Too Human è il nuovo titolo di ambientazione fantascientifica che promette, per l'ennesima volta, di lasciare a bocca aperta i possessori di Xbox 360. Sviluppato dalla canadese Silicon Knights (Blood Omen: Legacy of Kain) e distribuito come al solito da mamma Microsoft, il gioco ripropone le dinamiche tipiche degli shooter in terza persona mettendo il giocatore nella corazza di Baldur, addirittura un dio cibernetico tutto innesti biomeccanici e mascellone squadrato. In un oscuro passato l'esistenza dell'umanità viene minacciata dal risveglio di un'antichissima macchina vivente, la quale scatena un'orda di mostruose macchine da guerra intenzionate a distruggere qualunque cosa. Baldur sarà pertanto costretto a scendere sulla Terra assumendo le suddette sembianze per porsi a capo degli eserciti umani in una lotta senza quartiere per la sopravvivenza.
Il background narrativo a cui i cretivi di Silicon Knights si sono ispirati si trova nella mitologia nordica: chi è ferrato in materia potrà infatti trovare tracce della presenza di Odino, Thor e compagnia, in un miscuglio che trasforma il Baldur della mitologia, mite e dedito alla bontà, in un guerriero sanguinario e spietato. Non manca una versione post-moderna dell'Albero della Vita, che nel gioco funge da porta d'ingresso per il cyberspace. Tralasciando le numerose falle della trama, descritta nelle scene di intermezzo ma che si rivela con tutta evidenza soltanto un pretesto, il gioco presenza le caratteristiche di un action game a base di scontri la cui parola d'ordine è frenesia. Sono presenti anche alcuni elementi tipidi degli RPG, dato che il personaggio di Baldur è in grado di acquisire abilità ed esperienza durante il gioco: Too Human resta tuttavia un gioco votato principalmente all'azione dura e pura, ed è questa la sua caratteristica primaria. Gli scontri sono all'ordine del giorno, anzi del minuto, e alternano combattimenti con armi da fuoco e mech a pacchetti di mischia all'arma bianca, nei quali il nostro eroe brandirà un'enorme spada luccicante con la quale farà sfracelli dei nemici.
Il gioco è interamente ambientato su Aesir, una gigantesca stazione spaziale esplorabile mediante portali che introdurranno Baldur alle varie missioni della durata approssimativa di quindici minuti ciascuna, snodate attraverso dei livelli dal design piuttosto lineare, anche se graficamente apprezzabile e in grado di sfruttare in modo soddisfacente le capacità grafiche della console targata Microsoft. La quale è stata il punto di approdo dello sviluppo del gioco, iniziato dapprima sull'originale Playstation e transitato poi a Gamecube allo scopo di trovare una piattaforma hardware adeguata all''idea degli sviluppatori.
Stando alle dichiarazioni dei rappresentanti di Silicon Knights, l'intenzione dei programmatori era quella di unire le caratteristiche del multiplayer a quelle del gioco in singleplayer. Ciò è stato realizzato attraverso l'implementazione di una modalità cooperativa, l'ambiente naturale di gioco, nella quale fino a quattro giocatori possono competere scegliendo un personaggio appartenente a una determinata classe. Esiste però anche la semplice modalità singleplayer, da giocare nelle stesse mappe e bilanciata in modo tale da restituire comunque un'esperienza di gioco completa. Sono presenti una serie di potenziamenti, quali tute speciali e quant'altro, alle quali il giocatore accede man mano che progredisce nel gioco, mentre la giocabilità dovrebbe essere garantita da un sistema cinematico di posizionamento delle telecamere che viene definito all'avanguardia (comprensivo di bullett time), e da un utilizzo del controller molto completo e flessibile.
Insomma, Too Human, nelle intenzioni il primo di una trilogia, sarà un gioco probabilmente in grado di regalare parecchie ore di divertimento sfrenato e di adrenalina ai possessori di Xbox, scordandosi magari l'ambientazione un po' kitch e l'impegno cerebrale visto che al massimo si rischia di slogarsi i pollici nell'azione. L'uscita in Europa è prevista per il prossimo 6 giugno, e per allora si potrà provare l'esperienza di calarsi nell'armatura di un dio nordico.
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