La fantascienza americana conobbe un piccolo boom all’inizio degli anni Cinquanta, quando le sale cinematografiche furono letteralmente invase da pellicole come The Flying Saucer (1950) di Mikel Conrad, RXM Destinazione Luna (Rocketship XM, 1950) di Kurt Neumann, Uomini sulla Luna (Destination Moon, 1950) di Irving Pichel, Ultimatum alla Terra (The day the earth stood still, 1951) di Robert Wise, La cosa da un altro mondo (The thing from another world, 1951) di Christian Nyby e Howard Hawks, Gli invasori spaziali (Invaders from Mars, 1953) di William Cameron Menzies, Cittadino dello Spazio (This Island Earth, 1954) di Joseph M. Newman. Pellicole che segnarono l’immaginario di un pubblico più vasto di quello delle riviste o del fumetto supereroistico.
In quegli stessi anni, nelle edicole, apparvero anche alcune riviste destinate a generare una nuova schiera di scrittori e a dare vita a una nuova fase della storia della fantascienza. Tra queste se ne distinsero due: The Magazine of Fantasy and Science Fiction e Galaxy. La prima apparve alla fine del 1949 ed era diretta da Anthony Boucher e Francis McComas. La seconda, invece, uscì nel 1950 ed era curata da Horace L. Gold. Galaxy, in particolare, si fece portavoce di un nuovo tipo di science fiction a cui venne dato successivamente l’appellativo di social.
Uno degli alfieri della rivista fu senza dubbio Robert Sheckley che, con i suoi racconti e la sua graffiante ironia, si conquistò velocemente un posto d’onore nella storia della fantascienza.
Nato a New York, il 16 luglio 1928, Sheckley era figlio di ebrei, padre polacco e madre lituana, il cui cognome originale era Shekovsky. Trascorre parte della sua infanzia nel New Jersey, prima di far ritorno a New York. Suo padre lavorava nel campo delle assicurazioni, mentre sua madre, prima del matrimonio, insegnò in una scuola nel Canada. Fin dall’infanzia, Sheckley esprime una certa predilezione per lo scrivere. I Racconti di Oz sono la sua lettura preferita. Al liceo scrive poesie e commedie e legge tantissimo. In questo periodo scopre autori come Herbert George Wells, Howard Phillips Lovecraft, Ruyard Kipling e Victor Hugo.
Si laurea in Inglese all’Università di New York e si appassiona a scrittori come Hemingway, Kafka e Conrad. All’università frequenta un corso di Letteratura creativa tenuto da Irwin Shaw e scrive molti racconti.
Nel 1952 si laurea e otto mesi più tardi vende il suo primo racconto alla rivista Imagination.
In quegli anni, però, lo scrittore newyorchese non riesce a vivere scrivendo, ed è quindi costretto a svolgere una serie di lavori. Dopo l’università, lavora cinque anni un una fabbrica di aeroplani, come assistente tecnico metallurgico: faceva i raggi X alle parti di aereo. Ma sono tanti i lavori che Sheckley ha fatto: il chitarrista in locali notturni, il barista, uomo tuttofare, assistente giardiniere.
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