Le ricerche sulle nanotecnologie applicate ai tessuti hanno portato gli scienziati del Politecnico della Virginia a mettere a punto una tuta con proprietà molto interessanti.

Dopo la scoperta, avvenuta l'anno scorso, di una nuova molecola appartenente alla famiglia dei fullereni (un composto naturale del carbonio) e di una membrana nanostrutturata in grado di riconoscere e legarsi a materiali diversi, quest'anno gli studiosi statunitensi sono riusciti a dimostrare che un tessuto costruito con questa diversi strati di questa membrana è in grado di proteggere chi lo indossa.

Una tuta costruita con questo principio è infatti in grado di riconoscere le diverse molecole e assumere le proprietà della materia organica, grazie alla presenza di adenina e timina, due basi del DNA.

In tal modo è possibile, per esempio, lasciar passare il vapore acqueo attraverso i canali ionici e fermare eventuali sostanze intossicanti.

La ricerca, condotta in collaborazione con l'esercito degli Stati Uniti, permetterà la fabbricazione di tute protettive contro gli agenti chimici che potranno essere portate comodamente, senza più le limitazioni legate alle attuali, scomode, tute impermeabili.

A noi piace tuttavia pensare a utilizzi pacifici, per esempio l'esplorazione di altri pianeti, dove la tuta potrebbe consentire il passaggio dell'ossigeno e proteggere gli astronauti.