Apocalypto è, senza alcun dubbio, uno dei film più originali e intensi degli ultimi anni.
Una pellicola spettacolare che travolge lo spettatore con il suo volere essere 'troppo'.
Violento, estremo, sopra le righe, politicamente scorretto e - per certi versi - perfino 'disgustoso', è un vero e proprio evento cinematografico. Un'esperienza unica che porta lo spettatore su un ottovolante di emozioni e paure, figlie di una visione del cinema originale e scarsamente incline al compromesso. Quella di Mel Gibson che dopo La passione di Cristo, torna a sorprendere il pubblico con un film spiazzante e fascinoso.
Tutto inizia quando un villaggio di cacciatori della foresta dello Yucatan viene attaccato e distrutto dai soldati del re in cerca di vittime per i loro sacrifici umani. Uomini e donne vengono deportati e mentre i primi sono avviati sull'alto della piramide per essere uccisi, le altre sono vendute come schiave. Zampa di giaguaro, figlio del capo villaggio, sembra, però, essere predestinato a salvarsi. Dopo una serie di segni e di coincidenze, ad un certo punto si ribella nei confronti dei suoi aguzzini e scappa per tornare a casa dalla moglie, nascostasi in una buca insieme al loro bambino. Soltanto, però, quando il giovane avrà ricostituito il suo contatto con lo spirito della Natura presente nei luoghi dove i suoi avi hanno cacciato prima di lui, Zampa di giaguaro sarà pronto a combattere e - eventualmente - sconfiggere i suoi nemici.
Sebbene pieno di errori storici (i conquistadores arriveranno non prima di quattro secoli dopo) peraltro, trascurabili ai fini del godimento della pellicola, Apocalypto resta un film unico che ci obbliga a meditare sul talento e sulla 'follia' registica di Gibson uno dei pochi autori in grado di dare vita ad un cinema veramente diverso ed estremo.
L'appetito del cineasta per la distruzione di regole e convenzioni fa di Apocalypto una pellicola differente da tutto quello che vediamo. Girato in lingua maya, con attori sconosciuti, è registicamente, ma anche cinematografica una prova notevolissima, perché è e resta soprattutto l'espressione di una visione originale del mondo, della vita e del cinema.
Insolito e radicale, il film unisce la spettacolarità dell'azione al pathos che lo spettatore prova nel seguire lo sviluppo della trama e le vicissitudini del protagonista.
Un grande film d'avventura, con molte punte di humour, ma anche una sorta di favola sull'unione di spirito e materia, di uomo e Natura, nonostante tutte le follie e le atrocità che ci possono circondare.
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