Sbuffando, il giovane s’illumina d’immenso, e si getta in un inseguimento tra i grattacieli che ha l’unico scopo di mostrare come si butta nel cesso qualche fottilione di dollari in computer graphic fantasticamente inutile. Giunti al dunque, la Torcia Umana viene clamorosamente umiliata dal nuovo arrivato, che lo prende per l’orecchio come uno scolaretto e lo porta fuori dall’atmosfera, sino a farlo svenire per l’assenza d’aria.- Allora? Cos’hai visto? - gli chiedono gli altri quando finalmente riprende i sensi.
- Non ci crederete - ansima la Torcia. - Una tavola da surf guidata da un tizio argenteo con la faccia e la pelata di Silvio Sosio!
Immediatamente tutti concordano nel battezzarlo Silvio Surfer. Profondi ed esiziali interrogativi affollano le menti dei nostri eroi.
- Da dove verrà?
- Quali sarà la fonte dei suoi poteri?
- Cosa avrà in mente?
- Che destinazione avrà scelto per il TFR?
Prima dell’intervallo, c’è ancora spazio per un piccolo siparietto con l’imperatore Palpatine di “Star Wars” che, armato delle sue solite scariche elettriche dalle dita, viene sconfitto e bastonato a dovere da Silvio Surfer.
Mentre in sala tutti si chiedono che stracazzo ci faccia l’imperatore Palpatine in questo film, l’ineffabile regista ci spiega che in effetti si tratta del Dottor Destino (probabilmente ha sbagliato costume prima di entrare in scena) redivivo. Le legnate ricevute sembrano fargli bene, infatti all’improvviso abbandona i panni monacali e la faccia devastata di Palpatine per ritornare al look da modello nazista Armani del primo film.
- Vedi, Reed? - dice, presentandosi fresco fresco al quartier generale dei Fantastici Quattro. - L’alieno assorbe energia dalla sua tavola. Per sconfiggerlo, dobbiamo disarcionarlo.
- Facilissimo. Basta un impulso di tachioni. Ho giusto qui un apposito apparato che ho costruito a partire dalle schede di Scuola Radio Elettra...
- Aspetta un momento, Reed - protesta Ben Grimm. - Non capisco come...
- Non sai cosa sia un impulso di tachioni, vecchio mio? Spiegarlo è quasi pleonastico, basta prendere le equazioni di Maxwell, applicare la trasformata di Fourier e moltiplicare per la costante di Plank. Passando poi alle derivate parziali nell’algebra di Riemann...
- No, non capisco come cazzo faccia il Dottor Destino a essere qui! Non era morto alla fine del primo film? Lo ripropongono senza nemmeno uno straccio di spiegazione? E poi perché il governo si fida di lui? Nel primo episodio ne ha combinate tante che a confronto Luciano Moggi è un boy-scout. D’accordo che c’è stato l’indulto, ma...
- Sei troppo intellettuale, Ben. Il pubblico vuole azione.
L’altro scrolla le spalle. - Hai ragione. E’ tempo di distruzione.
Tra il lusco e il brusco il quartetto si ritrova in piena Foresta Nera, ai bordi di un’immensa voragine che sembra il bilancio Alitalia ma che invece, con più probabilità, è un buco della trama. Qui Reed piazza i suoi emettitori tachionici e si apposta in agguato. Appena Silvio Surfer mette fuori il capino pelato, Reed schiaccia il tasto GO del suo TomTom e lo fa cadere dalla tavola. I militari gli sono subito sopra e lo fracomano di mazzate. Dopodichè comincia a nevicare da matti e un sottotitolo informa che ci troviamo in Siberia.
- Scusa, ma un attimo fa non eravamo nella Foresta Nera? - protesta la Torcia Umana.
- Ah, ma per il pubblico americano la geografia del vecchio continente è solo un’opinione. Ricordi “Il Gladiatore”? E comunque il passaggio in Siberia è funzionale ad alzare il pathos per le scene dell’interrogatorio, perché nell’immaginario collettivo americano Siberia equivale a dire repressione, prevaricazione e pestaggi.
- Ah, ma allora potevano dire che ci troviamo alla scuola Diaz di Genova. Almeno eravamo più vicini.
Impietosita dalla misera sorte toccata al povero Silvio Surfer, Sue approfitta di una pausa caffé dei torturatori per rendersi invisibile ed entrare nella cella del prigioniero.
- Come ti chiami? Perché sei venuto sulla Terra? Cosa usi per dopobarba, il Sidòl?
Sdegnoso, Silvio Surfer rifiuta di aprire bocca. In compenso, proprio sopra l’ombelico, gli si apre uno schermo LCD su cui appaiono i trailer delle merende siderali di Galactus.
- Veramente non mi pare che tra i Poteri Cosmici ci sia quello di materializzarsi un televisore in pancia - commenta lo spettatore di prima. - Ho letto tutti gli albi Marvel, ma non ho mai visto una stronzata del genere.
- Secondo me lo sceneggiatore si è confuso con i Teletubbies, papà - chiarisce la bambina.
- Devo obbedire al mio padrone Galactus - pontifica Silvio Surfer. - Non ho scelta!
- Si ha sempre una scelta - protesta Sue.
- Vallo a dire agli elettori italiani.
- Hai ragione, scusami.
Mentre l’amorevole duetto prosegue, il Dottor Destino che (a ragione) deve essersi ormai scassato le balle, passa all’azione. Frigge un paio di militari, abbatte il minimo sindacale di pareti d’acciaio e ruba la tavola da surf, diventando così Destino Surfer. Un filmone.
- E adesso come facciamo a inseguirlo, Reed? - sbotta la Torcia.
- Preoccupazione pleonastica, Johnny. Aziono il telecomando della Fantasticar che ho lasciato a New York, e quella non solo riceve il segnale (altro che quella fottuta scheda Wind, che già in garage non ha campo), ma in venti secondi netti si fa da sola tutta la strada da Manhattan e ci viene a prendere qui in Siberia.
- Plausibilissimo.
Ha così inizio un memorabile inseguimento aereo lungo la Grande Muraglia (che non si trova esattamente in Siberia, ma tanto in sala ormai, dalla rassegnazione, sembra di stare a un raduno di supporter di Prodi).
- Dobbiamo restituire la tavola a Silvio Surfer, Victor! - grida Reed. - E’ l’unico che può salvarci da Galactus.
- Col cazzo! - risponde Destino, felice come una mosca in una toilette per vacche. - Qui sopra è proprio una figata. Le onde sono tutte mie!
- E’ troppo veloce per noi - commenta Ben Grimm. - Come facciamo a batterlo, Reed?
- Non c’è problema. Senza perder tempo in spiegazioni che peraltro suonerebbero pleonastiche, sappiate che Johnny può assorbire i poteri di tutti noi. Quindi dategli la mano, e diventerà un Uomo Torcia Invisibile Forzuto Allungabile e finanche IVAesente.
Di fronte a un simile concentrato di stronzat... pardon, volevo dire di superpoteri, Destino non può ovviamente nulla, e finisce per buscarle. Silvio Surfer recupera la sua tavola giusto in tempo per fronteggiare l’arrivo dell’affamatissimo distruttore dei mondi.
- Il mio padrone è qui - constata puntando il ditino argenteo al cielo.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID