Nel campo dell'intrattenimento multimediale spesso le cose più interessanti si ottengono attraverso le contaminazioni, incontri-scontri tra generi e idee apparentemente inconciliabili. Questo vale anche per i videogame: così, se prendiamo le atmosfere di storia alternativa viste nel ciclo dei romanzi di Harry Turtledove, il realismo di uno sparatutto come Call of Duty, la fantascienza di Half Life e l'horror del primo Doom, dopo una robusta rimescolata il risultato che si ottiene è un prodotto, a una prima impressione, di gran livello e in grado di emergere nel mare degli fps per console.
Resistance: Fall of Man, sviluppato da Insomniac Games, ci racconta la storia dell'Europa che non abbiamo mai conosciuto. Un'Europa che ha superato l'aggressività bellica del primo novecento imboccando una strada di convivenza diversa dalla minaccia armata; in cui, ad esempio, la Germania non ha conosciuto gli orrori del nazismo ma ha scelto di essere una democrazia compiuta e serena. Tutto molto bello, e ben raccontato nel sito ufficiale del gioco (il cui link si trova in fondo alla pagina). Ma poiché un mondo idilliaco dopo un po' annoia ecco una spettrale minaccia incombere sull'umanità: una orrenda specie di bestie, le Chimere, provenienti da chissà dove, si propaga come un virus per l'Asia e l'Europa, distruggendo ogni cosa e contaminando gli esseri umani, trasformandoli in altre Chimere. Siamo ormai negli anni cinquanta, il continente eurasiatico è ridotto a un cumulo di macerie e le Chimere si preparano a compiere il grande balzo attraverso l'oceano. Le forze armate angloamericane sono ormai l'unico baluardo in grado di salvare l'umanità dall'estinzione certa.
Il protagonista del gioco è il sergente dei Ranger americani Nathan Hale, veterano del fronte, che con il suo reparto è impegnato in operazioni speciali nelle scheletriche città sul suolo europeo. Resistance: Fall of Man si rivela subito come uno sparatutto in soggettiva robusto e di ottima fattura, in grado di sfruttare degnamente le caratteristiche grafiche di ultima generazione della console targata Sony. Il paragone che alcuni fanno con i capolavori della saga di Call of Duty non è improprio: l'esperienza di immersione nel gioco appare di grande profondità, almeno a giudicare dai filmati in game rilasciati. La sensazione di realismo è estrema, complice l'alta interazione con gli ambienti e un comparto sonoro intenso e vivido. Le Chimere sono dure da abbattere, intelligenti e organizzate. I nostri commilitoni non sono da meno, si muovono con tattiche evolute e sembrano in grado di far fronte agli imprevisti, sfruttando le caratteristiche dell'ambiente per supportare al meglio il nostro alter ego digitale.
Oltre alla campagna singleplayer, suddivisa in numerose e difficili missioni, è presenta una modalità cooperativa in cui due giocatori affrontano le stesse missioni più una multiplayer, definita la più estesa mai realizzata per una console. L'atmosfera complessiva richiama quei film di fantascienza degli anni cinquanta - sessanta, in cui l'umanità si univa contro il nemico comune e l'esercito americano accorreva con i suoi carri armati a sparare contro i dischi volanti. Resistance: Fall of Man ha tutte le carte in regola per proporsi come uno dei migliori fps per Playstation 3, contrastato per ora proprio dal terzo capitolo di Call of Duty, appena arrivato anche da noi. Il gioco è uscito proprio alla fine di novembre scorso nel mercato americano, e per ora non si hanno notizie del suo arrivo in Italia, né di una sua possibile conversione verso altre piattaforme. Ma è certo che presto o tardi le Chimere verranno a bussare anche alla nostra porta.
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