In fondo facevamo il tifo per lui: nato come clone del mitico Ricomincio da capo, rifatto in chiave thriller paranormale e trasformato in una serie tv, Daybreak era un telefilm che partiva svantaggiato.
A ciò si aggiungeva la pesante responsabilità di riempire lo spazio lasciato dalla pausa invernale di Lost, che era un po' come chiedere all'autore di salvare il mondo in 13 settimane.
Per chi non lo ricordasse, la storia narrava le vicissitudini di un detective della polizia di NY (il bravo Taye Diggs) a cui in un solo giorno succedeva il peggio del peggio: veniva accusato dell'omicidio di un procuratore distrettuale, preso in custodia da un inquietante agente della Cia e trasportato in piena notte in un cantiere dove gli veniva fatto vedere on line l'omicidio della sua ragazza.
E il giorno dopo si svegliava e tutto ricominciava allo stesso modo.
L'idea non era nemmeno tanto malvagia (sebbene già vista) ed era certo una bella sfida costruire una serie intrigante in cui ogni puntata non era altro che una variante della stessa trama, ma purtroppo non ha funzionato. La serie non ha retto il confronto con il gigante Lost e la concorrenza e non vedrà neppure arrivare in onda gli episodi finali, per cui non solo ci sarà il canonico cliffhanger lasciato per sempre in sospeso, ma non verrà nemmeno visto da nessuno.
Al suo posto verrano trasmesse le repliche di alcune sit-com, mentre l'unica speranza rimane il nuovo trend delle emittenti Usa: mettere on line gli episodi rimanenti perché chi avesse seguito la serie possa vederne il finale.
Ebbene si, stavolta la storia non si ripeterà all'infinito sempre uguale anzi, non si ripeterà affatto.
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