Al di là di tecnicismi ed espedienti narrativi da thriller o da commedia romantica, ritenuti necessari alla fruizione di un pubblico non necessariamente appassionato al genere, resta il senso della disfatta che appare forse sbrigativo continuare a spiegare con il fantasma dell’11 settembre. Il simbolo rappresentato dal crollo delle due torri ha senz’altro lasciato un segno indelebile nella psicologia americana, ciononostante pare di poter affermare che il senso di smarrimento, l’improvvisa mancanza di una serie di valori ritenuti fondanti, possano avere radici più profonde, magari connesse al modello stesso di sviluppo e consolidamento della società americana. In questo senso l’attacco alle torri ha portato in primo piano non tanto le falle del sistema di sicurezza, quanto le falle del sistema in senso lato, una costruzione che sembra aver raggiunto i propri limiti strutturali e le cui prime crepe nell’intonaco rivelano la fragilità intrinseca della struttura portante. Tutto questo si può percepire non solo nei serial sopra citati ma anche in quelli che non rappresentano direttamente la catastrofe, come ad esempio in Taken, forse il primo esempio di affresco di storia “fantascientifica” dell’umanità partorito dalla mente sempre lucida di Steven Spielberg. Con tutti i suoi limiti narrativi, Taken ha però trovato un equilibrio tra paura e speranza, aspettative e delusioni. Jericho ha infranto quest’equilibrio, lasciando la paura e relegando la speranza in un punto lontano, oltre l’orizzonte e oltre il fungo atomico che si staglia contro il cielo grigio genere.
L’emittente americana CBS, che ha prodotto e trasmesso il serial di Steinberg e Schaer, ha
Ma forse il vero motivo è un altro. Forse ciò che spaventa davvero è l’assenza, almeno momentanea, dell’unico elemento che può rendere sopportabile una situazione come quella descritta: la speranza di miglioramento. È innegabile che, superato l’entusiasmo per la fine della guerra fredda, il mondo si sia ritrovato con gran parte di quelle speranza parzialmente disilluse. Jericho rappresenta esattamente questo: il futuro migliore che avevamo immaginato non c’è e forse non ci sarà, la realtà è dominata dall’incertezza e dal disorientamento. L’unica sicurezza tangibile, chiara e priva di dubbi, è il maestoso fungo atomico, emblema di un passato che si ostina a inseguirci e di cui dobbiamo liberarci, se vogliamo pensare al futuro.
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