Non si conosceva nulla della sua vita. Era un mistero totale. Qualcuno favoleggiava che si trattava di una spia, che, per ovvi motivi, non poteva rivelare la sua identità. Le uniche due cose sicure erano che aveva un meraviglioso talento per scrivere storie di fantascienza e un indirizzo: una casella postale vicino a Washington, a poche miglia dal Pentagono.
Fan e colleghi scrittori si chiedevano: chi era James Tiptree Jr.? Perché non si faceva mai vedere ad una convention o ad un qualsiasi evento pubblico? Qualcuno aveva avanzato l’ipotesi che dietro quel nome maschile si poteva celare una donna, ma la gran parte di quelli che leggevano science fiction in America e nel mondo, associava al nome di James Tiptree Jr. un volto maschile.
L’arcano venne svelato dalla rivista Locus che in un trafiletto, nel 1977, rivelò la vera identità di Tiptree Jr.: la psicologa americana Alice Bradley Sheldon.
A rendere il quadro completo, ci pensa oggi Julie Phillips che nel libro James Tiptree, Jr.: The Double Life of Alice B. Sheldon, pubblicato da St. Martin's Press, narra la vita dell’autrice di E sarà la luce.
È nata a Chicago nel 1915. Da bambina, ha esplorato l'Africa con i suoi genitori. Da grande è diventata una pittrice, un agente della CIA, una psicologa sperimentale. All'età 52, Alice Bradley Sheldon è poi diventata scrittrice, pubblicando il suo primo racconto nel 1967.
A questa superba scrittrice è oggi dedicato negli Usa un premio che non ha categorie predefinite, nel senso che può vincere il premio un racconto, un romanzo, o anche un’antologia e non vince la migliore opera, ma quella che esplora ed espande la nozione di science fiction.
Un libro prezioso, dunque, sulla vita di una donna eccezionale, completo di foto inedite e definito da Ursula K. Le Guin: “Una biografia esemplare di una affascinante vita”.
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