Tra le serie fantascientifiche arrivate sugli schermi televisivi negli ultimi anni, 4400 può essere considerata una di quelle che ha presentato gli spunti più interessanti e che, in qualche misura, ha cercato di portare qualche novità nel genere, riuscendoci parzialmente. Partita come una miniserie di cinque puntate, il successo decretato dal pubblico ha spinto l'emittente USA Network a programmare una serie completa, che in Italia è arrivata alla seconda stagione mentre negli USA è in procinto di partire con la quarta. E proprio in occasione dell'imminente uscita della quarta stagione, il sito americano IGN.com pubblica una lunga intervista a uno dei protagonisti più controversi del telefilm, quello che più si avvicina al ruolo del "cattivo" seppure un po' anomalo.
Parliamo dell'attore Billy Campbell, che nel serial interpreta l'ambiguo Jordan Collier, capo di un'organizzazione a metà tra la setta religiosa e un gruppo paramilitare che si pone l'obiettivo di utilizzare al meglio le facoltà dei "ritornati" per scopi non proprio chiarissimi. Il personaggio di Collier è stato introdotto a seconda stagione già iniziata, per poi sparire per tutta la terza stagione. Il motivo? La scelta di vita dell'attore che ha intrapreso un viaggio in barca a vela durato oltre un anno, un'esperienza che lo stesso Campbell ha definito fondamentale per la sua visione della vita. Ritornato cambiato anche nell'aspetto, come testimoniano le foto, Campbell è stato subito reinserito nel cast dei regular che animeranno la quarta stagione, e nel corso dell'intervista ha subito fatto capire che il suo personaggio avrà un'evoluzione entusiasmante, mostrando nuovi poteri e una maggiore consapevolezza nell'usarli.
L'attore prosegue l'intervista parlando del suo personaggio, dell'ambiguità che ne riveste ogni azione e della sua personalità effettivamente complicata, comprensiva di una componente religiosa che avvicina la nuova versione di Collier a un Gesù postmoderno, cosa sicuramente non voluta ma che Campbell definisce "un felice incidente". L'intervista si sposta poi sul lungo viaggio in barca nel quale l'attore era un semplice membro dell'equipaggio, di quale esperienza in un certo senso shoccante sia stata, e dei suoi rapporti con la produzione che ovviamente lo rivoleva il prima possibile. Il compromesso raggiunto ha fatto sì che le apparizioni fatte da Collier negli ultimissimi episodi della terza stagione, che anticipano il suo rientro nella quarta, siano stati girati durante le soste della circumnavigazione, con tutti i problemi e le difficoltà che questo comportava.
A Campbell viene poi chiesto un parere sul successo di serie come 4400 e Heroes, che parlano di persone normali che acquisiscono poteri particolari. Secondo l'attore la sensazione di essere indifesi e inermi di fronte ai fatti che succedono intorno a noi generano il bisogno dei supereroi, una fantasia adolescenziale che in età adulta lascia il posto al desiderio di essere in grado di "fare", di incidere sulla malefica realtà per difendere la propria casa e i propri casi; un effetto simile a quello creato, secondo Campbell, dall'uscita nelle sale di un film come Indipendence Day, la vittoria dell'uomo comune contro forze inimmaginabili. Una riflessione seria fatta da un uomo che sembra invece gioviale e portato allo scherzo, che confessa di non sapere cosa accadrà al suo personaggio nella quarta stagione e di non volerlo neanche sapere, catturato dalla magia della sorpresa esattamente come gli spettatori della serie.
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