A volte capita che dietro trame cosiddette "di genere" si possano trovare autori capaci di andare oltre il trito utilizzo delle solite tematiche. E' questo il caso dello scrittore pluripremiato Cormac McCarthy (Meridiano di sangue, Cavalli selvaggi), che attraverso l'uso di generi come il gotico contemporaneo o la fantascienza speculativa, in realtà vuole raccontare la sua verità sulla natura umana.
Ora il suo nuovo romanzo intitolato The Road è stato opzionato dal produttore Nick Wechsler (The fountain, North Country, il prossimo Time Traveler's Wife) che ne ha affidato la regia all'australiano John Hillcoat, già regista del western anticonvenzionale The Proposition, con Guy Pearce.
La trama è la seguente: il mondo è letteralmente in fin di vita dopo un olocausto nucleare, che ne ha cancellato ogni forma di flora e fauna. Un padre disperato cerca di portare il figlio malato in un luogo sicuro, ma per farlo deve attraversare un paese ormai preda di vagabondi sbandati, saccheggiatori e cannibali.
Ma la storia è soprattutto quella di un uomo che cerca di convincere il figlio e se stesso di essere ancora "i buoni", malgrado nel tentativo di riuscire meramente a sopravvivere, finisca con il sembrare uguale alle persone che deve combattere, verso una meta, metaforica rappresentazione della speranza, che si fa sempre più illusoria.
Tanto poetico quando spietato, l'autore ci accompagna, nelle sue stesse parole "in un mondo immerso nelle tenebre, in cui l'unica luce che illumina la strada è quella di una torcia le cui batterie si stanno scaricando”.
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