La realtà esiste o ciò che crediamo reale è soltanto una costruzione della nostra mente? Domande cui da secoli, invano, l’uomo tenta di fornire una risposta. Ci proveranno anche la giovane Samantha Everett e il neurobiologo David Styles, i protagonisti di Gray Matter, l’avventura grafica che segna il ritorno alla regia di Jane Jensen, celebrata autrice della trilogia di Gabriel Knight. Ambientato a Dread Hill House, una tenuta nella campagna inglese, il videogioco vede intrecciarsi la solitaria vita di uno scienziato rimasto vedovo con l’estrosità di una studentessa americana, che nel tempo libero si destreggia come artista di strada. Un giorno Samantha, Sam per gli amici, bussa alla porta del dottor Styles e viene subito assunta come sua assistente.
Anni prima, la moglie dello studioso era morta in un incidente e lui aveva scelto volontariamente di separarsi dal mondo come un eremita, rinchiuso tra le mura del suo laboratorio nel seminterrato. È qui che Sam lo raggiunge portando a termine il primo incarico: reclutare sei studenti della vicina università di Oxford, disposti a partecipare agli esperimenti del neurobiologo sull’attività cerebrale. Tutto bene, finché strani eventi non prendono a verificarsi nel campus e a Dread Hill House, dove lo scienziato comincia a ricevere visite da parte della consorte defunta. Sam si improvvisa detective per riuscire a far luce su ciò che sta accadendo in quella casa, costruita nel diciannovesimo secolo secondo i dettami di quell’architettura neogotica che sembra l’accogliente nido ideale per arcani misteri soprannaturali. Il gioco per personal computer, sviluppato dagli ungheresi Tonuzaba Entertainment e pubblicato da Anaconda, l’etichetta dell’editore tedesco Dtp specializzata in avventure grafiche, è atteso nel primo quadrimestre del 2008.
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