Vernor Vinge, ovvero come passare dalla matematica alla fantascienza. Questo grande autore, nato nel Wisconsis nel 1944, è un professore di matematica e ha insegnato per lunghi anni alla San Diego University per passare a tempo pieno alla narrativa. Con gioia dei lettori arriva in libreria il volume Tutti i Racconti / 1 che contiene undici suoi racconti: gli altri li leggeremo, speriamo quanto prima, nel secondo volume.
Scrive fantascienza sin dal 1965 (Bookworm, Run!), successicamente scrive Grimm’s World (Il mondo di Grimm, Urania 1057 ) e nel 1976 The Witling (Naufragio su Giri, Urania 1154) ma solo dagli anni ’80 con il romanzo True names (Il vero nome, Cosmo 329), che anticipava i temi del cyberpunk, ha intensificato la sua produzione scrivendo poi capolavori come Universo Incostante e Quando la luce tornerà (sempre editi dalla Editrice Nord nella collana Cosmo Oro) che hanno vinto il Premio Hugo nel 1993 e nel 2000.
L’autore mostra una notevole predilezione per la fantascienza tecnologica e i suoi romanzi hanno un notevole successo presso i lettore prova ne è l’aver vinto ben quattro Premi Hugo.
La Delos Books nella collana Odissea ha recentemente pubblicato un suo romanzo breve dal titolo I simulacri (The Cookie Monster) vincitore del Premio hugo del 2004.
Dopo una lunga pausa Vinge torna al romanzo con Rainbow's End che si svolge nello stesso universo del racconto Tempi veloci a Fairmont High, incluso nell’antologia I Premi Hugo 2002 della Nord.
Dalla quarta di copertina: Fin dal suo primo racconto, apparso nel 1965, Vernor Vinge ha saputo forgiare una carriera autoriale davvero unica e irripetibile, segnata dalla sua straordinaria capacità di trattare idee e tematiche destinate a incidere non soltanto sul genere fantascientifico, ma anche sulla percezione del mondo moderno, delle sue sfide e delle sue contraddizioni. Già nel 1981, con Il vero nome, Vinge ha infatti descritto in modo straordinariamente vivido e convincente quello che, tre anni dopo, William Gibson definirà «cyberspazio» e che influenzerà numerosissimi scrittori. E, nel 1993, con il suo celebre saggio sulla «singolarità tecnologica», ha prospettato un rivoluzionario — e temibile — punto di svolta dell’umanità («Entro trent’anni, disporremo dei mezzi tecnologici necessari per creare un’intelligenza superumana. Poco dopo, l’era degli esseri umani finirà. E evitabile un simile progresso? E, se esso non è evitabile, è possibile orientare gli eventi in modo tale che noi possiamo sopravvivere?»), una teoria che ha avuto notevoli sviluppi, in campo sia scientifico (soprattutto con gli studi di Ray Kurzweil) sia letterario (per esempio nelle opere di Greg Egan). Caratterizzati da una magistrale tecnica narrativa e da un sorprendente slancio visionario, i racconti presentati in questo volume offrono dunque ai lettori che apprezzano il sense of wonder della vera fantascienza creativa una panoramica completa su un autore che, ancora oggi, non smette di stupire.
Tutti i racconti / 1 di Vernor Vinge (The Collected Stories of Vernor Vinge, 2001), Traduzioni di Gianluigi Zuddas, Elisabetta Vernier e altri, Editrice nord, collana Cosmo 339, pag. 378, euro 18,00.
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