischiosi sono i contatti a cui lo espone questa attività: decisamente surreali, come quando una paranoica intelligenza artificiale di matrice comunista – un bot di spionaggio, residuato postbellico del Patto di Varsavia – lo contatta per trattare la propria defezione.
Amber è la figlia-prodigio di Macx, nata da un embrione congelato. Se Macx era un figlio del XX secolo pronto a esplorare il XXI, Amber è, fino all’ultimo byte di personalità codificato nel suo vettore di stato, una creatura del nuovo millennio, pronta a compiere l’ultimo passo verso la discontinuità e oltre… I suoi progetti sono a dir poco megalomani. A tredici anni appronta una dinamo cosmica in orbita intorno a Giove, per estrarre energia dal poderoso campo magnetico del gigante gassoso, e si autoproclama Regina dell’Impero dell’Anello. Non ancora maggiorenne ha già partorito una nuova istanza di sé, inviandola in missione oltre i confini del Sistema Solare, per scoprire il mistero di un messaggio extraterrestre individuato dalle antenne del programma SETI. L’obiettivo: esplorare quello che sembrerebbe essere il portale di accesso a una rete di comunicazione galattica.
Sirhan è il figlio mai conosciuto da Amber. Di ritorno dalla sua esplorazione cosmica, l’istanza della Regina scopre un Sistema Solare stravolto dagli effetti della Singolarità: i pianeti interni sono in corso di smantellamento a opera della progenie postumana dei terrestri, e i superstiti sono riparati intorno a Saturno. Sirhan è il figlio dell’altra Amber, rimasta a casa e scomparsa di scena dopo il collasso economico del suo Impero. Sirhan è anche un ragazzino terribilmente problematico: ambisce a un ruolo da storico, ha in progetto un romanzo della recente storia dell’umanità vissuta attraverso le ultime tre generazioni della sua famiglia e nutre una profonda avversione verso la sua altermadre. Ma la civiltà umana è in serio pericolo per le manie di grandezza incontrollate della Vile Progenie, e i loro intenti presto convergeranno: con l’aiuto di diverse istanze successive di Manfred Macx dovranno approntare insieme un piano per garantire un futuro alla postumanità.
La trama di Accelerando somiglia a un labirinto ipertestuale: il percorso del lettore si snoda attraverso relazioni familiari di rara complessità, riferimenti che conducono inevitabilmente alle pietre miliari della fantascienza letteraria, ammiccamenti a quella televisiva e cinematografica e richiami alle più sofisticate teorie scientifiche sulla futura evoluzione della civiltà umana. Trovate affascinanti e geniali si mescolano a visioni oscillanti tra l’incubo e la meraviglia. E la trasformazione coinvolge inesorabilmente gli eventi e i protagonisti, con la conseguenza che anche le finalità di alcuni piani finiscono per essere stravolte man mano che questi vengono messi in opera. Diventa così facile per un sogno di libertà degenerare nell’orrore della schiavitù, come quando il progetto di convertire la materia inerte del Sistema Solare in computronium (in modo da renderla senziente) viene ereditato dalla discendenza dell’umanità, non a caso definita “Vile Progenie” dai superstiti riparati intorno ai pianeti esterni. L’obiettivo concepito originariamente da Manfred Macx di schiudere una nuova strada all’evoluzione sociale e predisporre il terreno per l’avvento delle future generazioni postumane, non appena il progetto passa nelle mani di queste ultime viene riconvertito ai loro nuovi scopi: realizzare un cervello matrioska alimentato dall’energia del Sole, piano attuabile solo a costo di assimilare nel proprio obiettivo anche i dissidenti, in una omologazione forzata non troppo dissimile dall’asservimento coatto di un regime totalitario.
Nello scontro epico tra la Vile Progenie che progetta la conversione del Sistema Solare in un’unica, grande mente collettiva e gli Accelerazionisti che sognano una fuga verso la nuova frontiera cosmica, Stross trova il modo per stemperare i toni grazie a uno sguardo ironico e mai completamente distaccato dalle sorti dei suoi protagonisti, che pure si ritrovano spesso in reciproco contrasto. Nello svolgimento della trama il gatto domestico dei Macx si fa sempre più astuto e smaliziato, fino a rivelare un suo coinvolgimento negli eventi superiore a quanto sospettato dai suoi stessi padroni; la Vile Progenie mette in atto con metodica ossessione un genocidio al contrario, resuscitando tutte le personalità storiche dell’umanità per arruolarle nel bene della collettività, ma lasciando eventualmente a loro la scelta se emigrare in esilio sui pianeti esterni; gli alieni si rivelano creature infide interessate solo a fare soldi speculando sulle risorse dei “niubbi” della rete galattica; e infine assistiamo a una campagna elettorale della durata di… tre minuti!
