E' indubitabile che la straordinaria serie Lost abbia fatto scoprire al mondo che ci sono ancora nuove storie e nuovi modi di raccontarle, oltre al classico "omicidi/indagine/soluzione" (o anche solo "omicidi" purtroppo).
Lo è anche di più il fatto che a seguire ci siano stati imbarazzanti tentavi di copiarne lo stile, a partire dalla serie (inedita da noi) The Nine, che parla dei sopravvissuti a una rapina in banca ed era tutta raccontata in flashback fino alla fotocopia Heroes, in cui il non originalissimo autore mescola Lost ai 4400 senza metterci niente di suo.
Ma visto che la serie originale continua a essere in cima alle classifiche e che gli spettatori Usa ora sono in fremente attesa di vedere come proseguirà la terza stagione (che riprenderà tra 52 lunghissimi giorni dopo un cliffhanger non indifferente) anche il cinema ha pensato bene di crearsi il suo Lost personale ed ecco così nascere il prossimo Passengers.
La trama è la seguente: una consulente psicologa specializzata in traumi viene incaricata di seguire i sei sopravvissuti a un disastro aereo e in breve tempo sviluppa una speciale connessione con uno di loro.
Ma quando i sopravvissuti cominciano a scomparire misteriosamente la protagonista sente odore di complotto e inizia la sua personale caccia alla verità.
In che modo c'entri l'aspetto paranormale è al momento un mistero, molto meno da dove arriva l'idea alla base della sceneggiatura.
A portare un minimo di luce sono i nomi coinvolti: la splendida Anne Hathaway, fresca del successo del Diavolo veste Prada, e il regista Rodrigo Garcia, che arriva dalla mitica serie Six Feet Under e dalla (anche lei inedita) Six Degrees firmata JJ Abrams, ma che soprattutto è figlio della scrittore Gabriel Garcia Marquez.
Speriamo solo che ci risparmino il tasto da premere ogni 108 minuti.
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