È sempre interessante notare come la finzione rispecchi spesso la realtà e come in questo periodo storico di fatto la influenzi. Al punto che anche quello che suonava come un dubbio seguito di un successo degli anni ottanta, finisca col diventare una non sottile metafora dei giorni nostri.
Così, adesso scopriamo nuovi dettagli sulla trama di questo War Games 2: The Dead Code: Will Farmer è un giovane hacker che inizia a giocare on-line ad un videogame in cui si simulano attacchi terroristici. Il gioco però è in realtà un sistema per tracciare i profili di potenziali terroristi, che così vengono tenuti sottocontrollo. Idea interessante, se non fosse che il computer progettato per spiare i giocatori subisce un destino non dissimile da quello di Hal 9000 in 2001: odissea nella spazio: la responsabilità di evitare ipotetici attacchi terroristici lo fa diventare rapidamente paranoico, per cui, avendo paura che le persone diventino imprevedibilmente ostili, vede tutti come una minaccia che va fermata prima ancora che si manifesti. E per lui tutti sono possibili colpevoli e su tutti un certo Will Farmer, che è troppo bravo come giocatore. E un computer online gestito dal governo ha molto, troppo potere.
Così la trama diventa una metafora di un reale atteggiamento paranoico e dei suoi devastanti effetti nel mondo reale e il film, almeno potenzialmente, meno stupido di quanto sembra.
Il ruolo di Will Farmer sarà interpretato da Matt Lanter, che era il figlio di Geena Davis nella sfortunata serie Commander in Chief e che adesso sta partecipando alla invece fortunata serie Heroes.
E anche il computer paranoico ha ora un nome: con un interessante rimando fantascientifico, il software senziente antiterrorismo si chiamerà Ripley.
E probabilmente la pensa esattamente come la protagonista della saga di Alien:
“Abbandoniamo il posto nuclearizzandolo”.
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