Un nuovo e interessante romanzo di Guillaume Musso dal titolo Chi ama torna sempre indietro è arrivato in libreria in questi giorni. E’ il terzo di questo scrittore che la Sonzogno ha pubblicato dopo L’uomo che credeva di non avere più tempo (2005) e La donna che non poteva essere più qui (2006).

L’autore, classe 1974, è nato ad Antibes dove vive tutt’ora. Dopo un periodo trascorso negli Stati Uniti è rientrato in Francia, si è laureato in Scienze Economiche e insegna questa materia.

Il suo romanzo d’esordio, L’uomo che credeva di non avere più tempo, diventa subito un best-seller internazionale da cui verrà tratto un film. Anche il suo secondo romanzo è stato apprezzato da critica e pubblico.

Musso ha una grande talento e riesce a creare storie che non si possono ricondurre a un solo genere, in quanto si parla di amore verso gli altri e per la vita, si parla di morte (in particolare della persona grandemente amata), il rimorso per azioni compiute o non compiute; dove storie di amore, thriller ed elementi sovrannaturali convivono armoniosamente e rendono la lettura dei suoi romanzi estremamente avvincente.

Riportiamo alcune righe del presente romanzo:

Quando fu a meno di tre metri di distanza, comprese finalmente che cosa lo avesse turbato: l’uomo gli ricordava stranamente suo padre, morto cinque anni prima per un cancro al pancreas.

Sconcertato, fece ancora qualche passo verso di lui. Da vicino la somiglianza era davvero incredibile: la stessa forma del viso, la stessa fossetta sulla guancia che lui aveva ereditato.

E se fosse davvero lui?

No, che cosa andava a pensare? Il padre era morto e sepolto e lui aveva assistito al suo funerale e alla sua cremazione.

“Posso aiutarla, signore?” disse.

L’uomo indietreggiò. Dava l’impressione di una persona insieme forte e vulnerabile, e sembrava altrettanto turbato di lui.

“Possa aiutarla?” ripeté il giovane medico.

“Elliott...” mormorò l’altro.

Come faceva a conoscere il suo nome? E quella voce! Dire che tra Elliott e suo padre non c’era mai stata intesa era un autentico eufemismo, ma, ora che il padre era morto, il figlio a volte rimpiangeva di non aver cercato di comprenderlo di più.

Si sentiva inebetito. Pur rendendosi perfettamente conto dell’assurdità della domanda, non poté fare a meno di chiedergli, con voce rotta dall’emozione: “Sei tu, papà?”

“No, Elliott, non sono tuo padre.”

Curiosamente, quella risposta razionale non lo rassicurò affatto; anzi, ebbe quasi l’impressione che la notizia più incredibile dovesse ancora arrivare.

“Allora chi è, lei?”

L’uomo gli posò una mano sulla spalla. Con gli occhi che brillavano di una luce familiare, esitò qualche secondo, poi rispose: “Io sono te, Elliott”.

Elliott fece un passo indietro, poi si irrigidì come se fosse stato fulminato.

“Sono te fra trent’anni”, specificò l’uomo.

Anche in questo romanzo Guillaume Musso riesce a stregare il lettore con la sua storia dove mescola amore, rimpianto, suspence e soprannaturale, e dove il protagonista si trova a viaggiare nel tempo ma deve fare delle difficili scelte che porteranno, forse, a dover perdere una delle due persone che ama di più.

Dalla quarta di copertina: Cambogia, settembre 2006. Elliott Cooper, sessantenne chirurgo di San Francisco, è impegnato in una missione umanitaria in una zona infestata dalle malattie e dalle mine antiuomo. Mentre i colleghi si preparano a ripartire, Elliott si attarda per operare un bambino con una malformazione al viso. Il capo villaggio, nel ringraziarlo per avere restituito il sorriso al piccolo, gli domanda: “Se avesse la possibilità di esaudire un desiderio, cosa vorrebbe?” Senza esitare, spinto dall’urgenza di un inestinguibile rimpianto, il medico risponde: “Rivedere una donna”. Ilena, il suo unico amore mai dimenticato, morta trent’anni addietro: il vuoto che ha lasciato è incolmabile, nonostante la vita di Elliott sia stata premiata dal successo professionale e addolcita dalla presenza di un grande amico, Matt, e di una figlia adorata, Angie.Il vecchio a quel punto gli porge un flaconcino di vetro, contenente dieci pillole dorate...

San Francisco, settembre 1976. Elliott ha trent’anni e il futuro si presenta radioso: non solo ha davanti a sé una promettente carriera come chirurgo, ma soprattutto ha Ilena, bella come una fiamma, che si occupa di orche e delfini all’Ocean World di Orlando, in Florida. La ama profondamente, il loro sentimento è forte abbastanza da sopravvivere alla distanza, eppure separarsi è ogni volta un po’ più difficile. Particolarmente oggi che si sono salutati con un litigio... ed è proprio a questo che sta pensando Elliott mentre sorseggia un caffè al bar dell’aeroporto.

All’improvviso, al di là della vetrata, scorge un uomo sulla sessantina dall’aria smarrita, scalzo e in pigiama, che lo fissa. Gli si avvicina e nota turbato che ha un’aria famigliare: gli ricorda in modo incredibile il padre, morto qualche anno prima. Quando, perplesso, gli chiede chi sia, riceve una risposta che lo lascia fulminato: “Io sono te, Elliott. Sono te fra trent’anni”.

La magia del vecchio stregone cambogiano ha evidentemente compiuto il miracolo:

Elliott ha la possibilità di tornare indietro nel tempo e forse di cambiare il tragico corso degli eventi. Ma ogni azione porta con sé una conseguenza: salvare Ilena significherebbe dover rinunciare all’altro suo grande amore, la figlia...

Chi ama torna sempre indietro di Guillaume Musso (Seras-tu là?, 2006), traduzione di Laura Serra, Sonzogno Editore, collana I Romanzi Sonzogno, pag. 319, euro 17,50.