In questi giorni negli usa imperversano i commenti sul finale della serie di culto The Sopranos, la cui conclusione, beh... diciamo che o la amerete o la odierete.
Succede però che altri autori di serie tv ancora attive abbiano iniziato a mettere le mani avanti dicendo cose come "noi non faremo così", onde evitare di venire linciati con anni di anticipo rispetto a quando il loro telefilm ci saluterà per sempre.
Così è accaduto con i due titolari della ormai leggendaria Lost, ovvero Damon Lindelof e Carlton Cuse i quali si sono ritrovati a dover rispondere ai possibili paragoni tra il finale che loro hanno in mente e quello appena andato in onda per l'altra serie.
I due hanno dichiarato "niente blackout per noi" (per sapere cosa significhi dovrete vedere il finale dei Sopranos) ma hanno anche rilasciato qualche dichiarazione sul futuro della serie.
Per cominciare Lindelof ha comunicato che, mancando in fondo solo 48 episodi alla fine (ovvero 16 x 3 stagioni), è tempo di passare dalla fase delle domande a quella delle risposte. "non è che possiamo aspettare la 48esima ora per dire: eccovi tutti i misteri dello show."
E prosegue Cuse "non sono sicuro che il nostro finale soddisferà tutti. La nostra speranza è che sia una... logica conclusione della storia".
E già che c'erano hanno annunciato il loro piano per tenere alta l'attenzione durante i prossimi, lunghi, otto mesi di attesa prima della stagione quattro. Ma non si tratta degli ormai famigerati webisode che ammorbano... cioè contraddistinguono la new age televisiva Usa, che vanno cercati sui siti più improbabili (il webisode di The shield si trovava sul sito di una marca di Whisky), ma di qualcosa di ancora più complicato: i mobisode.
Di cosa si tratta? sono episodi della durata di 90 secondi, che prima saranno disponibili sui cellulari tramite la compagnia telefonica Verizon, per poi passare sul sito della ABC. Questi miniepisodi vedranno la presenza dell'intero cast e forniranno informazioni che non vedrebbero mai la luce durante il telefilm vero e proprio.
Commenta Lindelof "la gente però non vuole vedere due personaggi mai visti che dicono: hai visto cosa hanno fatto Jack e Kate? No, il pubblico vuole vedere i protagonisti perché investa il suo denaro o il suo tempo per seguire questi episodi speciali."
Nel nostro caso, si spera di poterli recuperare tramite canali che ormai conosciamo benissimo.
Infine hanno discusso anche di alcuni passi falsi: per esempio il romanzo Bad Twin, che non era al livello da loro auspicato, ma soprattutto la famigerata presenza dei due personaggi Nikki e Paulo. Nati per soddisfare i fans che richiedevano a gran voce di vedere anche gli altri sopravvissuti, si sono dimostrati pressoché impossibili da inserire nell'arco narrativo e in più non sono nemmeno piaciuti al pubblico.
Per Lindelof la lezione è che è meglio rimanere fedeli allo spirito del telefilm che dare troppo ascolto ai commenti, spesso incoerenti, che circolano in rete.
E così chiude Cuse "ok ragazzi, non vi sono piaciuti, li abbiamo sepolti vivi."
Ma veniamo ora alla parte più intrigante, ovvero agli indizi su cosa aspettarci dalla prossima stagione, ripetendovi la solita raccomandazione: a seguire ci sono parecchi spoiler sulla stagione tre, per cui proseguite a vostro rischio e pericolo.
Innanzitutto dovete sapere che esistono due Lost: quello immaginato da JJ Abrams e quello portato avanti dai due autori suddetti dopo la sua improvvisa fuga verso la Paramount.
Questo ha portato a un evento inatteso: la morte di Charlie.
Si, avete capito bene. Salutate Charlie, potrete rivederlo in qualche flashback o incarnato da chissà quale presenza dell'isola (Jacob? il mostro di fumo?), ma non fa più parte dei vivi, narrativamente parlando.
Durante una intervista rilasciata dopo il finale della terza stagione, a Dominic Monaghan veniva ricordato che Abrams gli aveva promesso "finché sarai in grado di uscire dal tuo camper, avrai un posto nel telefilm".
Ridendo, lui ha detto che dovrebbe fare causa allo sceneggiatore dipartito, ma che in fondo gli va bene così, perché l'esperienza lo ha aiutato a uscire dalla definizione di Hobbit che ormai gli era rimasta addosso.
La spiegazione data dai due autori è che questo "è un segnale importante per gli spettatori: nessuno dei personaggi è al sicuro."
Ma non lo avevamo già capito nel finale della seconda stagione?
Per proseguire: l'enigmatico piede di marmo, visto sul finale della seconda stagione, verrà approfondito durante la quarta e i due sceneggiatori sono rimasti colpiti da quanto i fan siano ossessionati da un dettaglio così, per modo di dire, piccolo. "Daremo alcune risposte nel prossimo anno, ma questo nello specifico dovrà aspettare" dice Cuse.
Sì, la prossima stagione avrà sia flashback che flashforward, come potevate immaginare (voi che avete visto la stagione tre, ovviamente).
Ritorneranno a esplorare le premonizioni del medium che Claire aveva incontrato (nei flashback) nella stagione uno, i poteri di Walt, e scopriremo che l'ossessione degli Others (dovremmo chiamarli Others others adesso?) per la fertilità va un po' oltre il riuscire a far partorire una donna incinta, ma arriva fino alla ricerca di bambini dotati di poter speciali.
Juliet sa più cose sul mostro di fumo di quanto non dica, la Rosseau avrà finalmente i suoi flashback.
Vi ricodate di Libby? Nella stagione quattro potremmo finalmente sapere qualcosa in più del suo passato, dalla morte del marito fino all'istituto psichiatrico.
Infine: Desmond dovrà affrontare il suo senso di colpa per la morte di Charlie, chiedendosi se davvero doveva dirgli cosa sarebbe successo e quanto sia sua la responsabilità per la sua scomparsa.
E Jacob comparirà, letteralmente, ancora.
Ma attenzione, non aspettatevi risposte riguardo all'ormai mitico mostro di fumo: per lui/loro, dovrete aspettare ancora molto, molto termpo.
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