Ritenuta per lungo tempo una stella, con una magnitudo apparente di 8, la Nebulosa Tarantola è in realtà una lontanissima e gigantesca fornace, dove centinaia di stelle sono in via di formazione.

Il nome deriva dalla forma della nebulosa, che ricorda (con un po' di fantasia) quella di un aracnide, un ragno sterminato che estende le sue proppaggini per circa un migliaio di anni luce e contiene abbastanza idrogeno da formare un milione di stelle grandi come il Sole.

Recentemente il telescopio ESO/MPG di La Silla, Cile, un gigante con una lente di 2 metri e 20 centimetri, ha ripreso nuove immagini con un'ampiezza di un grado quadrato di cielo, foto rese disponibili sul sito ESO, anche se per scaricare quella alla massima definizione è necessaria una connessione veloce, o molta pazienza.

Per chi fosse alla ricerca di uno scenario spettacolare per ambientarvi una space opera si tratta di una ghiotta opportunità, nel cielo di un pianeta a una distanza di 2.000 anni luce la Nebulosa Tarantola apparirebbe decine di volte più grande e luminosa della nostra Luna, uno scenario da favola.

Noi la vediamo come un debole punto di luce solo perché si trova addirittura in un'altra galassia, la grande Nube di Magellano, a 170.000 anni luce da noi.