Gli spunti di riflessione disseminati da Charles Stross tra le pagine del suo capolavoro non si contano. Le invenzioni tecnologiche e il progresso della scienza che mette in scena sono tali da esigere l’adozione di nuove unità di misura coniate per l’occasione: per esempio, la velocità dei mutamenti aumenta fino al punto di imporre il computo del tempo non più in anni ma in secondi. Non di rado le soluzioni suggerite sono caratterizzate da una fragorosa carica provocatoria, come la realizzazione di un regime agalmico (basato sull’abbondanza, l’equa allocazione delle risorse e il libero accesso alla ricchezza) concordato da Manfred Macx con un economico europeo militante nel Partito Comunista Italiano (avete letto bene!). Un piano destinato purtroppo a fallire per la reazione delle società a responsabilità limitata, che presto si costituiscono in soggetti individuali maturando una propria legittima personalità. E in uno scenario simile non bisogna meravigliarsi se il recupero crediti viene condotto da una flotta di pirati spaziali...
Con un simile concentrato pirotecnico di intuizioni non desta quindi stupore che Accelerando abbia imposto il suo autore all’attenzione internazionale degli appassionati di fantascienza e non solo. L’autore britannico è ormai ospite ambitissimo nelle convention di settore come pure in più autorevoli conferenze sulla nuova frontiera tecnologica, sul futuro dell’information technology e sulle prospettive postumane che potrebbero essere dischiuse alla civiltà dall’eventuale Singolarità Tecnologica, che rappresenta il nodo centrale del romanzo.
La teoria, concepita dalla mente di un altro grande scrittore di fantascienza come Vernor Vinge (autore dei memorabili Universo Incostante e I naufraghi del tempo), è proprio con questo romanzo di Stross che assurge alla sua massima espressione letteraria. Dopo la pubblicazione di The Coming Technological Singularity: How to Survive in the Post-Human Era (1993), echi della Singolarità erano già serpeggiati nelle opere di altri illustri scrittori di fantascienza: ma se nella Trilogia del Ponte William Gibson ne esplorava le premesse interrompendo la narrazione esattamente a ridosso del suo avvento (riproducendo letterariamente la caratteristica impossibilità speculativa che fa seguito all’evento), Michael Marshall Smith (Ricambi), Ken MacLeod (Divisione Cassini) e Richard Morgan (Bay City, quasi contemporaneo di Accelerando) collocavano il loro punto di vista talmente avanti nel tempo da rendere la Singolarità un evento ormai assorbito nella trama della storia, ricondotto così nell’ordine narrativo delle cose.
Accelerando si presenta invece fin da subito portatore di una prospettiva nuova e arrembante. Come un freelance sulla notizia Charlie Stross si fionda sul suo compiersi, tallonando i movimenti dei protagonisti e lo svolgersi degli eventi fino al loro irreversibile compimento. La struttura stessa del romanzo riepiloga le fasi del processo: tre sezioni (Lento decollo, Punto di flessione, Singolarità, dedicate alle tre generazioni Macx: Manfred, Amber, Sirhan) di tre capitoli ciascuna, che sono in realtà la rielaborazione di racconti pubblicati tra il 2002 e il 2004 sulle pagine della Asimov’s Science Fiction Magazine di Gardner Dozois. Cinque di questi sono stati finalisti ai più importanti premi di settore. Alla sua uscita Accelerando, distribuito con una licenza Creative Commons che lo rende disponibile nella versione originale in un e-book liberamente scaricabile dalla rete, è stato a sua volta finalista ai premi Hugo, Arthur C. Clarke e BSFA, ha vinto il Locus Award assegnato dai lettori dell’omonima rivista ed è stato nominato romanzo dell’anno dal sito canadese SfSite.com, che lo ha eletto capofila della nuova ondata postumanista che sta stravolgendo il panorama fantascientifico.
Per inaugurare la nuova collana di fantascienza di Armenia, che ci tiene a palesare fin dall’eco storica del nome un atteggiamento ambivalente di legame con la tradizione e di attenzione per le nuove frontiere, il curatore Salvatore Proietti ha scelto senz’altro il titolo migliore in circolazione. Nuova Galassia si presenta curatissima tanto sotto il profilo grafico (stupenda l’illustrazione di copertina realizzata da Natalia Marin) quanto nell’adattamento di un romanzo tutt’altro che facile, reso magistralmente nelle sue sottigliezze dall’esperienza dei due traduttori, lo stesso Proietti e Flora Staglianò. Un buon auspicio per il futuro del progetto editoriale. E della fantascienza in Italia.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID