José Miguel Sánchez Gómez, “Yoss”, come è conosciuto da sempre, è nato a L'Avana, Cuba, nel 1969. Si è laureato in Scienze Biologiche all'Univerisità di L'Avana nel 1991. È membro dell'UNEAC (Unión Nacional de Escritores y Artistas de Cuba) dal 1994. Recentemente ha pubblicato in Spagna una raccolta di racconti intitolata Se alquila un planeta (Edizioni Equipo Sirius, collana Tau-ciencia ficción).
Tra le sue molte opere sono da ricordare: Timshel (Edizioni UNION, 1989), Balsatur S.A. (un racconto incluso nell'antologia italiana A labbra nude, Feltrinelli, 1995), Regina è la notte (pubblicato sulla rivista italiana Max, 1995), L'incanto di fine secolo (lavoro a quattro mani con lo scrittore italiano Danilo Manera e incluso nell'antologia Vedi Cuba e poi muori, Feltrinelli, 1997).
Più volte premiato per la sua attività letteraria, ha ottenuto il Premio David per la fantascienza nel 1988, il Premio Plaza per la fantascienza nel 1990, il Premio Ernest Hemingway nel 1993, il Premio unico «Luis Rogelio Nogueras» per la letteratura fantascientifica nel 1998 e il Premio Domingo Santos nel 2005.
Yoss – a cui abbiamo rivolto qualche domanda - è uno degli autori dell'e-book Schegge di futuro, antologia di fantascienza che include autori latino-americani, alcuni affermati e già tradotti con altre opere in Italia o in Europa, altri invece emergenti e presentati per la prima volta nella nostra lingua. L’antologia è disponibile per il download gratuito, all'indirizzo www.letturefantastiche.com/schegge_di_futuro.html.
L’antologia è un tentativo di portare a conoscenza del lettore italiano un'intera letteratura fantastica, preentata nell'ebook con differenti sotto-generi e background culturali e nazionali, diversa dall'anglosassone e molto spesso colpevolmente trascurata. Il libro è curato da Gianluca Turconi mentre le traduzioni dallo spagnolo sono di Elisa Calcaterra.
Tu sei cubano. Nel tuo paese la fantascienza è vista come evasione dalla realtà oppure come letteratura d'impegno anche sociale?
Ti pare una risposta conciliatoria ed evasiva se ti dico ambedue le forme? A Cuba, per molto tempo, la fantascienza è stata una letteratura della quale l’ufficialità culturale diffidava, perché a volte descriveva futuri non tanto luminosi né tanto comunisti come quelli della propaganda ufficiale del Partito Comunista, bensì oscuri e pessimisti. Questi funzionari che tanto criticavano la fantascienza come disfattista perdevano di vista il fatto che una delle funzioni sociali di questo genere è giustamente di avvertire, affinché questi futuri ipotetici non si trasformino in reali. D’altra parte, si è sempre vista la fantascienza come un modo per far pubblicità alla bontà di una società perfetta del futuro, il comunismo sviluppato, e in questa versione se ne è pubblicata molta e molto ottimista, sebbene fosse letterariamente della pessima fantascienza. E quasi nemmeno serve dire che in questi tempi particolarmente convulsi che vive ora Cuba, dopo la caduta del socialismo reale europeo, parlare di futuri prossimi, una delle correnti più rilevanti della fantascienza negli ultimi anni, risulta abbastanza avventato per un autore cubano di questo genere. Non si tratta dell’esercizio di una censura diretta di una storia che ambienti, per esempio, nel 2066 una Cuba divenuta Libera Nazione Associata agli Stati Uniti... ma piuttosto gli stessi autori raramente osano prendere in considerazione possibilità tanto poco “rivoluzionarie” come questa. Quindi, si parla di autocensura.
Che difficoltà incontra uno scrittore cubano che voglia esprimersi con la fantascienza?
Be’, credo di avertene indicate almeno una, o un paio in una: censura e autocensura. E c’è anche il piccolo problema che i giurati, i critici, gli scrittori “seri” o del mainstream - e spesso queste tre classi di persone sono le stesse - continuano a considerare la fantascienza come una specie di parente povero. Per quanto perfetta sia, un’opera di fantascienza non potrà mai aspirare a essere premiata competendo con altre che trattano di realismo, ma solo in un concorso specificamente dedicato al genere. E raramente si pubblica fantascienza se non in collane specializzate... Ossia, ci sono più o meno gli stessi problemi che incontra uno scrittore di fantascienza in qualunque paese: fuori dalle collane tematiche, le sue probabilità di pubblicare sono minime. Il brutto è che mentre in altri paesi queste collane esistono e vendono migliaia di copie ad un pubblico fedele, come nel caso di Urania in Italia, a Cuba attualmente non esiste una vera collana dedicata alla fantascienza e sebbene i lettori la richiedano, poiché l’industria cubana del libro non segue considerazioni di mercato o commerciali, la legge della domanda e dell’offerta non a nulla a che vedere con le decisioni su quale libro pubblicare. E allora un romanzo di realismo o un libro politico saranno sempre più importanti di un romanzo di fantascienza.
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