La Editrice Nord pubblica il quarto volume della serie in Death che riporta in copertina lo pseudonimo di J. D. Robb dietro il quale si cela la scrittrice Nora Roberts, nata nel 1950 a Silver Spring nel Maryland. Precisiamo che il suo vero nome completo è Eleanor Marie Robertson.
Titolo del romanzo ora in libreria: Soltanto un sorriso (Rapture in Death, 1996).
Al suo attivo la Roberts ha la pubblicazione di circa 150 volumi tra romanzi, compilation e altro, di cui oltre un centinaio sono nella categoria “romance” e sono firmati come Nora Roberts o Sarah Hardesty, mentre tutti i suoi thriller ambientati nel futuro vanno sotto il nome J. D. Robb
L’autrice racconta che il suo primo romanzo lo scrisse quasi per caso, nel febbraio del 1979, per passare il tempo in quanto bloccata a casa da una bufera di neve. Il romanzo Irish Thoroughbred fu pubblicato nel 1981 e da quel momento non ha più smesso di scrivere.
Non soddisfatta di scrivere solo romanzi “sentimentali” (in Italia ne sono stati pubblicati oltre 50) a suo tempo decise di scrivere qualcosa di diverso e così nel 1995 creò la figura di Eve Dallas, una tenente della Omicidi di New York; pose però le avventura in un prossimo futuro, nel 2058, e decise di usare il nome J. D. Robb (usando le iniziali dei nomi dei figli Jason e Dan e accorciando il nome Roberts).
Il mondo dove vive Eve Dallas ha subito dei cambiamenti, ma non così profondi da essere irriconoscibile, anzi. Si scopre che bere del vero caffè costa moltissimo e che solo i ricchi possono permettersi di seppellire i loro cari ma le persone continuano ad amare, odiare e desiderare come ora, insomma un mondo ancora plausibile. La protagonista è veramente ben delineata: si può paragonare a una gatta selvatica e randagia, scontrosa, prepotente e diffidente ma con una simpatica fragilità femminile.
L’autrice ha saputo ben amalgamare giallo, fantascienza e romance creando qualcosa di unico.
La serie di Eve Dallas comprende ben venticinque titoli ed è conosciuta anche come “in Death” in quanto tutti i titoli originali contengono questo termine.
Dalla quarta di copertina: Eve Dallas, tenente della Omicidi di New York, ha finalmente ceduto al serrato corteggiamento dell’affascinante miliardario Roarke, e i due si sono sposati. La coppia si sta godendo una romantica luna di miele all’Olympus Grand Hotel — un resort attrezzato con casinò, bagni termali, atelier di moda e altri lussuosi passatempi —, quando un tragico evento spezza l’incanto. Un giovane ingegnere informatico è rinvenuto cadavere nella sua stanza, impiccato. Gli indizi inducono a pensare a un suicidio, ma Eve non ne è affatto convinta. In più, tornata a New York, si ritrova a dover far luce su altri presunti suicidi: un senatore che si è lanciato da una delle finestre del Campidoglio, un celebre avvocato che è stato ritrovato coi polsi tagliati nella vasca da bagno, una manager rampante che sembra caduta da un grattacielo. E tutte le morti hanno in comune un dettaglio sorprendente: la bocca della vittima è sempre raggelata in un inquietante sorriso, quasi che la morte sia stata accompagnata — o causata? — da un piacere irrefrenabile... Con la fidata collaborazione dell’agente Peabody, Eve si lancia quindi in un’indagine che la porterà a comprendere quanto fragile e ingannevole sia il filo che separa la realtà dall’illusione dei mondi virtuali, nei quali le emozioni sono forse simulate, ma la morte — quando arriva — è reale.
Soltanto un sorriso di J.D. Robb (Rapture in Death, 1996) traduzione di Donatella Cerutti Pini, Editrice Nord, collana Narrativa 277, pag. 359, euro 18,60.
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